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«Belzoni e Champollion. Amici Geniali a casa Vidua»

Conzano, domenica 19 marzo, alle ore 16 - Introduce l’incontro Roberto Coaloa

Domenica 19 marzo, alle ore 16.00, a Villa Vidua di Conzano due ospiti speciali, Marco Zatterin e Silvia Einaudi, discuteranno sul tema «Belzoni e Champollion. Amici Geniali a casa Vidua». Introduce l’incontro Roberto Coaloa, storico e biografo del conte Carlo Vidua.



Il giornalista Marco Zatterin è vicedirettore de «La Stampa», per cui è stato a lungo corrispondente da Bruxelles. Figlio di Ugo Zatterin della Rai, giornalista economico, Marco Zatterin è un grande appassionato di storia e divulgatore. Ha pubblicato un importante saggio sulla battaglia di Trafalgar (Il Mulino, 2005). È autore di Il gigante del Nilo. Storia e avventure del Grande Belzoni, pubblicato da Mondadori. Il libro ha avuto diverse edizioni dal 2000. Zatterin, con Belzoni, racconta la storia del primo egittologo, un personaggio famoso di cui si sarebbe parlato poco e che oggi, invece, è diventato anche il protagonista di un’opera rock. Zatterin, inoltre, ha scoperto dei legami importanti tra Belzoni e Champollion, definendoli «amici geniali». Recentemente ha riscoperto la figura di Sarah Belzoni, la moglie del Gigante del Nilo, con la traduzione italiana della sua opera, edita da L’Erma di Bretschneider con il titolo di In Egitto e Terrasanta. Note e osservazioni tratte da un giornale di viaggio: una lettura piacevole e nello stesso tempo fondamentale per comprendere la nascita di un mondo moderno, alla vigilia della costruzione dei grandi imperi nella prima metà dell’Ottocento. Traslato da Loredana Fenoglio, il volume è arricchito dai testi critici di Marco Zatterin e di Francesca Veronese.

L’egittologa Silvia Einaudi è collaboratrice scientifica presso l’École Pratique des Hautes Études/AOrOc di Parigi. È stata ricercatrice post-dottorato all’Università di Montpellier e ricercatrice invitata all’École du Louvre. Tiene corsi sull’antico Egitto a Parigi ed è epigrafista della missione archeologica francese nella tomba di Padiamenope (TT 33) a Luxor. I suoi principali ambiti di ricerca sono: il Libro dei Morti, la storia della collezione Drovetti, la formazione del Museo Egizio di Torino, la nascita e gli sviluppi dell’egittologia nell’Ottocento, le tombe monumentali tarde della necropoli dell’Asasif (fine VIII-metà VI sec. a.C.). è autrice di Il decifratore e l'abate. Il Carteggio tra gli Champollion e Costanzo Gazzera e Torino e Parigi agli albori dell'Egittologia, entrambi pubblicati da Olschki.

Roberto Coaloa spiegherà nell’introduzione all’incontro, le “corrispondenze” tra Vidua, Champollion e Belzoni: «il Gigante del Nilo fu una sorta di Indiana Jones, assai differente però dagli improvvisati pionieri alla ricerca di guadagni facili. Vidua considerò Belzoni un suo collega perché aveva intuito l’importanza dei reperti archeologici della civiltà egizia, come dimostra l’attenzione dedicata al tempio di Abu Simbel. Il 15 marzo 1823, Vidua acquistò a Torino il volume di Jean-Antoine Letronne, Recherches pour servir à l’histoire de l’Égypte. La lettura di quest’opera ispirò nel viaggiatore il desiderio di radunare in un libro le sue iscrizioni antiche. Sul libro di Letronne, ai bordi larghi delle pagine, Vidua annota meticolosamente le puntuali osservazioni fatte dagli altri viaggiatori in Egitto prima di lui, come Belzoni, che non a caso aveva anticipato tutti, pubblicando a Londra, nel 1820, il suo best-seller Narrative of the Operations and Recent Discoveries Within the Pyramids, Temples, Tombs and Excavations in Egypt and Nubia. Sono felice che proprio quest’anno, a Villa Vidua, si celebri il ricordo di Belzoni, che proprio duecento anni fa, il 3 dicembre 1823, morì in un’ultima avventura africana, in Nigeria, nel tentativo di raggiungere la mitica Timbuctu».