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Personale di Michelle Hold

Con presentazione di Emanuele Novazio '...(macchie di pensiero...')

Sabato pomeriggio è stata inaugurata nelle sale Marescalchi del Castello di Casale la personale dell’artista Michelle Hold dal titolo “MagicMoments”. 

La mostra è stata presentata dal giornalista e scrittore  Emanuele Novazio,  coi saluti dell’assessore alla cultura Gigliola Fracchia, l’artista è intervenuta nel dialogo  per dare una sua  lettura delle opereben presentate.

 

  Michelle Hold è un artista austriaca che sin dalla metà degli anni '90 vive con la sua famiglia nel Monferrato a Moleto (frazione di Ottiglio, ndr) borgo magico, dove dal 2009 crea il gruppo artistico Internazionale di Art Moleto dove lei stessa ne è il faro; lo porta ad esporre in tutta Europa oltre che in Italia.

Il suo è un segno gestuale energico liberatorio alla ricerca di una poetica naturalistica ma in questa sua ultima personale il suo neo-informale internazionale è stato coinvolto in una visione costruttiva dell’opera esistenzialista. Nel lavoro “Remeber your magic” del 24 su fondo bianco danzano cromatismi caldi alla ricerca di un nuovo contatto, quasi di un abbraccio impossibile , il giallo luce si protende verso il viola bagnato di cielo per cercare quell’abbraccio infinito negato , un opera giocata su un esistenzialismo psicologico quasi una prova d’amore. 

Meno gestuale e più corposa è l’opera “Alwaiys on Your Side” dove delle presenze interferiscono e si compenetrano da una materia blu come fantasmi o Angeli dietro o dentro la nostra anima. Nella tecnica storica novecentista della pittura non realistica o informale la materia cromatica viene sempre sconvolta dal segno non convenzionale in un percorso lirico quasi a mitizzare le sofferenze dell’inconscio di una grande generazione creativa, ma nelle ultime opere della Hold questo segno ricerca una sua scrittura come accenna il giornalista Novazio nella sua presentazione una scrittura a volte volutamente caotica ed irresistibile fatta di vortici senza meta scavati nelle tracce del proprio ricordo come in “Nothing Ever Stays the same” dove il fruitore scivola dentro questo vento esistenziale sino al punto di scavarne soluzioni nuove come in “Take my Breath Away”, o rassicurarsi nelle goccia lacrima di “Blue tears” dove la sofferenza o la gioia si tramuta in una risonanza della consapevolezza nello stato di transumanza materica e concettuale. Ritorna la visione naturalistica nell’opera “A Breeze of Tomorrow” ed è proprio in questa brezza che l’artista possiamo dire oramai monferrina d’adozione cerca quella carica di luce positiva , nel brivido quotidiano dell’emozione della bellezza della natura , del sapore del sole, del profumo di una esistenzialità fluida e trasparente dove una nuova umanità consapevole rileggerà una nuova possibilità di dialogo poetico con la natura ma anche con la propria ancestralità cosmica di esseri universali in sintonia con l’energia dell’infinito ed a questo punto è giusto il titolo “ Magic Connection” una connessione magica nell’attimo perfetto del presente. 

La mostra proseguirà sino al 5 maggio.

Piergiorgio Panelli

Da Emanuele Novazio un prezioso intervento sulla mostra

Qualcuno, aggirandosi per i saloni della mostra al Castello di Casale, sosteneva che i quadri di Michelle Hold sono 'macchie di colore’. Secondo me, invece, quelle di Michelle sono macchie di pensiero. Cercherò di spiegarmi. Che rapporto c'è fra colore e pensiero? Lo stesso che c'è fra parola e pensiero. La parola è consolidata dal pensiero. Il colore è consolidato dal pensiero. Quando si macchia una tela di colore, e' il pensiero che ci guida, anche se non ce ne rendiamo conto. È il pensiero che compie la scelta del colore. Il colore dipende dal pensiero. Ma che cosa significa pensiero? Significa potenza, dinamismo, delega, appropriazione di un entità nascosta. Inconsapevolezza, anche. E il pensiero inconsapevole apparecchia il nostro intelletto. Lo stimola. Lo guida. Ecco, i quadri di Michelle sono un po’ tutto questo: pensiero, inconsapevolezza, intelletto. E naturalmente la magia del colore. Perché c'è una forte carica magica, nelle sue tele. Lo spettatore se ne accorge soffermandosi a guardarle, colpito dalla loro geometria impazzita. E' il prodigio compiuto dal rapporto fra colore e pensiero: ci illudiamo di vedere soltanto il colore, ma ci sfugge il suo rapporto sotterraneo col pensiero: è questo rapporto, che un'attenta osservazione delle tele ci rivela, a stabilire un ponte fra l'artista e lo spettatore. La magia, per l'artista, si compie nel momento della creazione, pur guidata dal pensiero. Per lo spettatore, si compie nel momento in cui entra in contatto con l'artista e la sua opera. Un miracolo? Qualcosa che gli assomiglia molto

Emanuele Novazio

FOTO. Michelle Hold al Castello