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Un po’ di pace please

A Conzano domenica 26 -ore 18- recital di Sergio Salvi e Silvana Mossano

 A Conzano Piazza Australia ospiterà questa domenica, 26 giugno, alle 18, lo spettacolo di teatro-canzone “Un po’ di pace please”, evento -l'ingresso è gratuito -che vedrà protagonisti gli autori Sergio Salvi e Silvana Mossano.

Salvi ha inoltre rielaborato le canzoni e le musiche di autori celebri e presterà la propria voce e l’esecuzione alle tastiere mentre Silvana Mossano sarà la voce narrante, proporrà canti e presenterà monologhi inediti. “Un po’ di pace please” è organizzato dall’Amministrazione Comunale del Sindaco Emanuele Demaria in collaborazione con la Pro Loco di San Maurizio. 

Dicono gli autori:  gennaio, avevamo cominciato a lavorarci su, riflettendo su due temi: 1) la vita non è una spedizione in solitaria, ma è punteggiata da un costante incrocio con diversi compagni di viaggio: e ognuno di loro lascia un segno nella nostra esistenza; 2) la guerra ci riguarda sempre, anche se non è subito dietro l’angolo, ma si agita in terre che ci sembrano lontane; e l’anelito alla pace non può sopirsi mai. Il fatto è che, mentre stavamo ragionando, alle guerre già in corso se n’è aggiunta un’altra, dietro un angolo a noi vicino, vicinissimo.

Mettendo insieme pensieri, parole e musiche, è nato «Un po’ di pace, please».

Tra un treno che parte e un treno che torna scorrono tante stazioni: a volte le si lascia passare leggendo di sfuggita, su un cartello azzurro, il nome di un luogo che scappa via, a volte si scende al binario “X” e si fa una tappa, per poi ripartire.

E’ la metafora della vita, verso una meta che non è quella che ci sia era prefissati quando si è obliterato il primo biglietto.

«Signori in carrozza»: il capotreno fischia e il viaggio ha inizio, con una sporta piena di sogni, di convincimenti e di ideali che, a mano a mano, si amplificano o sfumano, vengono corretti o limati, modificati o addirittura stravolti.

In tutto questo divenire, si incrociano diversi compagni di viaggio: bizzarri, profondi, amabili, antipatici o simpaticamente strampalati, positivi o negativi, stanno al fianco per poco tempo o per molte tappe, ma tutti lasciano un segno e, in qualche misura, influiscono sul tragitto. Comunque sia, «se non sono gigli, son pur sempre figli, vittime di questo mondo» canta De André.

A volte il tragitto subisce sussulti, anche catastrofici, che scuotono i corpi, i sentimenti, fanno terra bruciata, desertificano gli spazi, martoriandoli e insanguinandoli. La gioia cede il passo al dolore, la tenerezza alla brutalità, la dolcezza alla volgarità, la vita alla morte. E, talora, è difficile, da sotto le macerie, grattare fuori anche una sola briciola di speranza.

Infine, al momento dei bilanci  si misura l’intensità del viaggio: l’intensità con cui si è vissuto, gli aneliti di pace che si sono coltivati e la coerenza cui ci si è sforzati di non rinunciareUn’ora, o poco più, di musica e parole, narrando storie, evocando sensazioni, rivedendo convincimenti che si sono affinati tra lo scorrere del tempo e le esperienze vissute.

Si alternano canzoni e monologhi.

Sono 11 le canzoni proposte; ne sono stati interpreti Mercedes Sosa, Andrea Bocelli e Ariana Grande (ma, qui, con un personalissimo testo inedito), Roberto Vecchioni, Fabrizio De André, Milva, I Nomadi/Francesco Guccini, Pier Angelo Bertoli, Franco Battiato/Gianni Morandi, Charles Aznavour, Renato Zero, Sirio Politi. I brani musicali sono stati reinterpretati e vengono riproposti in una personale versione di Sergio Salvi.

Gli 8 monologhi – dedicati a storie più o meno vere ma molto verosimili, a riflessioni sulla guerra, sulla pace, sul bilancio della vita – sono stati ideati da Silvana Mossano.

p.g- l.a.

foto Luigi Angelino