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“Figure auliche” di Bonardi, il catalogo

Presentazione di Villata nell'ambito degli eventi per il Premio Pavese 2021
Sabato a Santo Stefano Belbo,nell'ambito degli eventi per il Premio Pavese 2021, è avvenuta la presentazione del volume “Figure auliche” edito in occasione della mostra personale di Giovanni Bonardi in corso fino al 12 dicembre prossimo.
La mostra si tiene nella Chiesa dei Santi Giacomo e Cristoforo a Santo Stefano Belbo. E' a cura di Anselmo Villata cui i deve anche il volume-catalogo
La mostra è promossa dalla Fondazione Cesare Pavese in collaborazione con I.N.A.C., Istituto Nazionale d’Arte Contemporanea, anche patrocinatori assieme al Comune di Santo Stefano Belbo e alla Regione Piemonte.
Il libro, edito da Verso l’Arte Edizioni, contiene i testi di Pierluigi Vaccaneo, direttore della Fondazione Cesare Pavese, Anselmo Villata (che ricordiamo è presidente dell’I.N.A.C., ., Istituto Nazionale d’Arte Contemporanea) la biografia di Giovanni Bonardi, le opere esposte e le foto dell’allestimento della mostra È disponibile nella sede della mostra e nel bookshop di Verso l’Arte.
Così riflette Pierluigi Vaccaneo: “…Il dialogo che la Fondazione Cesare Pavese vuole instaurare con gli artisti porta quindi ad un confronto sempre più necessario con la propria interiorità e quindi con la propria identità. Il percorso artistico di Giovanni Bonardi e nello specifico il viaggio tra le sue “Figure auliche” protagoniste dell’allestimento presso l’auditorium della Fondazione Cesare Pavese, la Chiesa sconsacrata dei Santi Giacomo e Cristoforo, va esattamente in questo senso. Ci troviamo di fronte a figure eteree che con la loro levità entrano in diretto contatto con la nostra anima, con il nostro significato, con il nostro senso più intimo.…”.
Mentre, Anselmo Villata precisa: “…percorso espositivo magnificamente proiettato oltre gli ordinari confini della fruizione artistica e della classica percezione estetica.
Una sfida che ha saputo esaltare ai massimi livelli la spiccata sensibilità di Giovanni Bonardi, artista fortemente conscio della storia dell’arte e dei dettami stilistici che derivano da una ricerca della grazia, della soavità, di una bellezza delicata e quasi eterea; in una contemporaneità in cui tutto è urlato, come spesso anche il linguaggio artistico, Bonardi sussurra e con estrema leggiadria riesce ad imporre allo sguardo immagini che vanno in profondità e alimentano visioni che affiorano dalle nebbie del pensiero illuminandosi gradualmente fino a una nitidezza inaspettata.
… Apparizioni improvvise catturano sguardi e attenzioni che scrutano quelle figure caratterizzate da una propria intrinseca solennità che è velata dal tocco leggero e armonioso dell’artista, Maestro nel realizzare opere che narrano la propria storia, ma lasciando a disposizione dei fruitori tutte le chiavi interpretative realizzando quella perfetta sintesi tra l’arte che si è fatta storia e l’arte che sta facendo la storia. Bonardi mostra con il suo lavoro quanto per molti è difficoltoso, se non impossibile: conciliare la rigidità di un canone estetico ed espressivo, con l’elasticità del pensiero contemporaneo e dell’attitudine al confronto di chi, come lui, instaura un dialogo con chi si avvicina alle sue opere, spazzando via ogni tentazione, obsoleta e controproducente, di comunicazione univoca e unidirezionale.
Le figure auliche dell’artista monferrino rappresentano, oltre il soggetto, l’arte stessa, quella contemporanea: viva, aperta, multiforme, ma con radici ben salde in valori imprescindibili che consentono di proseguire un percorso universale di crescita e progresso culturale.”
l.a.
FOTO. Villata e Bonardi alla presentazione