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Guerra di carta al Museo Badoglio

Le mostre di Grazzano - Sono ancora visitabili su prenotazione

La Grande Guerra vista con gli occhi del nemico e spiegata attraverso le eccezionali testimonianze e i reperti  ospitati nel Museo Storico intitolato a Pietro Badoglio.

Domenica  si sono tenute a Grazzano due mostre, Guerra di carta e La guerra del nemico, organizzate dal Museo e dal Comune dov’è nato il Maresciallo d’Italia Pietro Badoglio (1871 – 1956) che fu anche tra i firmatari dell’armistizio di Villa Giusti del 4 novembre 1918 che sancì la fine della guerra.

 Sono reperti rarissimi – spiega  Alessandro Allemano, direttore e curatore del Museo – libri e fotografie introvabili che raccontano la Grande guerra”. La prima mostra espone, fra l’altro, i volumi dedicati alla storia e al ruolo svolto da Badoglio nella storia italiana e presenta anche altri documenti di estremo interesse. Una sezione, ad esempio, riguarda la disfatta di Caporetto: “Si sono pubblicati più scritti su quella battaglia che su tutta la Grande guerra”, dice Allemano mentre spiega ai visitatori la collezione. Presenti oltre al sindaco Rosaria Lunghi e alla sezione Alpini di Grazzano, uno dei nipoti di Pietro Badoglio, Alessandro, accompagnato dalla moglie e da uno dei figli. 

Ed ecco la collezione delle copertine della Domenica del Corriere, i volumi monografici su argomenti specifici (ad esempio i danni patrimoniali e culturali causati dalla guerra nel Veneto), un’opera di Beppe Fenoglio poco nota sulla Prima guerra e una copia della poesia Cantico per l’ottava della vittoria di Gabriele D’Annunzio, con la dedica del poeta a Pietro Badoglio.

Tra i volumi, uno in particolare è dedicato alla vittoria di Badoglio al Sabotino. “I libri di scuola purtroppo dimenticano di raccontare questo episodio - prosegue Allemano – ; Badoglio nel 1916 era colonnello e riuscì a convincere il generalissimo Luigi Cadorna che per conquistare la cima del monte bisognava ricorrere a una tattica diversa dall’attacco frontale e se ne assunse l’esecuzione. Invece di far uscire i soldati allo scoperto, li portò attraverso un dedalo di gallerie scavate nella roccia, cogliendo i nemici di sorpresa e costringendoli alla fuga, salvando in questo modo moltissime vite”.

Presente alla mostra è anche un reperto nuovo, donato dalla famiglia Redoglia al museo. Si tratta degli attestati di guerra e delle decorazioni di tre grazzanesi. “Ricordano il sacrificio di tre fratelli – spiega Piera Redoglia – gli zii di mio papà e mio nonno che come soldati di fanteria hanno combattuto al fronte”. Due sono morti, Ignazio Redoglia, è caduto sul campo a 26 anni nel 1915 a Globna sull’Isonzo, in Friuli Venezia Giulia, mentre il fratello, Secondo, morì a 20 anni a Podlaka, sull’altipiano di Bainsizza, nella Slovenia occidentale. “Solo il nonno si salvò – conclude Piera – fu ferito nel gennaio 1917, a Valdaora, in Alto Adige e rimase mutilato per tutta la vita”. 

L’altra mostra, La guerra del nemico, è composta da 131 fotografie di provenienza austriaca che mostrano come il nemico descriveva il conflitto. “Sono principalmente immagini di propaganda – dice Allemano durante la visita guidata –. In questa, per esempio, vediamo un medico austriaco che cura amorevolmente un soldato italiano, in tante altre invece sono rappresentati le vittime e i danni causati dai bombardamenti italiani”. Un archivio immenso quello presente nel Museo Badoglio, composto da oltre quarantamila fotografie e circa quindicimila volumi (“Devo ancora finire l’inventario”, confida Allemano), molti dei quali non ancora visibili al pubblico.

Al termine dell’incontro il sindaco Lunghi ha sottolineato il grande impegno di Allemano nel gestire e promuovere il Museo e la promessa di trovare nuovi locali per esporre tutta la biblioteca e i reperti inediti.

Alessandro Anselmo

ULTIME (la) -  Visto l’interessamento suscitato dalle mostre il direttore del Museo Badoglio, Allemano, ha deciso di tenerle allestite. Le due mostre sono visitabili quindi, previa prenotazione telefonica al 3339253056, è anche l’occasione, aggiungiamo noi, per apprezzare un Museo di grande interesse storico, si trova in via P. Badoglio 20, sito internet: www.museobadoglio.altervista.org 

FOTO. Allemano col sindaco