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Valenza Jazz

Ha avuto grande successo la scorsa settimana al teatro Sociale di Valenza, nell’ambito di Valenza Jazz, rassegna promossa dall’associazione Amici del Jazz con il contributo, tra gli altri, delle fondazioni bancarie Cral e Crt,  il concerto dell’orchestra della Pascoli (istituto comprensivo Valenza ‘A’) e del Dado Moroni Quartet, appuntamento che ha concluso sia la prima parte del festival jazz valenzano che l’ennesima annata di collaborazione tra gli allievi della scuola media musicale ‘Giovanni Pascoli’ di Valenza, diretta dal preside casalese Maurizio Carandini, e Dado Moroni, curatore di progetto di improvvisazione jazz con i ragazzi dell’indirizzo musicale del comprensivo valenzano. Sul palco del Sociale, oltre ai componenti dell’orchestra guidati dagli insegnanti Gisella Boero, Marco Romanelli, Gianni Robotti e Rodolfo Matulich, l’ensemble composta da Dado Moroni al pianoforte, Giampaolo Casati alla tromba, Riccardo Fioravanti al contrabbasso e Stefano Bagnoli alla batteria. Entusiasta dei ragazzi Dado Moroni: “Ormai, collaborando con loro da cinque anni, dovrei essermi abituato ma ogni volta, ogni anno vengo conquistato dalla loro musicalità e dedizione…talvolta anche meglio di qualche sedicente professionista. Merito sicuramente degli insegnanti della Pascoli, che ogni volta riescono a educare, infondere fiducia e amore per la musica nei ragazzi e della pazzia sana del Dirigente Scolastico Maurizio Carandini che, insieme con gli Amici del Jazz di Valenza,  Giorgio Manfredi, Lucio Milano e il compianto Nino Illario, ha voluto coinvolgermi in questa avventura del jazz a scuola”. Perché proprio il jazz? “Perché questa musica – prosegue Moroni - oltre ad essere un linguaggio che sin dagli anni Venti ha influenzato tutte le generazioni successive, anche spesso nell’ambito della musica classica, è sinonimo di creatività, ritmo, tolleranza e libertà. É importante che i ragazzi prendano confidenza con queste idee che li seguiranno e li aiuteranno a crescere qualsiasi strada vorranno intraprendere. Dopo la scomparsa di Nino Illario ho voluto scrivere un brano appositamente per i ragazzi, un veicolo attraverso il quale potessero iniziare ad improvvisare, con tranquillità, e l’ho chiamato Pascoli’s Kids’. É superfluo dire che è dedicato a Nino. I ragazzi lo hanno suonato in maniera fantastica, con lo spirito perfetto, proprio ciò che avevo in mente per questo brano e sono sicuro che Nino, seduto su qualche nuvola, lo ha ascoltato”.                                  

Massimo C.