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La maga, una donna che ha amato tanto
A Conzano, Cascina Colma
“La maga, una donna che ha amato tanto” è il titolo del romanzo di Isangela e Pier Luigi Genovese, lui conzanese di origine, edito da ArabAFenice presentato domenica scorsa ai conzanesi, nella corte di Cascina Colma, esattamente dove nacque Pier Luigi e da dove sono riaffiorate, nel tempo, le memorie di storie e di vissuto in terra monferrina. Protagoniste del romanzo, che contempla un’estensione storica (eventi che hanno segnato la prima metà del Novecento con emigrazioni, guerre, fascismo, resistenza e libertà), sono le maghe o meglio, le masche, una sorta di strega cresciuta nella tradizione storica del folklore piemontese.
Donne dall’apparenza generalmente normale, le masche sono state così definite e riconosciute per le loro facoltà sovrannaturali tramandate da madre in figlia. Di indole raramente malvagia, ma spesso capricciosa, dispettosa e vendicativa, a loro vi si riconoscevano anche capacità benefiche nel guarire malattie o ferite tanto alle persone quanto agli animali, o salvare vite in pericolo. Per queste loro caratteristiche erano tanto cercate quanto temute. Il romanzo ne racconta le vicende tramandate in quel di Conzano, riprese da Pier Luigi con l’aiuto della moglie Isangela. Le protagoniste umane sono dunque le maghe, libere pensatrici che sfidano convenzioni e soggezioni verso le autorità politiche e religiose, le maghe, reali detentrici del virtuale libro del comando. Nel romanzo non poteva mancare la Colma, altra protagonista, questa volta materiale, la casa dove Pier Luigi è nato, così come la curt (il cortile), dove giocava con il fratellino. Non poteva infine mancare l’orgogliosa rivendicazione del lavoro in campagna per l’amson e le vandumji (raccolta del fieno e la vendemmia), vissuta in gioventù dall’autore. Un senso di appartenenza alla società contadina che era cultura, tradizione e vita. Una peculiarità del romanzo molto apprezzata è il ricorso alla lingua dialettale (presente in un terzo delle pagine), per riesumare in maniera più autentica ed incisiva, vicende, detti, proverbi, dialetti, usi e costumi nonché tradizioni ricche di saggezza contadina. E’ nella figura delle maghe che trapela la veemenza di un sentimento intenso qual è l’amore espresso nel titolo del romanzo, quell’amore rafforzato dal “tanto” in virtù della sofferenza data dall’emarginazione a cui erano spesso destinate.
La pubblicazione di Isangela e Pier Luigi Genovese, altresì presente al Salone del Libro di Torino in questi giorni, è stata molto apprezzata dal primo cittadino conzanese Emanuele Demaria, per la forza evocativa che la caratterizza e per l’importante influenza dialettale che la contraddistingue a salvaguardia di un patrimonio storico e culturale di inestimabile bellezza e grandezza. Durante la presentazione, una sinossi, arricchita da considerazioni e commenti puntuali di chi conosce la storia e la cultura di Conzano e dei conzanesi, è stata delicatamente proposta dallo storico Franco Scarrone, mentre alcuni testi, ora letti, ora recitati, sono stati magistralmente interpretati dal Collettivo Teatrale di Casale Monferrato.
Chiara Cane