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Carlo Musso a «Cantiere Speranza»

In un serrato dialogo con tre lettori straordinari dell'autobiografia «Spera» di Papa Francesco: Gianni Sacchi, Alceste Catella e Luciano Pacomio

È stato un grande piacere incontrare dopo tanti anni Carlo Musso, ex allievo del Liceo Scientifico, direttore editoriale di Piemme e Sperlink & Kupfer, nel gruppo Mondadori, poi fondatore della casa editrice indipendente Libreria Pienogiorno.

L’occasione è stata la presentazione, organizzata da «Cantiere Speranza» giovedì nella chiesa di Sant’Antonio, dell’autobiografia «Spera» di Papa Francesco.

È la prima realizzata da un pontefice nella storia della Chiesa, che per volontà di Sua Santità «avrebbe dovuto essere pubblicata – scrive Musso nella piccola nota del coautore – come lascito alla sua morte», in realtà il nuovo Giubileo della Speranza e le esigenze del tempo hanno anticipato la diffusione della preziosa eredità, edita in un centinaio di paesi e in testa alle classifiche di vendita.

In un serrato dialogo con tre lettori straordinari del testo, i vescovi Gianni Sacchi, Alceste Catella e Luciano Pacomio, intervallati da letture di pagine del libro della fine dicitrice Ramona Bruno, l’autore ha ripercorso il lungo rapporto di lavoro con Papa Francesco, durato sei anni, con una singolare ricchezza di aneddoti, legati al nostro Monferrato. Alcuni assai divertenti, legati all’uso consueto da parte del pontefice dell’amata lingua monferrina e dei gustosi prodotti della nostra terra; altri più seri per il dolore e la solidarietà. Come quello di Vignale, dove l’autore risiede, il luogo da cui partì la sua segnalazione al papa, che all'Angelus ha ricordato come esempio da lodare il caso del venticinquenne John, originario del Ghana, colpito da una terribile malattia mentre stava costruendosi un futuro, che ha potuto riabbracciare suo padre e i suoi fratelli a dimostrazione che in mezzo a tante brutte notizie, ci sono cose belle: «i santi della porta accanto». Tra le numerose e importanti riflessioni emerse nel corso della serata la difficile e pericolosa emigrazione in America Latina, i suoi entusiasmi e i turbamenti giovanili, la grande attenzione per i carcerati, la sua passione per il calcio, senza dimenticare la condizione femminile e la sessualità, oltre ai temi del tempo presente: la guerra e la pace. È seguito il firmacopie con l’espressione di Papa Francesco «Sempre avanti!», in relazione alla necessità di progredire, di guardare al futuro con ottimismo e di non fermarsi di fronte alle difficoltà. Dionigi Roggero