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PeM, parla Deregibus

Una vita per la musica e l'orgoglio monferrino

(l.a.) - Sta per iniziare la 14a edizione di “PeM! Parole e Musica in Monferrato” (esattamente domenica 25 alle 21,15) la rassegna piemontese di incontri e musica tra San Salvatore Monferrato, Valenza e Lu Cuccaro Monferrato, in programma da fine agosto a inizio ottobre tra le colline del Monferrato, sito Unesco, a un’ora da Torino, Milano e Genova. Una serie di appuntamenti di qualità, a ingresso gratuito, in luoghi di grande fascino in provincia di Alessandria.

Cuore della rassegna saranno una serie di incontri con artisti di primo piano della musica italiana, che si racconteranno accompagnati da una manciata di canzoni al Parco della Torre di San Salvatore Monferrato.

Direttore artistico dell'evento il monferrino (anche se oggi abita a Roma...) Enrico Deregibus a cui abbiamo chiesto un intervento personale...

Provare a portare bellezza, cultura, divertimento, qualcosa in cui credo, nei posti in cui sono nato, o perlomeno da quelle parti, è motivo di grande orgoglio per me. Vivo a Roma,  ma sono cresciuto qui, tra Balzola e Casale, e ci torno abbastanza.

Era il 2000 quando lasciavo il settore dischi di Vipiana (a Casale, ndr) e mi inoltravo in una selva oscura che era il lavoro nella musica come giornalista e organizzatore di festival. Il prossimo anno festeggerò quindi i vent’anni di questo mestiere, un mestiere piuttosto difficile ma che, non senza una buona dose di fortuna, mi ha dato grandi soddisfazioni. Riuscire a vivere di un lavoro che ti piace è credo una delle più grandi fortune che possono capitare a un uomo. 

È un mestiere che mi ha portato e porta a lavorare in gran parte d’Italia, dalla Campania all’Emilia, dalla Sardegna alla Liguria (nostra citazione per Sanremo sia Il Festival che il Tenco per il quale Deregibis è stato a lungo addetto stampa, ndr). Ma quando succede che ti chiamano alla direzione artistica di un festival nella tua terra di origine, una terra che ami e che ha grandi potenzialità, e quindi sei in grado di restituirle qualcosa, di darle un po’ del tuo bagaglio di esperienza, è davvero motivo di felicità. C’è una spinta in più.

È successo così quattro anni fa quando l’allora sindaco di San Salvatore Corrado Tagliabue e l’ex assessore Riccardo Massola, ideatori di quello che all’epoca si chiamava “Parole e musica in Monferrato”, mi hanno chiesto di prendere in mano le redini del festival. Li ringrazio per allora e per oggi, visto che entrambi continuano a essere elementi imprescindibili del festival ancora adesso.

In questi anni abbiamo cambiato il nome in PeM! , dandogli un marchio meno anonimo, e siamo riusciti a portare in Monferrato personaggi  importanti del mondo musicale italiano, nomi come Nada, Luca Barbarossa, Irene Grandi, Ghemon, Ex-Otago, Frankie hi nrg, Diodato (giusto per fermarsi a quelli più noti), con una formula piuttosto particolare, quella degli incontri-intervista con gli artisti invece dei soliti concerti. E questo ha portato a un allargamento del pubblico, che ora arriva persino dall’Emilia o dalle province più distanti della Lombardia.

L’anno scorso in particolare abbiamo voluto fare un salto importante di qualità e quantità, creando una rassegna più ampia e con molti artisti noti, confidando che dall’anno successivo gli enti, le fondazioni e i privati della zona ci avrebbero sostenuto, visto anche la grossa visibilità che abbiamo avuto a livello nazionale, con spazi ad esempio su Gr1, SkyTg24, SkyArte, Radio1MusicClub, Avvenire e Panorama, che ci ha addirittura inseriti fra i dieci festival più interessanti della scorsa estate in Italia. Purtroppo al momento quest’anno il sostegno non è arrivato e questo è davvero fonte di dispiacere, così come il fatto che altri Comuni, Valenza a parte, non abbiano mostrato interesse a organizzare serate di PeM!

Credo che questo sia forse il retaggio di una mentalità un po’ provinciale che non ha ancora permesso al Monferrato di decollare davvero dal punto di vista turistico. Ci si accontenta di piccoli eventi che hanno un impatto solo locale invece di provare a puntare su situazioni di respiro più ampio, che possano far conoscere le nostre colline a chi non le conosce. Ma confido che le cose cambino.

Organizzare una rassegna di questa portata con poche risorse è terribilmente complicato, ma anche quest’anno stiamo credo riuscendo a fare qualcosa di importante. Abbiamo già comunicato alcuni degli appuntamenti, che vedranno sotto i riflettori personaggi che arrivano da mondi musicali molto diversi, da Marina Rei a un genio come Giovanni Truppi o a un rapper di qualità come Ensi, senza dimenticare una serata di parole e canzoni su Fausto Coppi. Altri stanno arrivando.

È tutto gratuito. E oltretutto le serate sono in posti molti belli: parchi, cascine, cortili, luoghi suggestivi di questa splendida terra.

Quanto sarebbe bello farla conoscere di più e meglio.

Enrico Deregibus