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Morbelli e Bistolfi dal 16 giugno a Carrara

Mostra Colori e forme del lavoro

Apre al pubblico il   prossimo  16 giugno a Carrara,  presso Palazzo Cucchiari  sede della Fondazione Giorgio Conti,  la mostra Colori e forme del lavoro. Da Signorini e Fattori a Pellizza da Volpedo e Balla.

L’esposizione, ideata e promossa dalla Fondazione Giorgio Conti e curata da Massimo Bertozzi e Ettore Spalletti, è dedicata alla rappresentazione del mondo del lavoro nell’arte italiana tra l’Unità d’Italia e la Grande Guerra.

In mostra oltre cinquanta opere, di collezioni pubbliche e private italiane, che spaziano dalla pittura Macchiaiola attraverso il Verismo e le suggestioni simboliste fino  alle prime avvisaglie delle  avanguardie: da Fattori al grande divisionista, con studio alla Colma, Angelo Morbelli, da Signorini a Pellizza da Volpedo, qui presente con un grande disegno preparatorio del Quarto Stato, da Vincenzo Vela,  in mostra con il Monumento alle Vittime del Lavoro,  fino a  Giacomo Balla pre-futurista.. Prresente anche, con un'opera arrivata dal Civico di Casale, lo scultore simbolista Leonardo Bistolfi.

Le immagini del popolo diventano indifferentemente motivo di denuncia e origine di nuove e diverse suggestioni poetiche, e la figurazione dell’arte italiana si affolla di gente comune: poveri, contadini, anziani e lavoratori nelle loro differenti espressioni di umiltà, di bisogno, ma anche di rivendicazione della propria identità, di affrancamento, quindi di rabbia, di organizzazione e di protesta e di lotta.

Per raccontare tutto questo, la mostra si articolerà in sette sezioni, dedicate a: il lavoro domestico, il lavoro nei campi, il lavoro in mare e nei fiumi, il commercio, il lavoro nelle officine e nelle manifatture, il lavoro in miniera e nelle cave, la condizione sociale.

Tel +39 0585 72 355;  info@palazzocucchiari.it ; www.colorieformedellavoro.it

Uffici stampa

Monica Zanfini mob. 3388060156; monicazanfini@alice.it.

 

FOTO. Morbelli, Mi ricordo quando ero fanciulla (Gall. Arte mod. Palazzo Pitti, Firenze)