Notizia »

“Scatti in bianco e nero”

Da sabato 21 nella Cappella del Castello del Monferrato

l Circolo Culturale Piero Ravasenga  con il patrocinio della Città di Casale Monferrato presenta, nella speciale cornice della Cappella del Castello del Monferrato, la mostra fotografica “Scatti in bianco e nero”  che raccoglie immagini d’epoca di autori vari dal 1920 agli anni ’50. L’esposizione nasce dall’incontro di collezioni private che raccontano uno spaccato di storia della nostra gente tra la guerra d’Africa, gli anni del Fascismo e i giorni della Liberazione a Casale per concludersi con una carrellata di scatti a rappresentare la vita contadina di quel tempo prendendo a prestito volti e panorami di un paese del Monferrato casalese. 

Le fotografie sono circa una settantina e fanno parte degli archivi privati di Edoardo Tirone, Giuseppe Marotto, Idro Grignolio e di alcune famiglie del Comune di Treville.

Le immagini di Tirone, in particolare, si rifanno al periodo coloniale degli anni ’30 riproducendo ricordi di un’Africa antica, delle sue oasi, delle sue città, dei suoi accampamenti, e delle sue carovane vista con gli occhi dell’occidentale.

Dalla collezione Marotto giungono gli anni del fascismo con i suoi personaggi più famosi  in visita a Casale a cui succedono i momenti entusiasmanti della Liberazione con le sfilate dei partigiani in via Roma e l’affetto della folla che li acclama. Sempre dalla famiglia giungono anche foto di Casale e Crea tra arte e fede con le imponenti processioni che attraversano le vie cittadine. E anche le immagini che raccontano la ripresa della vita dopo la guerra, i gruppi musicali di band all’epoca in voga in città (di cui lo stesso Giuseppe Marotto faceva parte).  Dall’archivio Grignolio sono esposte fotografie dei bombardamenti del ponte ferroviario e pedonale sul Po, mentre da Treville giungono gruppi familiari sull’aia, contadine che guidano i buoi durante l’aratura, gruppi di bambini a scuola, sul sagrato della chiesa per la Befana Fascista, vestiti da angeli per solennità religiose, schierati per un incontro di calcio in un campetto di fortuna, e poi ragazzi e ragazze in festa alla Fonte Solforosa. Insomma la vita del popolo attraverso quarant’anni di vicende dolorose e di lavoro duro e faticoso, ma pronti a mettere da parte sofferenze per condividere la gioia e l’allegria della festa.  La mostra si inaugura sabato 21 aprile alle ore 17 e resterà aperta fino al 30 aprile nei seguenti orari: sabato, domenica e festivi dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 19.