Notizia »

Rebours e Carnevale

Inaugurazioni al Castello

L'anno espositivo al Castello di Casale prosegue con l’inaugurazione nelle sala al secondo piano della mostra “Rebours” degli artisti Gianni Rustico e Romano Demichelis. La mostra è stata presentata sabato dall’assessore alla cultura Gigliola Fracchia, dal presidente della Consulta cultura Marco Garione, che ha curato l’allestimento e il progetto ed ha evidenziato la particolarità del percorso e dal critico d’arte Carlo Pesce che ha tracciato chiavi di lettura per poter confrontarsi meglio con una mostra particolare che parte dai lontani anni 70 per raggiungere il nostro decennio.

Rustico e Demichelis, lo vediamo anche nelle opere storiche, sono stati esponenti nel territorio di una visione artistica neodadaista e comunque in dialogo con le avanguardie piemontesi dagli anni '70 in avanti, con la fondazione nel '71 di due gallerie avanguardistiche quali il “Laboratorio artistico di Duchamp” e la “Nuova Dada” dove esposero gli amici artisti torinesi compagni di molte mostre di allora (Zorio, Paolini...)i dell’arte povera Torinese. 

Nelle opere storiche recuperate notiamo l’Omaggio a Man Ray del '71 con un piccolo ritocco contemporaneo che ci trasporta benissimo nel clima avanguardistico di quel decennio post sessantottino che ha regalato sia dal punto di vista sociale che artistico straordinari cambiamenti nel modo di vedere l’estetica e in particolare Rustico sente l’esigenza di essere presente in questi cambiamenti concettuali di vedere l’opera d’arte.

Affascinanti gli interventi “Pacco per auguri” del 71 o “Studio per un quadro che si scioglie” del 69 dove il desiderio ironico Dada diventa poesia irriverente di una forza estetica ed etica in sintonia con i compagni poveristi.

Ma poi ecco tele come “Bersaglio sadico” del '75 Rustico, sceglie nel punto del non ritorno ,   una pittura colta, concettuale enigmatica, citazionista ma vera. In ”Incorniciare il tempo “del 2015 troviamo una riflessione profondissima sul tempo, sul passato cosi importante con la sua bellezza palesata dalla cornice e dal suo disegno quindi un passato da salvare ed un calendario cancellato dalla numerazione quantistica forse con la citazione anche del numero 8 dell’infinito caro a Pistoletto.

Romano Demichelis mancato nel 2008 (erano presenti al Castello  la moglie e il figlio,ndr) da sempre compagno d’arte di Rustico ha vissuto gli stessi momenti intensi ma con una visione diversa, in “Paesaggio d’erba “ del '72 cerca una essenzialità poetica del segno in una visione lirica quasi astratta, ma non lo sarà mai per intero cercherà invece il segno visto come progetto naturalistico ed estetico lo evidenziamo in “Notturno inconsueto” del '98 o “Oltre l’argine del nord” del 1985 dove la linea del paesaggio è una scrittura atavica nel tempo e dove il gesto non è mai casuale ma minimale e riflessivo che ci trasporta in una naturalità razionale rimasta coerente nella sua ricerca poetica nei decenni. Questa mostra evidenzia la grande qualità del nostro Novecento monferrino fatto in provincia ma non sempre cosi lontano dal centro che poteva essere Torino o Parigi dove nascevano le avanguardie e si faceva la storia. La mostra prosegue sino al 6 marzo.

CARNEVALE

Sempre nel castello ala Manica Lunga giustamente aperta per le mostre d’arte si è inaugurata la rassegna “Carnevale nell’arte” con omaggio a Rodolfo  Soldi.

La vernice è stata presentata dall’assessore alla cultura Gigliola Fracchia con la curatrice del progetto Cecilia Prete artista ed insegnante d’arte, il nipote di Soldi Paolo Barberis.

Ilk percorso espositivo propone una selezione delle opere dell'artista Rodolfo Soldi, noto in città (e non solo) per esser stato il pittore dei clown, mancato da un anno, accompagnati da diversi elaborati realizzati dagli allievi iscritti al progetto didattico del Cpia di Casale Monferrato dal titolo Catalogazione e digitalizzazione delle opere di Rodolfo Soldi, sono : Viviana Arengi, Gabriella Bauce, Loretta Bencich, Chiara Berruti, Luisella Cabrino, Carlotta Demichelis, Giovanna Ferrando, Luigina Genovese, Vanessa Marinaro, Silvana Nosengo, Giovanna Rossi, Adriana Sarasin e Guglielmina Scagliotti. I lavori del pittore casalese che operava dagli anni 60 con tematiche paesaggistiche, conosciutissimo nei vari concorsi di pittura del territorio, con un linguaggio spontaneo dai toni impressionistici ma dalle tonalità quasi sempre squillanti , come era un po il suo carattere allegro e goliardico. Proprio la sua personalità lo porta ad inventare una sua caratteristica nel ritrarre il mondo del circo che lui amava tantissimo, in particolare modo la figura del Clown producendo numerosissimi clown di tutti i tipi ed in questa mostra ne abbiamo un esempio. Molti lavori sul circo sono stati esposti anche in mostre internazionali con successo perché avevano una ricchezza di gestualità ed emotività importante, a volte erano autoritratti , a volte erano figure infantili ma sempre con una sua caratteristica particolare che regalava al pittore una riconoscibilità popolare durata sino alla fine quando a 95 anni dipingeva ancora e raccontava ancora storie vicino ai suoi quadri.

Soldi era certamente legato ad una estetica popolare e figurativa istintiva ma se in certi paesaggi aveva anche una tenera luce malinconica del ricordo, nei clown contestualizzava anche ricerche pittore, come una scenografia informale alla Pollock o gesti astratti pensati ad accendere luci nuove nei suoi personaggi , quindi un pittore che ha vissuto il suo tempo per creare leggerezza ed emozioni da condividere.

Sino al 6 marzo.

Pgp.
 
Foto. Inaugurazione alla Manica Lunga, parla la curatrice Cecilia Prete (foto Luigi Angelino)