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Valle: domenica terzo appuntamento

Quintetto della MCO
Prosegue la musica da camera a Valle Lomellina dove, nella Sala polifunzionale Salvini, durante tutto il mese di marzo soggiorna il Monferrato Classic Festival.
Dopo la solista Lilia Yakushin, si è esibito il Trio con Chiesa, Cavallo e Lanzi, ed ora è la volta di un' altro gruppo. In collaborazione con la Monferrato Classic Orchestra, domenica 19 marzo alle ore 17,30 ecco una insolita formazione di fiati e pianoforte. Al corno, Pablo Cleri; al fagotto Giulia Boda, all'oboe Valeria Trofa, al clarinetto Nicoló Unia. Tutte prime parti MCO (Monferrato Classico Orchestra Città di Casale, ndr), accompagnate al pianoforte da Monica Maranelli.

Nel programma di sala di W. A Mozart “Quintetto per pianoforte e fiati KV 452” e di L. van Beethoven “Quintetto per pianoforte e fiati op 16”.  

 

Ecco le anticipazioni del direttore artistico del MCF, Sabrina Lanzi.
Primo quintetto in programma è di W. A. Mozart (1756 - 1791). Si snoda nei tempi: Largo - Allegro moderato,Larghetto, Rondò, Allegretto. Composto a Vienna nel 1784, incastonato fra la composizione di numerosi concerti per pianoforte ed orchestra si colloca il Quintetto KV 452. Attraversato da un clima di raffinata linea stilistica ed espressiva, possiamo considerare questa produzione mozartiana come un importante punto di svolta di tutta la produzione cameristica con pianoforte.
Beethoven lo prenderà come brano ispiratore, componendo il suo Quintetto op. 16 (secondo brano in programma ).
Il quintetto K 452 del compositore salisburghese si presenta sin da subito con una scrittura intensa dove non mancano momenti brillanti, virtuosistici e scanditi da una gioiosa struttura ritmica.
Seguirà appunto l'ascolto del Quintetto per pianoforte e fiati in mi bemolle maggiore, op. 16 di L. van Beethoven. Composto nel 1796 e dedicato al Principe Joseph Johann zu Schwarzenberg, è una composizione fra le meno eseguite ma fra le più riuscite del primo periodo beethoveniano. E' ricca di elettrica carica energetica che si espande in una stesura estremamente serena. Si snoda in tre movimenti (Allegro, Andante cantabile, Rondò), Beethoven amava molto suonare questo Quintetto che rappresentava per lui un momento di serenità creativa. 
    Citazione da Buenzod: "Quando nell'Andante ricompare il motivo iniziale che sembra evocare il riposo di una divinità, come non pensare che, nel momento in cui concepiva tale frase, Beethoven avesse conosciuto uno stato d'animo prossimo alla beatitudine?".
s.l.