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Napoleone e la Patafisica

Ciclisti alla Piramide di Marengo accolti da Cristina Antoni
Nell’ambito delle celebrazioni per il bicentenario della morte di Napoleone, l’Azienda CulturAle Costruire Insieme ha promosso una serie di appuntamenti a Marengo, per la domenica 20 giugno. Nel pomeriggio, nel giardino del Marengo Museum sarà presentato il volume Fermi nel pericolo. Soldati italiani e napoletani nella Campagna di Spagna 1808- 1813 dello storico Paolo Palumbo. Con lui ci saranno Cristina Antoni e Roberto Coaloa, che ricorderà la Campagna di Napoleone in Spagna dalla parte dell’antinapoleonico conte Carlo Vidua, che osservava in una lettera del 24 aprile 1809: «Io dissi nell’autunno scorso, che anche senza soccorso esterno la Spagna resisterebbe più che qualunque altra potenza d’Europa; che perderebbero infinite battaglie, che perderebbero forse anche la capitale, che soffrirebbero infinitamente, ma che non sarebbero incatenati; che questo finalmente sarebbe un grandissimo esempio della grande verità tanto impugnata a’ di nostri: le armate, i danari, ecc. essere una forza estrinseca, ma l’intrinseca forza di uno stato consistere nella religione, e nella maniera di pensare. – L’assedio poi di Saragozza è secondo me un esempio, a cui sarebbe appena qualche esempio da contrapporre nell’antichità, se l’antichità avesse conosciuto l’uso della polvere».
Il Monferrato ospita qui un intervento di Roberto Coaloa sugli eventi appena trascorsi a Marengo.
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Non credo di sbagliarmi. L’azione patafisica al «Platano di Napoleone» resterà nella storia delle memorie di Marengo. Per aver ricordato, soprattutto, il bicentenario della morte dell’Imperatore nel giorno - 14 giugno - della battaglia di Marengo.
Il titolo della due giorni a Moleto di Ottiglio e ad Alessandria – “Un’azione patafisica – alla Alfred Jarry – per salvare il platano di Napoleone e le memorie storiche di Marengo, dalla Cittadella a Villa Delavo, dall’Ossario alla Cascina di Torre Garofoli” – era impegnativo. Eppure il 14 giugno 2021, Jarry, questo bretone decentrato e inclassificabile, surrealista prima dei surrealisti, alcolista e consumatore di assenzio, morto di eccessi e privo di una tomba che lo ricordi, ci è apparso, resuscitato, in bicicletta, a Marengo e accanto alla pianta divina, alta quaranta metri.
Titolo, quindi, consono alla tradizione della rassegna Undicimila Verbi, inaugurata sabato 12 giugno a Moleto con un convegno napoleonico riuscitissimo grazie agli amici di Cave di Moleto e a Bernard Glénat, fratello negli ultimi vent’anni.
Da ideatore degli eventi, tra i tanti ringraziamenti, uno è assai importante. Grazie alla leggiadria, alla professionalità e al tocco muliebre di Cristina Antoni, dell’Azienda CulturAle Costruire Insieme del Comune di Alessandria, il gruppo di “ciclisti patafisici” ha trovato un rifugio dal caldo opprimente di lunedì 14 giugno nella moderna sede del Marengo Museum. Alcune foto le abbiamo scattate accanto alla Piramide di Marengo, adiacente al comodo parcheggio e ingresso a Villa Delavo. Lì, nel nuovo Museo Marengo, ci ha accolto Cristina Antoni con un grande sorriso, offrendo un eccellente te al limone ai ciclisti accaldati. L’ingresso poi, è stato - per noi “ciclisti patafisici” - eccezionalmente gratuito.
La Piramide è certamente più modesta di quella pensata da Napoleone, ma è l’unica, tra le piramidi progettate dal geniale Imperatore, ad essere stata edificata. Per farla ci sono voluti due secoli, ma la “Pyramide de Marengo” oggi sorge sulla piana di Marengo, dove la volle Napoleone appena incoronato Imperatore e sulla via della Corona Ferrea di Re d’Italia a Milano. Oggi, la piramide è la prima sala di un museo moderno e dedicato alla storia di un sito e di avvenimenti fondamentali per la storia della Penisola e dell’Europa.
Nel maggio 1805, Napoleone, Imperatore da pochi mesi, decise di compiere un viaggio in Italia, sui luoghi che lo videro vincitore anni prima. L’occasione fu data dalla sua incoronazione a Re d’Italia. Sul cammino si fermò per alcuni giorni ad Alessandria per ispezionare le nuove fortificazioni della città e verificare lo stato dell’organizzazione civile e militare del nuovo Dipartimento di Marengo, acquisito dalla Francia dopo la vittoria del 1800.
Villa Delavo, con la sua piramide, è oggi una sorta di capsula del tempo e soprattutto è il primo memorial napoleonico al mondo, sorto come collezione privata fra il 1846 e il 1847 nell’abitazione signorile très snob, con tanto di parco e sculture pregiate, fatta erigere dal farmacista alessandrino Giovanni Antonio Delavo (1806-1889).
Oggi, l’idea rivoluzionaria è quella di poter far godere ai ciclisti, ma anche ai semplici turisti e amatori della grande storia, i luoghi di Marengo. Dal celebre platano, infatti, inizia una sorprendentepromenade militaire: da Spinetta Marengo a Torre Garofoli, dove Napoleone dormì dopo la battaglia. Una storia interessantissima e avventurosa accompagna la colonna commemorativa della vittoria napoleonica di Marengo, costituita da un pilastro con iscrizioni, in cima al quale è posta l’aquila francese in bronzo. Una piccola lapide, prima di arrivare a Torre Garofoli, partendo da Alessandria, in zona Vigna Santa, rende omaggio al generale Desaix, il vero vincitore di Marengo, morto nella «étrange Victoire de Bonaparte». Racconta Dumas che il 14 giugno appariva, a metà giornata, una battaglia persa a Napoleone. Erano le tre del pomeriggio. I francesi, attivi dalle cinque del mattino, erano rimasti in pochi. In quel momento arriva Desaix, precedendo d’un quarto d’ora la sua divisione. Bonaparte gli mostra la pianura seminata di morti e gli chiede che ne dice della battaglia. Desaix abbraccia tutto con un’occhiata. «Dico che è perduta – risponde; poi cavando l’orologio: - Ma non sono che le tre e abbiamo ancora il tempo di vincerne un’altra».
Abolendo la pericolosissima statale (o spostandola dal vecchio tracciato nel quale sferragliava l’antica tranvia dipinta da Morando), si potrebbe creare un’area ciclabile e pedonale dove il flâneurammirerebbe, senza il pericolo d’essere travolto da un’automobile, i luoghi della battaglia. Il platano poi rende un luogo molto potente e magico, simbolicamente sancisce anche l’unione tra cielo e terra.
Questi i pensieri di lunedì 14 giugno, accanto al platano, con gli amici di FIAB (Alessandria gli amici delle bici), guidati da Claudio Pasero.
Non solo. Cristina Antoni, nel giorno della vittoria di Marengo, ha accompagnato personalmente il sottoscritto – nelle vesti di un buffo Napoleone ciclista (con una storica Bianchi) – e alcuni relatori del convegno di sabato a Moleto, nelle sale di Villa Delavo (splendide, magari da arricchire con altri cimeli napoleonici).
Quante suggestioni per lo storico! Viene in mente la congiura di Fouché e di Talleyrand, immaginata da Balzac, per far fuori lo scomodo Napoleone. Poi si ascolta Tosca, la famosa opera di Puccini, nella quale Mario Cavaradossi inneggia a Napoleone. L’arte di David, Alexandre Dumas, il cane Moustache, il pollo preparato la sera della vittoria di Marengo…
Grazie alla passione di Cristina Antoni, anche domenica prossima, 20 giugno, si continuerà a celebrare il bicentenario della morte di Napoleone. (r.co.)
FOTO. Roberto Coaloa e Cristina Antoni a Villa Delavo di Marengo