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XXV Giornata Europea della Cultura ebraica
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Intensa maratona culturale alla Comunità monferrina
Se i libri sono la linfa del mondo ebraico, immaginate quanti deve averne accumulati una comunità con 500 anni di storia come quella di Casale Monferrato. E non solo in tempi antichi, considerando l’incessante produzione culturale che ancora caratterizza questo piccolo angolo attorno alla Sinagoga di via Olper. Logico, quindi, che per questa XXV Giornata Europea della Cultura ebraica dedicata al “Popolo dei libro”, in programma domenica 14 settembre, a Casale si sia allestita una vera propria maratona che ha declinato la scrittura in ogni forma di arte.
La giornata ha preso il via alle 10 con il saluto delle autorità e della Presidente della Comunità monferrina Daria Carmi, che in questo difficile momento storico ha ricordato il valore della convivenza rappresentato da innumerevoli generazioni di ebrei casalesi. “Siamo presenti sul territorio da quasi 500 anni e abbiamo sempre operato come un’istituzione democratica di questo tessuto sociale, dando il nostro contributo alla sua crescita. Credo che il senso della giornata sia soprattutto questo: ribadire che cultura ebraica appartiene alla cultura italiana ed europea e far sì che diventi un’occasione di cultura e incontro, come lo è la comunità di Casale”. Attorno a lei il Sindaco Emanuele Capra, pronto a ribadire lo stretto legame tra la città e i rappresentanti delle forze di pubblica sicurezza. Una gradita memoria storica è incarnata nella presenza di Annie Sacerdoti dell’Associazione Europea per il Patrimonio culturale Ebraico e tra i fondatori di questa “Giornata” che ha visto Casale tra le prime comunità ad aderire già nel 2000. “Dopo 25 anni sono felice di essere qui perché vuol dire che quel progetto che avevamo portato avanti allora in tre persone tra Italia, Francia e Spagna ha ancora valore. Oggi la giornata è celebrata in ben 27 paesi europei”.
La maratona culturale comincia con l’inaugurazione di “Il gioco degli occhi - scopertine tipografiche”, di Stefano Tonti che conduce il pubblico alla divertente galleria delle sue opere. In modo semplicissimo quanto geniale. Tonti ha creato per il cortile delle Api un percorso tra le copertine dei libri ebraici, dando loro una vita propria grazie a intelligenti rielaborazioni grafiche. Così “I racconti dimenticati” di Elsa Morante si trovano abbandonati sotto una panca, “L’Ebreo Errante” vaga in mezzo al cortile, Le “Lettere dal confino” di Leone Ginzburg sono collocate dietro a un’inferriata, mentre il titolo de “il gran segreto di Bassani” si intuisce appena. E così via in un continuo gioco di rimandi tra lettere, forme e significati
Si prosegue in Sala Carmi, ovviamente continuando a parlare di libri, con Davide Mano, ricercatore presso il Centre de recherches historiques a Parigi, introdotto da Claudia De Benedetti, presidente della Fondazione Casalebraica. E’ un incontro dedicato agli scritti dell’ebraismo casalese, sia quelli custoditi nell’archivio di vicolo Olper, sia in giro per il mondo, che ci fa toccare con mano l’importanza della Comunità monferrina attraverso i secoli. Le curiosità sono tante: come il manoscritto dei Canti dedicati proprio alla Sinagoga di Casale del 1751 di cui una copia si trova alla New York Public Library, o l’incredibile “Eleh masa’ Bne Yusra’el” del 1598, manoscritto di un ebreo casalese che decise di rendere partecipi i suoi concittadini delle bellezze del proprio pellegrinaggio in Terra Santa, compilando una vera “guida turistica”, con tanto di illustrazioni del suo itinerario e impressioni personali. Oggi è custodito all’Università di Leeds (UK).
Nel pomeriggio agli ospiti si aggiunge il Vicario del Prefetto di Alessandria dott. Luigi Swicth, ma compare tra il pubblico anche lo scrittore Alain Elkann. L’occasione è di prestigio: in Sinagoga si presenta in anteprima la lampada di Chanukkah che a dicembre entrerà a far parte della straordinaria collezione del Museo dei Lumi. È una suggestiva opera di Osanna Visconti di Modrone, artista nota per le sue creazioni in bronzo realizzate con la tecnica della fusione a cera persa: “Ho cominciato a pensare a questa lampada dopo i tragici fatti del 7 ottobre 2023 perché volevo dare una segno di vicinanza al mondo ebraico” rievoca la designer.
Infine, l’ultimo appuntamento della rassegna “Musica nel complesso ebraico”, diretta da Giulio Castagnoli, ha chiuso la giornata in modo particolarmente ispirato.
Ad esibirsi il Quartetto d’Archi Petra, formato da Gioele Pierro e Luca Madeddu - violini, Chiara Tomassetti - viola, Stefano Beltrami – violoncello. Un programma in gran parte inedito, dedicato tutto a compositori non solo viventi ma anche presenti al concerto. Di Franco Augelli si ascolta “Profili sommersi per quartetto” quattro piccoli movimenti quasi impressionistici; di Stefano Caputo Grey string Quartet, un brano densissimo di contenuti, atmosfere e stili che porta al limite le caratteristiche espressive degli strumenti; “Homines contra homines di Pietro Mossa ricrea sullo spartito tutta la drammaticità dei tempi presenti, mentre il “Musica e fiaba: storia di un bruco” Costanza Pazé mette deliziosamente in musica una fiaba di Leo Lionni. Finale con “Come una fantasia” - dal Quarto Quartetto (2022) di Giulio Castagnoli che fu un regalo per il compianto Elio Carmi nel suo settantesimo compleanno. Un’opera commovente, ispirata a una melodia della comunità ebraica persiana ormai dispersa nel mondo. Bis con Haydn e immancabili Krumiri.
Alberto Angelino
(f. Luigi Angelino durante “Musica e fiaba: storia di un bruco”)