Notizia »

Il ritorno della Monferrato Classic Orchestra

Sabato 27 giugno sul palco del Castello - EState a COrte. Prima della prima con Coaloa

L'ultima recensione che scrissi a fine febbraio fu per loro: la Monferrato Classic Orchestra. Avevano appena eseguito al Teatro Municipale una strepitosa quarta sinfonia di Cajkowskij e il sottoscritto rimproverò i casalesi con quello che voleva essere un complimento per l'ensemble, ma che si rivelò una frase infelice: “un appassionato di musica dovrebbe sfidare il contagio”.

Con il senno di poi invece fu un bene essere in pochi quella sera: una settimana dopo Casale piombava in zona rossa. Tutto ciò ha reso infinitamente ancora più bello rivederli sabato 27 giugno sul palco del Castello di Casale, nella mini rassegna EState a COrte. Una soddisfazione condivisa dall'assessore alla Cultura Gigliola Fracchia che parla di "un'orchestra fantastica, un fantastico direttore, una serata fantastica”.

Una certa dose di cautela però è ancora d'obbligo, di fronte a un pubblico adeguatamente distanziato l'orchestra sale sul palco “mascherinata”, compreso il direttore: lo spigliato e magiaro (i due aggettivi sembrano sinonimi) Sándor Károlyi.  I fiati sono vietati perchè spandono covid (ci sono dati? qualcuno è salito sopra un fagotto a misurare?) quindi ci sono solo archi e anche quelli hanno fatto salti mortali per esserci e provare con un preavviso minimo. Ma l'importante è esserci, come ricorda il loro direttore artistico, fondatrice e mentore Sabrina Lanzi “Avevano tutti voglia di suonare” e noi di ascoltarli.

Per un approfondimento al programma eseguito e sull'importanza che riveste questa serata per Casale vi invitiamo a recuperare l'articolo di presentazione di Roberto Coaloa sul numero di venerdì de Il Monferrato, scritto che lo storico casalese ha sintetizzato nel suo appuntamento “Prima della Prima” che precede ogni esibizione dell'orchestra.

Per quanto riguarda la parte musicale è stato un po' come vedere una squadra di calcio chiamata a riprendere i campionato dopo tre mesi di stop e poche possibilità di allenarsi insieme, qualche articolazione era arrugginita, ma ci hanno messo il cuore è qualcosa di più. Károlyi ha avuto un'intuizione felice: alternare i tempi del Divertimento in RE maggiore K 136 di Mozart con alcuni brani barocchi di Haendel e Vivaldi.

Del resto in serata era dedicata al “divertimento” e cosa c'è di più divertente nel far saltare un po' di schemi.....

a.a.

Recensione completa sul numero di martedi

Foto Luigi Angelino