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A Mirabello, tra chiese campestri e concerto d’organo.

L'organista Roberto Stirone

 Santa Caterina d’Alessandria non è oggi forse particolarmente conosciuta.

Secondo la tradizione, la giovane cristiana tentò di dissuadere l’imperatore Massimino dal culto pagano e fu condannata, diciottenne, nel 305 a un supplizio orribile, dopo aver convertito con la sua sapienza numerosi intellettuali di corte.

I libri liturgici danno testimonianza del suo culto in tutta Europa, soprattutto a partire dal secolo XII.Molti i patronati a lei riconosciuti, su teologi e filosofi (la Sorbona la elesse patrona), sulle ragazze nubili, sui  naviganti, sui costruttori di ruote, sulle sartine, le cosiddette “caterinette”. 

Moltissimi gli edifici a lei dedicati. Tra gli altri la cappella del castello di Baldesco, a Mirabello.

Da questa graziosa piccola chiesa, custodita con cura dalla famiglia Bechis, e aperta ogni estate e il 25 novembre per  la celebrazione della messa, è iniziata la visita, guidata da Renzo Rolando, domenica 20 ottobre. 

I visitatori si sono poi spostati al santuario della Madonna della Neve, di proprietà comunale, ma aperta al culto una volta alla settimana nei mesi estivi. Oltre alla collezione dei numerosissimi ex voto, hanno potuto vedere la tela che rappresenta, anche qui, Santa Caterina d’Alessandria: una giovane donna con i classici attributi iconografici: la corona, il libro della donna sapiente, la ruota e la palma del martirio.

Come mai la Santa è rappresentata nella chiesa dedicata alla Madonna della Neve? Forse perché si trattava  della chiesa di un convento benedettino  e nella vita  degli Ordini religiosi è sempre stata venerata?

Rolando ha lasciato agli astanti il compito di risolvere il dubbio, ma ha compiutamente narrato la nascita del culto della Madonna della Neve.

Il pomeriggio è proseguito con un concerto d’organo.

Quanti Mirabellesi  avevano mai ascoltato il suono pieno dell’organo Lingiardi installato nella chiesa parrocchiale? 

Fortemente voluto dal prevosto don Coppo - lo stesso che convinse don Bosco a costruire in paese il primo collegio salesiano fuori Torino - il Lingiardi fa bella mostra di sé da più di un secolo e mezzo,  ma le delizie promesse dai suoi costruttori non erano mai arrivate alle nostre orecchie.

Eppure tutte le famiglie avevano a suo tempo partecipato alla raccolta fondi per il suo acquisto!

Purtroppo, il Lingiardi era stato abbandonato alla polvere e al declino per lunghi anni,  ovviamente per mancanza di fondi.

Il restauro è iniziato più di tre anni fa, ed è stato lungo e travagliato, ma l’ultimo organaro intervenuto, Pietro Corna da Bergamo, l’ha sapientemente compiuto.

Roberto Stirone, maestro di stile, modestia e perseveranza,  ha seguito tutti gli interventi  che hanno ridato voce a questo prestigioso strumento. E ci ha regalato un bel concerto. 

Così, domenica scorsa, sono risuonate nella Parrocchiale note che hanno riempito il cuore: la Sonata Prima di Giovanni Morandi, la Fantasia in re minore KV 397di Mozart e tre brani di Padre Davide da Bergamo. E infine, per placare gli applausi, una chicca, la Marcia Lugubre di Johann Simon Mayr.

All’aperitivo offerto dalla Proloco, i commenti non sono mancati: su don Emile, che, pur non potendo essere presente, ha agevolato lo svolgimento del concerto e sarà contento di sapere che, grazie alle offerte dei partecipanti, ha quasi estinto il debito per il restauro, su Stirone, molto lodato, anche dai musicisti presenti, e ormai considerato il padrino del Lingiardi mirabellese, che speriamo ritorni presto a risuonare in tutta la sua potenza.