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Mostra antologica di Daniela Vignati

Si sta organizzando alla Marescalchi del castello di Casale, 7-29 giugno.
Nella sala Marescalchi al secondo piano del castello di Casale, verso la piazza, si sta organizzando una personale di Daniela Vignati, artista che dagli anni ‘90 ha eletto il Monferrato a sua dimora. Una antoòogica di un lavoro- nel corso degli ultimi 35 anni, utilizzando diverse tecniche, dall’olio all’acrilico alle tecniche miste, e una raccolta di disegni e acquerelli su carta.
La mostra rivela la visione di questa artista che della pittura fa esercizio di libertà e intuizione e considera l’arte una forma di meditazione, una via di trasformazione e crescita personale e spirituale.
Dipingere è il mio esercizio per mettere da parte ‘la persona’, e far emergere la pittura’ racconta la Vignati, ‘ perché, come scriveva Mirò : ‘…per divenire realmente un uomo bisogna liberarsi del proprio falso io… bisogna andare verso l’anonimato, ogni gesto profondamente individuale è anonimo.
Questa mostra è un ringraziamento ai miei ‘Spiriti guida’: alcuni grandi artisti che porto nel cuore e che mi hanno ispirata per la loro originale visione artistico-poetica e per il coraggio dimostrato nell’aprire e perseguire nuovi sentieri.
Io li ho ripercorsi e sono grata a quei miei predecessori senza i quali non sarei diventata quella che sono. Sono soprattutto i coloristi i pittori che considero miei parenti’ Infatti, il percorso espositivo sarà arricchito da riferimenti alle opere e agli scritti dei grandi maestri ispiratori della sua vita artistica.
PER SAPERNE DI PIU'
Daniela Vignati, nasce a Milano nel febbraio del 1964, secondogenita di Gualtiero, appassionato di calcolatrici e storiche macchine per scrivere e Maria Luisa, agguerrita comunista impegnata nelle lotte di quartiere.
La sorella Dana,che diventerà cantante, era nata 3 anni prima.
Da bambina trascorre le sue vacanze estive con i nonni sulle colline del Monferrato.
La libertà vissuta nelle campagne a contatto con la natura determinerà la sua futura scelta di trasferirsi a vivere lì.
Appena ventenne, diventa prima apprendista e poi collaboratrice dello scultore egiziano Omar Ahmed. Impara da lui a lavorare i metalli e dalla loro collaborazione nasce un laboratorio che per 3 anni diventa il centro della loro creazioni.
Frequenta contemporaneamente una scuola d’Arte Antroposofica dove approfondisce la conoscenza del colore e della sue proprietà terapeutiche.
Negli anni ’90 abbandona la città e si trasferisce a Rosignano Monferrato dove può dedicarsi completamente alla pittura; qui conosce il suo futuro compagno, il musicista Luciano Costa da cui avrà 2 figli: Anita e Pietro.
Risalgono a quel periodo i piccoli quadri ad olio- autoritratti, nature morte e paesaggi- con accordi di colori totalmente saturi, che espone nella sua prima mostra del ’99.
Sempre pronta a cogliere nell’imprevisto una nuova possibilità, la sua personalissima e libera ricerca artistica ha toccato svariate tecniche e forme, dando vita a differenti periodi.
Dal 2000 inizia a lavorare su formati più grandi e le sue rappresentazioni diventano più libere e personali. Incominciano ad apparire sulle tele gli animali fantastici che accompagneranno sempre la sua pittura, le immagini mitologico/fiabesche e le cellule primordiali.
La sua è una casa sempre aperta, frequentata da molti artisti, soprattutto musicisti e la musica non manca mai neanche quando Daniela dipinge nel suo atelier.
Cercando il suono nel colore, si avvicina nel 2010 all’astrazione, il suo operare però ha sempre come riferimento di fondo la natura e non abbandona mai completamente la forma.
Negli anni dal 2010 al 2019 crea gioielli, lampade, mobile, si occupa di videomaking, e di restyling di case, elabora un suo approccio alla pittura: ‘L’arte di diventare se stessi’ che insegna in seminari e partecipa alle attività artistiche del gruppo ArtMoleto. Espone in diverse collettive e personali in Italia e all’estero.
Nel 2019 incontra il suo attuale compagno di vita e di arte, lo scultore Andrea Piccinelli. Con lui, oltre all’arte e all’amore per il viaggio, condivide il progetto ‘RING OF LOVE’: una installazione sociale artistico/poetica creata con l’aiuto della popolazione, un ripetitore d’amore con cui vorrebbero disseminare il mondo.
Dal 2024 sono ricomparse le immagini nei suoi quadri: dipinge jungle, nature morte, animali e fiori; l’attore principale è sempre il colore che ora, con maggiore sicurezza e sapienza cromatica risplende sulle tele.
NOTA CRITICA
Di lei scrive Andrea Massari, già direttore delle Gallerie d’Italia di Intesa Sanpaolo: ‘Dopo una prima esperienza artistica dedicata alla lavorazione dei metalli e realizzazione di gioielli, il percorso di Daniela Vignati si è sviluppato in maniera coerente con passaggi progressivi che l’hanno portata agli esiti attuali della sua ricerca. A una fondamentale base coloristica di impronta informale -quasi sottofondo musicale del suo lavoro- si associano sempre segni, simboli e immagini che rimandano a un mondo magico/fiabesco nel quale si rispecchia la sua personale visione della vita. Per Daniela l’inizio di un’opera è sempre un viaggio senza una meta prestabilita che si risolve nel processo stesso del fare, raggiungendo risultati che rifuggono da soluzioni meramente decorative.’
La sua grande passione per il colore la porta a studiarne profondamente le qualità, gli accordi, le dissonanze e le armonie acquisendo una grande abilità coloristica. La critica Federica Mingozzi scrive, riferendosi appunto al colore e alla sua influenza sull’anima: ‘Bisogna lasciarsi riempire facendosi guidare da artisti che, come Daniela Vignati ci dimostra, ne abbiano ben appreso l’uso al punto di diventarne maestri.’
INAUGURAZIONE
La personale, con ingresso gratuito, sarà una occasione imperdibile per apprezzare l’evoluzione della produzione artistica di Daniela nell’arco di 7 lustri e sara’ visitabile il sabato e la domenica dalle 10 alle 12 e dalle 15 alle 19. Inaugurazione sabato 7 h 17.30. L’artista sarà presente.