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In ricordo di Colombotto

A Conzano, villa Vidua sabato 28 aprile

Sabato 21 aprile si è  svolta con successo la annunciata  riunione a Villa Vidua di Conzano degli amici a ricordo del Maestro Enrico Colombotto Rosso (Torino, 7 dicembre 1925 - Casale Monferrato, 16 aprile 2013).

Un numeroso pubblico di artisti, di amici e di visitatori di Villa Vidua ha omaggiato la figura del grande artista, a cinque anni dalla scomparsa, con ricordi personali, guardando ad esempio un video realizzato per l’occasione da Giovanni Bonardi. A impreziosire la serata monferrina sono stati i ricordi degli amici e le loro opere di Enrico portate generosamente per l’occasione a Conzano (da notare che le opere rimarranno esposte per un mese in una sala dedicata all’artista). Tra i presenti anche la nipote Barbara Colombotto Rosso, che, invitata dal sindaco Emanuele Demaria, è intervenuta con un ringraziamento molto appassionato.

Sono intervenuti anche Roberto Coaloa (che ha letto sue pagine sul giardino d’artista di Enrico), Piergiorgio Panelli, Mauro Galfrè e Camillo Francia. L’evento è stato coordinato dal sindaco Demaria con un gradito finale, ricco di brindisi per Enrico e una coloratissima merenda sinoira. La serata è terminata con molte foto scattate dagli amici di Enrico (nell’immagine da sinistra: Roberto Coaloa, Camillo Francia, Mauro Galfrè, Piergiorgio Panelli, Giovanni Bonardi e Raffaella Rolfo).

Nell’incontro, Galfrè ha ricordato l’ultimo incontro con Enrico a Conzano, alla «Vineria del pozzo», insieme alla moglie Bruna, con l’accoglienza di Emanuele Demaria, Giovanni Bonardi, Maura e Guerrino Toffoli. Coaloa e la nipote di Enrico hanno evidenziato l’importanza di Conzano nella diffusione dell’opera e della storia di Enrico, oltre alla Fondazione di Camino, rilevando, però, i tanti errori che si trovano nella pagina di Wikipedia dedicata a Enrico Colombotto Rosso. Per questo motivo, Coaloa ha ricordato due suoi saggi “rubati” nella rete (perché non citano autore e la fonte). Il primo "Vivere in Monferrato. Artisti, intellettuali e la riscoperta dei borghi rurali delle colline casalesi", pubblicato nel volume "Monferrato lo scenario del Novecento", a cura di Valerio Castronovo, Cassa di Risparmio di Alessandria, Fondazione Cassa di Risparmio di Alessandria, nel 2007. Rilevante saggio perché si svela il rapporto tra l’artista torinese con il pittore Ugo Martinotti (1905-1989), che organizzò la prima personale di Colombotto Rosso a palazzo Treville. Il secondo è la testimonianza raccolta da Enrico Colombotto Rosso per la rivista trimestrale di arte contemporanea “Clan(destino)arte” diretta da Marina Mojana. N. 1 (2008). Il titolo è "Nel giardino della memoria". Enrico si confessa in maniera molto speciale, raccontando della sua casa a Camino, di Parigi e di Léonor Fini. Lo storico, infine, ha reso note nuove indagini sulla lunga carriera dell’artista: le copertine della “Penguin Modern Classics” con i quadri di Enrico in copertina. Ad esempio, “The children of Sánchez” di Oscar Lewis. Il lavoro per il cinema. Noto è l’aneddoto sui quadri per “Profondo Rosso”, sconosciuto, invece, il fatto che Enrico collaborò con Maria De Matteis (1898-1988) per realizzare i costumi del celebre film di John Huston, “La Bibbia”.