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“Mistero Cavallero, 80 anni dopo”

Sabato 23 settembre alle ore 10 al Castello di Ponzano

A 80 anni dalla morte del Maresciallo d’Italia Ugo Cavallero, sabato 23 settembre alle ore 10, si terrà un incontro di studi dal titolo “Mistero Cavallero, 80 anni dopo”, presso saloni della sua ultima dimora monferrina quale fu il Castello di Ponzano Monferrato (foto).

A cura del docente di Storia Contemporanea all’Università degli Studi di Milano Marco Cuzzi verrà presentata la ricostruzione e un approfondimento delle ultimeore di vita del Maresciallo d’Italia. Nell’occasione, verrà altresì annunciata l’opera di riordino e di catalogazione dell’Archivio privato Cavallero.

A seguire: visita guidata all’Archivio storico e alla Biblioteca, presso i quali, tra gli altri, si potranno apprezzare documenti inediti. Al termine, la famiglia Cavallero offrirà un piccolo rinfresco a base di prodotti locali accompagnati dalla degustazione di Monferace (Grignolino storico), la cui Associazione ha sede nello stesso Castello di Ponzano Monferrato

“A ottant’anni dalla sua scomparsa (il 14 settembre 1943), la figura di Ugo Cavallero rimane poco esplorata, sia dalla storiografia accademica sia dall’opinione pubblica, tant’è che, tra gli altri, l’appellativo – Generale di Mussolini – ne riduce la personalità molto più complessa e sfaccettata” precisa la famiglia riprendendo le osservazioni del prof Cuzzi.

Il suo archivio personale, che copre gli anni 1914-1943 ed è tutt’ora conservato nel castello di Ponzano Monferrato, restituisce un periodo particolarmente interessante della sua vicenda personale, politica e militare, offrendo uno sguardo più approfondito sulla storia del Novecento. “In tempi di commemorazioni su quanto accadde in quell’anno cruciale per l’Italia”, prosegue l’osservazione frutto di ricerca degli archivi, “non si può prescindere dall’esaminare una figura determinante nell’ascesa e nella caduta del fascismo, quale fu Cavallero. Né, vanno trascurati i dubbi tutt’ora irrisolti che fin dal primo momento circondarono la sua morte violenta e inaspettata, accompagnata da probabili manipolazioni e da sicuri depistaggi”.

Per quanto sia andato parzialmente disperso, il materiale di studio sulla vita del generale, preservato a Ponzano e negli archivi storici, è ancora vasto e annovera, tra gli altri, i piani strategici della battaglia di Vittorio Veneto, che nella Prima Guerra Mondiale gli valsero la promozione sul campo per meriti eccezionali. Non mancano, poi, le testimonianze sul suo ruolo nello sviluppo della grande industria italiana, dalla Pirelli all’Ansaldo, a cavallo degli anni ’20-’30, così come, i primi passi in politica, dalla nomina a conte e senatore del Regno all’incarico di sottosegretario alla Guerra. Poi, i pubblici contrasti e la grande rivalità con Pietro Badoglio, suo conterraneo, le campagne militari in Africa Orientale e nei Balcani, la decisione di Mussolini di sceglierlo come Maresciallo d’Italia e gli stretti rapporti col Terzo Reich, la campagna di Libia e la sconfitta di El Alamein, fino al precipitare degli eventi nella drammatica estate del ‘43, dal 25 luglio all’8 settembre, dalla caduta del Duce all’Armistizio. In ultimo, la tragica notte fra il 13 e il 14 settembre, quando l’ex Maresciallo d’Italia venne trovato a Frascati con una pallottola in testa. Suicida, come dissero subito i tedeschi, o eliminato proprio dai nazisti, per aver rifiutato di proseguire la guerra al fianco della Germania?.

Avvalendosi delle carte in possesso della famiglia Cavallero, tra le quali, le numerose lettere autografe di Alfred Kesselring, comandante delle forze tedesche in Italia tra il 1943 e il 1945, il professor Cuzzi, presenterà una ricostruzione e un approfondimento delle ultime ore che precedettero il 14 settembre. In parallelo, Clara Belotti, archivista e dottoranda di ricerca presso il Dipartimento di Studi storici dell’Università degli Studi di Milano, anticiperà l’opera di riordino e di catalogazione di documenti inediti, diari, epistolari, fotografie e pubblicazioni che fanno luce su quegli eventi.

Chiara Cane