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Arte e Gallerie

di Aldo Timossi

Martedì sarà in uscita la terza puntata dedicata a gallerie d'arte e mostre... Se abbiamo dimenticato qualcuno è in programma ancora una quarta... Ecco una sintesi della ricerca (per adesso unica nel suo genere) di Aldo Timossi attraverso l'archvio del Monferrato (e un po'quello Angelino-Rossi...)

L’inizio degli anni Settanta vede arrivare come meteora, nell’orizzonte artistico casalese, il giovane Mario Bruschini, studente all’Accademia di Brera, che apre uno studio/galleria in via Saffi; affronterà più tardi il mondo delle radio locali, approdando infine a Mediaset nel ruolo di regista.
Nella stessa atmosfera, appare Mauro Coppa, che crea in via Pinelli il laboratorio grafico “L’Officina”, dove esordiscono, tra gli altri, i giovani Camillo Francia e Gigi Marini. E’ protagonista, con Gianni Rustico, di un’originale performance nell’autunno 1975: una lunga corda (1500 metri) stesa lungo le vie della città, per lo strangolamento virtuale di “manifestazioni vuote di senso e di Gallerie che non mettono a punto il minimo programma culturale”.
Lo stesso Rustico ha inaugurato a maggio ‘70, nella centrale via Roma, con Romano Demichelis e Sergio Trabellio, la “Nuovo Dada”. Si propongono di far conoscere i rappresentanti delle nuove correnti dell’arte figurativa e di discutere gli indirizzi più d’avanguardia del momento. L’inizio è alla grande, con grossi nomi: Casorati, Surbone, il Gruppo Artisti  Cinetici di Milano (con gli ormai noti Munari e Gavinelli). Nel febbraio successivo, Il Monferrato titola “La Nuovo Dada chiude per il disinteresse della città”, e Rustico spiega che “non c’è mai stato un appoggio morale, tanto meno commerciale, dell’ambiente cittadino, al massimo si entrava, raramente, per curiosità, per vedere le strane cose esposte, raramente una discussione, un punto d’intesa, un’occasione per comunicare”.
Dall’iniziativa di Piero Costanzo e Giovanni Numico, nasce nel 1976, in via Alessandria 16, nell’antico palazzetto originariamente dei Conti Curioni d’Olivola e Natta d'Isola, la galleria “Al Portale”, emanazione di “Aleramo antichità”. I proprietari hanno fatto, di quello che era un hobby, un’attività, senza guardare troppo al discorso commerciale. Sul business non sono ottimisti, sanno che in città non c’è molto spazio per una nuova galleria d’arte, ma coraggiosamente decidono di aprire e puntare sul discorso locale: “Vogliamo riscoprire artisti nostri come Bistolfi, Calvi di Bergolo, Tassisto, Micheletti, Eleuterio Pagliano, Campese padre, Morbelli, Pellizza da Volpedo”. Intanto inaugurano con una mostra di stampe antiche, con vedute di Casale, Vercelli e Trino, e carte geografiche del ’600 e ’700 di Piemonte e Monferrato. Sarà un discorso molto lungo, quello del “Portale”, proseguito negli anni Ottanta (il 1987 vedrà i primi passi dell’Associazione casalese per l’arte e la storia) e per i primi del Novanta, quando prenderà vita anche l’omonima Associazione culturale.
Alla figura del poeta, scrittore e insegnante Jean Servato, è legata la nascita di “Ariete”, tre sale in Corso Giovane Italia 24, inaugurata nel maggio 1984 con un “Omaggio a Gino Mazzoli”, ritrattista casalese, a dieci anni dalla morte. Servato, classe 1923, è uomo immerso nella Cultura e nell’Arte. Ha frequentato il Centro di Cinematografia a Cinecittà, interrompendo la Scuola per l’inizio della Seconda Guerra mondiale. Entra nella Resistenza e nel 1944 diventa partigiano nella 16.a Divisione Viganò, vicenda che racconterà nelle due opere “Diario di Penultimo, poesie sparse, poesie perse (per non morir di noia)” del 2001, e “Penultimo e la Resistenza tra Bandita e Visone d’Acqui” del 1995. Alla fine del conflitto si laurea in Filosofia e Pedagogia. Premiato per il suo metodo innovativo d’insegnamento nell’ambito scolastico, nel ’69 ha già fondato la casa editrice “Tersite”, con la quale pubblicherà, nel corso di una quarantina d’anni, innumerevoli opere letterarie, poetiche e cataloghi d’arte. Le inaugurazioni sono sempre un evento, con recital di letture dello stesso Servato e di Giorgio Parodi, e intermezzi musicali. A ciascuno degli artisti dedica una composizione poetica. Negli anni, faranno parte della storia della Galleria le personali di Gino Mazzoli, Lucio Ranucci, Romano Battaglia, Ennio Morlotti, Nino Campese, Sara Massocco, Pietro Morando, Nino Esposito, Dante Angeleri, Anna Cagnolo Angeleri, Ferruccio Ragno, Giampaolo Cavalli, Valdieri Pestelli, Francesco Barbesino e Maria Teresa Guaschino.
Il Monferrato del 14 giugno 2011 scrive che “fa effetto vedere le vetrine della Galleria d’Arte Ariete vuote, Jean Servato dice che sono il simbolo del vuoto dell’anima, e lo dice col languore che pare la stretta di mano agli amici che escono dal camposanto dopo la sepoltura di un congiunto”. Un anno dopo, anche lui chiuderà con la vita terrena. Lascia tante opere, raccolte in volumi che la Tersite ha edito a ritmo serrato; non poche liriche, dedicate alle “Donne casalesi d’oggi”, fanno da complemento alla ristampa anastatica de “Le cento donne di Casale in Monferrato”, edizione 1591, rime dedicate dal villanovese Horatio Navazzotti a Laura Martinenga Gonzaga, dono del giornale agli abbonati per il 1985.
Sempre attivo il Circolo Ravasenga, tra le tante iniziative, nel giugno 2001 collettiva nel chiostro di San Domenico, e nel dicembre “Mosaico” di una quarantina di artisti nel Coro di Santa Caterina. L’inquinamento dell’acquedotto che investe Casale nel 1986, è occasione perché l’anno successivo un gruppo di giovani artisti dia vita alla manifestazione, promossa dal Circolo Tobagi, “Tracce d'acque profonde sogniamo”. Compare il manifesto (presentato anche all’allora Ministro del Bilancio, Pier Luigi Romita) con le opere, esposte a Palazzo Cova (oggi scuola media, ndr), dei casalesi Antonio Barbato, Pio Carlo Barola, Gianpaolo Cavalli, Piergiorgio Panelli e dei torinesi Pierluigi Pusole e Bruno Zanichelli. Panelli è anche l’organizzatore della mostra: “Vogliamo andare oltre l’emozione del dramma che ha colpito la città”.
Gli anni Novanta vedono nascere, in via Balbo 23, la “Costanzo Arte”, che apre con un ventaglio di opere, da Umberto Mastroianni, ad Albino Galvano, a Giacomo Soffiantino e Adriano Turinetto. Notevole nel settembre ’96 la retrospettiva dedicata al balzolese Mario Micheletti (suoi, il grande affresco sulla facciata della parrocchiale di Morano sul Po, e affreschi in quella di Balzola, utilizzando per entrambi, come modelli, gente del posto). Nel maggio ’98 la personale di Piero Ruggeri in occasione di una grande mostra organizzata dalla Regione Piemonte a Palazzo Bricherasio di Torino. Si avvia verso orizzonti più commerciali nel ’98, con “Arte per un regalo”, opere di D'Accardi, Mazzoli, Martinotti, Campese, Treccani, Ghinzani; nel novembre ’99 con “Un dipinto per regalo natalizio”.
La galleria di Lara e Rino Costa nasce in viale Bistolfi, nel 1990......
FOTO- Galleria Servato, con Jean il pittore Bertazzi, Pietro Gallo, Ettore Coppo, la co gallerista Lupo., un signore col farfallino da identificare (collezione Luigi Angelino)