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Quando la montagna era nostra.

Dalla Piagera un romanzo di Fioly Bocca - In libreria dal 24
 
 Giovedì 24 è in libreria “Quando la montagna era nostra. L’autrice, Fioly Bocca, abita da dieci anni in Monferrato (arrivando dal Torinese), in Comune di Moncestino, alla Piagera, al maneggio lungo il fiume (è qui, confessa, per amore, ma non le dispiace, sia l’amore che il territorio “Stiamo arrivando nella stagione più bella con colori unici...”). E’ laureata in lettere.  
Fioly Bocca, dopo tre romanzi di successo editi con Giunti (il primo, ‘Ovunque tu sarai’ è stato pubblicato in cinque paesi) approda in Garzanti con un libro nuovo che si discosta dai suoi titoli precedenti. Il tema centrale della storia è il rapporto tra la donna e la montagna, che nel caso specifico si definisce come legame salvifico nel ricordo di quando la frequentava, piccola, dai nonni (siamo in Trentino). Qui, circondata dalla natura e dalle sue amate montagne, sarà in grado di ritrovare se stessa e tornare sui suoi passi per ricominciare a vivere. Il tutto con uno stile piacevole e una invidiabile capacità a rendere i dialoghi.

 

Ci piace citare anche L’emozione in ogni passo che ha come sfondo il Cammino di Santiago.
 
Fioly Bocca conviene con noi i molti legami tra montagna e collina a incominciare dalla sincerità e schiettezza degli abitanti. Dietro l’angolo ha un romanzo ambientato proprio in Monferrato del quale ha però già colto bene alcuni aspetti:
"L'autunno ha quasi ceduto all'inverno, e quando esco sul balcone quello che vedo è un susseguirsi di crinali in dissolvenza: le linee spezzate dei colli si confondono contro un cielo quasi sempre sporco di nebbia e del fumo dei camini. Si intravedono profili di chiese e castelli, macchie scure di vegetazione e alberi sparuti con i tronchi coperti d'edera. Non c'è più la mia piazza, il passaggio di gente a ogni ora; c'è il gracchiare di qualche corvo, di notte una civetta o un gallo che sbaglia la sveglia. Una volpe che al mattino sorprendo tra il prato e i cespugli. C'è quell'aria che pare sempre acquosa e all'alba la galaverna che ingessa la terra, i rami e l'erba gialla." (Un luogo a cui tornare, Giunti 2017, pag 192 - La protagonista si è appena trasferita da Torino al Monferrato).
"Quell'anno l'estate aveva esteso il proprio abbraccio caldo ben oltre i naturali confini e alla metà di settembre non c'era alcuna differenza con una giornata di inizio agosto. Solo le ombre che s'allungavano tra i colli del Basso Monferrato segnavano la fine anticipata delle ore di luce. L'aria tersa aumentava la bellezza del paesaggio, dandogli una definizione più nitida. Il verde dei prati era scaldato da una tinta morbida, annuncio d'autunno, la luce del cielo sgombro s'incanalava tra i filari delle vigne e accendeva i corridoi ordinati di pioppeti." (L'emozione in ogni passo, Giunti 2016).

Luigi Angelino