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Tre mostre d'arte a Castello

Donne in Arte, Nell’attesa dell’onda gravitazionale, Loroedio .

 

Tre  inaugurazioni sabato di mostre darte al Castello al Castello di Casale Monferrato. Ecco alla cappella sul cortile donore  “Donna in Arte”, appuntamento curato dal Circolo Culturale Piero Ravasenga, che giunge a contare ben ventisette edizioni. La collettiva, che si avvale del patrocinio dell’Assessorato alla Cultura del Comune di Casale Monferrato, è stata inaugurata dal Sindaco Emanuele Capra e dal presidente del circolo Piergiorgio Panelli .La mostra si presenta con un gradevole allestimento con opere dai linguaggi diversi dal realismo onirico, al neo cubismo all’astrattismo per la pittura alla fotografia con scatti che raffigurano la donna nel mondo e raffinate ceramiche.

La sensibilità di appoggiare le ragioni dell’universo femminile espresse attraverso la creatività è il motivo per cui è stata ideata “Donna in Arte”. Da tempo ribaltata la concezione della “inesistenza” della donna nel campo artistico, la considerazione dell’artista femmina oggi ha raggiunto quasi pari dignità con quella del sesso opposto. Più libere, più consapevoli e colte, più rispettate nei rapporti pubblici e privati, giuridicamente più uguali, politicamente più importanti ed autonome, anche nel settore artistico hanno ottenuto il posto di riguardo che compete loro.

Questo l’elenco delle espositrici: Marisa Bagnera, Antonietta Cerchio, Simona Cici, Laura Colombo, Giuliana D’Adda, Giovanna Defrancisci, Lorena Festa Bianchet, Carla Gamba, Claudia Geronzi, Simonetta Guaschino, Valentina Oppezzo, Maria Pelizzaro, Fernanda Pessina, Margherita Pomati, Maria Milena Rocchetto, Maria Rosa Roggero, Guglielmina Scagliotti, Lara Valentino.

Al progetto si abbina ogni anno la scelta di un’immagine tratta dal patrimonio artistico di Casale o del Monferrato che va ad impreziosire la cartolina-invito e la locandina . Per questa edizione è stato scelta un’immagine del fotografo casalese Francesco Negri, datata 1894 ca., dal titolo “Una lattaia in cammino verso la città di Casale”. L’entrata alla mostra sarà libera e gratuita e resterà aperta sino al 15 Giugno sabato e domenica 10/12, 15/19.

 

Passiamo a due Torrioni del Castello dove è stata inaugurata la mostra d’arte contemporanea “Fossili Moderni 2025” dal titolo “Nell’attesa dell’onda gravitazionale”.Un progetto nato una ventina d’anni fa nel Castello di Piovera e quest’anno diventa itinerante. La mostra è stata inaugurata dal sindaco Emanuele Capra e dai curatori Maria Grazia Dapuzzo, Giuseppe Castelli e Nicolò Calvi di Bergolo.  

Fossili Moderni” è una mostra nata nel 2001 in Piovera, inizialmente come esposizione di sculture esposte permanentemente nelle vie del paese, a cura del conte Niccolò Calvi di Bergolo e di Francesco Berardi, entrambi scultori. Nel corso degli anni la mostra ha richiamato molti artisti da più regioni con vari linguaggi di arti visive a esporre. In questo allestimento nonostante la qualità dei lavori si evidenziano meglio contestualizzate le sculture e le installazioni che riescono a dialogare bene con le storiche mura del Castello, interessanti le opere dei monferrini invitati: Maria grazia Dapuzzo, Albina Dealessi, Simonetta Guaschino,Leonardo Ippolito, Renato Luparia,Giorgio Panelli,Lucia Caprioglio,completano il percorso gli artisti : Antonella AngioliniGabriele ArmelliniGianni BailoFilippo BiagioliPietro BisioNiccolò Calvi di Bergolo , Frenz CutticaAndrea FedeliEnrico Francescon,Simonetta GuaschinoAlessandra GuennaLeonardo IppolitoVincenzo LagallaLorena LavezzoMaurizio Lupano Tiziana PratoCleme RavaAlberto RicordoRossella Sartorelli,Grazia SimeoneJosa SmilovicLucio Mayoor TosiCarlo TraversoPatrizia TraversoGianna Turrin. In questa edizione la curatrice e artista Maria Grazia Dapuzzo ha voluto dare una svolta scientifica e, al contempo, filosofica proponendo il titolo: “Nell'attesa dell'onda gravitazionale”.

A livello scientifico troviamo questo tema nella ricerca portata avanti da diversi istituti di ricerca in tutto il mondo.Scopo di questa ricerca è sia di validare la teoria della relatività di Albert Einstein, sia di scoprire nuove forme di “comunicazione”, le suddette onde gravitazionali, di fenomeni che si svolgono nello spazio profondo e che, in qualche maniera, influenzano la nostra vita quotidiana. La mostra sarà visitabile sino al 29 giugno sabato e domenica 10/12 -15/19 ai Torrioni   con entrata libera.

 

 

Sempre sabato alla sala Marescalchi il sindaco ha tagliato il nastro allla personale dell’artista Monferrina Daniela Vignati dal titolo “ Loroedio”.

La mostra è stata presentata dalla stessa Daniela Vignati e dalla figlia Anita Vignati giovane pianista . Una mostra questa di Daniela Vignati che giustamente dopo un periodo di 35 anni d’arte vuole fare il riassunto del suo lavoro creativo. Un lavoro che nonostante lei sia nata a Milano ma che sin dalla giovinezza frequenta le colline monferrine viene in qualche modo influenzato dalla potenza naturale della paesaggistica monferrina. La natura diventa fondamentale da sempre nel suo lavoro ma anche un idea di libertà gentile , palesata dal suo modo di essere e di esistere in sintonia con il mondo reale ed irreale. Lei sceglie il colore come espressione primaria ma anche la forma una forma studiata dai grandi del secondo 900 che lei interpreta personalizzandoli come in “anima uccello” dell’2011 l’artista ci crea un volo su un irreale volatile dentro una mappa metaforica tra la segnica di Klee e le ritualità di lontani rituali Incas dove ogni segno diventa un esperienza , ogni gesto una carezza verso l’universo, siamo noi quel volo che in qualche modo vediamo la nostra terra anima da un altro cielo che a volte sembra lontano non pensando che lo stiamo già vivendo. Negli ultimi anni le sue dolci forme astratte si assemblano e ricompongono una realtà atavica dove la natura diventa predominante come in “In fondo dove il verde diventa smeraldo” già il titolo è una poesia, un ringraziamento alla natura madre accogliente di bellezza e forma che illumina il buio di un fondo marino o di una impenetrabile foresta . E cosi anche nelle altre tele recenti come nel “il mio giardiniere” del 25 dove sottolinea la semplicità delle forme, la purezza di colori inventati, meravigliosi, tra dialoghi armonici , esseri vegetali ed animali o semplici oggetti quotidiani o figure femminili in una metamorfosi musicale ed estetica tra esseri reali ed irreali siamo cosi entrati nel mondo luminoso e gentile di Daniela Vignati un mondo dal quale non vorremo più andarcene, perché pare perfetto. Sino al 29 giugno sabato e domenica 10/12 15/19  

Piergiorgio Panelli

foto Angelino alla ex cappella alla inaugurazione