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Su Zoom con Volli

Collegamenti con la Comunità ebraica casalese
In una società sempre più povera di simboli e ricorrenze condivise, qual è il vero significato del Giorno della Memoria?  Se l’è chiesto Ugo Volli, il più autorevole semiologo italiano, professore onorario di Semiotica e Filosofia della Comunicazione all’Università di Torino nel suo ultimo libro, intitolato appunto Mai piu'! Usi e abusi del giorno della memoria”. 
Volli è stato ospite più volte ospite delle rassegne culturali della Comunità Ebraica di Casale Monferrato, ma la presentazione del volume, organizzata domenica 16 gennaio alle ore 17 on line su Zoom per il ciclo “Incontri in Guastalla” dalla Comunità Ebraica di Milano, avrà qualcosa di monferrino. Volli affronterà i temi del suo lavoro in un dibattito insieme a Claudia De Benedetti, direttore dei Musei Ebraici di Casale Monferrato e la studiosa Roberta Vital.
Il 27 gennaio di ogni anno celebriamo il Giorno della Memoria per ricordare la Shoah, un evento così tragico che ha cambiato la storia dell’umanità, ma che discorso dopo discorso, retorica dopo retorica, rischia di diventare un omaggio astratto e inflazionato. – spiega la scheda del volume edito da Sonda (editore nato a Casale, ma oggi con sede a Milano).  Ugo Volli analizza i significati attribuiti negli anni a questa ricorrenza evidenziandone i fraintendimenti, le ipocrisie, ma anche le banalizzazioni e i ribaltamenti di prospettiva che sfociano, nei casi estremi, nel negazionismo. Perché la memoria può essere liberatoria e costruttiva se si esercita sulla capacità di vedere, ricostruire e ricordare il meccanismo dettagliato di una vicenda, non sulla sua generalizzazione o universalizzazione - che in definitiva significa banalizzazione.  «La consapevolezza della Shoah – scrive Volli - è il fondamento necessario di un mondo che rifiuti il genocidio a ragion veduta, non per generico pietismo, ma perché ha compreso le radici di questo grande disastro».