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Il golosario Wine tour
Le schede (occhio alla ospitalità) di di Paolo Massobrio e Marco Gatti
E’ appena uscito in libreria “Il golosario Wine tour 2022. Guida all’enoturismo italiano”, di Paolo Massobrio e Marco Gatti. Largo spazio - con esaurienti schede- è dato al Monferrato “territorio unico”. Si comincia da Alfiano col Castello di Razzano dove non manca la citazione del Museo creato a suo tempo a scopo didattico. Poi la Bottazza di Pozzo Sant’Evasio di Casale, 90 ettari condotti da un secolo dalla famiglia Leporati. Elena Novarino e Giovanni Rosso sono i proprietari della cascina Faletta sulla Mandoletta poco fuori la città ma già in collina, alla cantina si aggiunge ospitalità di livello.
Continuiamo in ordine alfabetico ecco Cella Monte con “Cinque Quinti”, cantina guidata da un quintetto di fratelli e sorelle (Arditi) che nel pacchetto turistico oltre alle degustazioni hanno anche la visita al paese e agli infernot Unesco. Poi a Cerrina (Montaldo) Iuli (Fabrizio) Cavimon con “vini di carattere”.Bava a Cocconato è un monumento per la storia dei vini, in primis della Barbera, della spumantistica, della esportazione (questo lo aggiungiamo noi conoscendo Roberto Bava); l’ospitalità fa perno su Casa Brina. A Cocconato citazione anche per Poggio Ridente.
A Fubine scheda per Mario Pastorello che organizza visite anche agli infernott, stanze per pernottamento.Il Castello di Gabiano è un altro luogo storico con le cantine del marchese Cattaneo Adorno Giustiniani e il parco sul Po (perdersi nel labirinto...).
Emanuela Novello, milanese, affascinata dal Monferrato, ha comprato casa a Grana e conduce col marito 25 ettari dove si produce (dalla guida) un piacevolissimo brut rose metodo Martinotti (enologo nato a Villanova Monferrato)L’azienda agricola il Sulin della famiglia Fracchia crede nel territorio al punto di aver creato nel sito percorsi per trekking (che si concludono con degustazioni), siamo a Grazzano Badoglio dove viene citata anche la tenuta Santa Caterina “monumentale, riportata agli antichi splendori grazie al restauro voto da Guido Carlo Alleva…”.La tenuta San Sebastiano di Roberto Dealessi domina a Lu le colline tra Casale e Alessandria.
Da Spientum, la tenuta Spinerola e siamo a Moncalvo, coi vigneti pure un hotel con sedici stanze.A Murisengo la Isabella viene già citata agli inizi del Settecento, ora i proprietari (Calvo) l’hanno ulteriormente nobilitata con la Canonica di Corteranzo “una struttura di accoglienza di altissimo livello”, in più aggiungiamo dai nostri ricordi, una piscina panoramica da emozione.Bricco dei Guazzi ad Olivola prende il nome dal suo primo proprietario Stefano Guazzo un letterato finissimo cui, si dice, si ispirò Shakespeare. Splendida cantina, visitabile, del Quattrocento, grande infernot. Relais con stanze affrescate.
Punta di diamante è il Grignolino alle cantine di Paolo Angelino a Ozzano che hanno aperto un punto vendita poco prima del paese per chi arriva da Casale.
Cresciuta nelle mani di Giorgio Schon siamo in guida a Colle Manora di Quargnento, verso Alessandria, con museo privato dedicato a Mila Schon. Possibilità di pernottamento in cascina adiacente.
Nuova entrata: Bonzano Vini-Castello di Uviglie a Rosignano grazie alla famiglia Bonzano, accompagna l’avventura Donato Lanati, enologo di fama mondiale (Enosis). Possibilità di visita a una cava di pietra da cantoni.
Da Serralunga di Crea ecco la scheda della Tenaglia dal nome di un governatore seicentesco di Moncalvo, oggi gestita dalla seconda e terza generazione della famiglia Ehrmann (ma noi ricordiamo anche Delfina Quattroccolo, donna del vino): sono vigneti benedetti dalla posizione e… dalla Madonna di Crea. Vignale ha il record delle segnalazioni. Giulio Accornero partendo dalla sua Ca’ Cima ha valorizzato alla grande il grignolino, ha pure camere accoglienti e panchina gigante. Poi Canato della Baldea....Luigi AngelinoARTICOLO COMPLETO SU IL MONFERRATO
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