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Le tante vite di Ada Della Torre

Presentazione libraria in Sinagoga

Sono tante le vite di Ada Della Torre, ma soprattutto sono tutte appassionanti: partigiana, scrittrice, insegnante, giudice... Identità che compongono una figura di donna che credeva sinceramente (e serenamente) di dover lavorare per una società migliore. “Nell’ebraismo c’è un concerto che si chiama tikkun olam - spiega Elio Carmi, Presidente della Comunità Ebraica di Casale - si basa sulla convinzione che ognuno di noi nasce con il potere di migliorare il mondo, Ada Della Torre sembrava averlo molto presente”.

È solo uno dei temi emersi nella presentazione di “Le Molte vite di Ada” (ed Joker), biografia scritta da Graziella Gaballo e presentata domenica 29 ottobre nel complesso ebraico di Casale Monferrato. Un volume quello della ricercatrice di Novi Ligure che si legge di un fiato. Merito della sua scrittura, ma anche di una protagonista che sfiora davvero il romanzesco. Ada Della Torre, nata ad Alessandria nel 1914, in una famiglia ebrea non osservante di piccoli industriali, è stata una figura esemplare nel suo modo di percorrere tutte le tappe del secolo breve. Mauro Bonelli, chiamato a condurre l’incontro, stimola l’autrice a cominciare da un’immagine della giovinezza di Ada che riflette molto della sua personalità. La troviamo a Milano, appena dopo lo scoppio della Seconda guerra mondiale, già vittima delle leggi fasciste contro gli ebrei, eppure allegra insieme a un gruppo di ragazzi, piemontesi come lei, tra i quali Primo Levi (suo cugino) e il casalese Silvio Ortona che diverrà suo marito.

I capitoli si susseguono in un racconto che mescola grandi e piccole storie: spicca l’impegno nella resistenza vissuta attorno al circolo di Ada Gobetti e in cui non percepisce il suo essere ebrea come ulteriore motivo di apprensione; la sua l’attività di scrittrice, in particolare su «Il Giornale dei genitori» e naturalmente la grande passione per l’insegnamento. Un punto centrale della sua vita è il processo per diffamazione (aveva contestato in una lettera all’editore un libro di testo per la scuola) che crea attorno a lei un movimento di solidarietà nazionale da parte di tutti gli intellettuali italiani. Perderà in tribunale, ma il volume verrà corretto.

Molte di queste cose ho potuto scriverle perché Ada ha creato un fondo archivistico e lo ha depositato presso l’istituto Gramsci di Torino” racconta Gaballo. Un tesoro grazie al quale Ada ci parla ancora.

Domenica 5 novembre ore 16,00, nel prossimo incontro della stagione culturale della Comunità di vicolo Salomone Olper, si rievoca la figura del grande pensatore medioevale Mosè Maimonide tra Gerusalemme, Atene e La Mecca in occasione della riedizione del suo “Norme sui fondamenti della Torà”(Giuntina Editore). Ne parleranno Roberto Gatti che ne ha curato la traduzione insieme a Davide Assael e Anna Maria Ariotti.

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