Notizia »

Bavagnoli a “Tentacoli”, in corso a Palazzo Paleologo

Venerdì 15 Comics da paura

Sapete cos'è un putridarium? Nell'eventualità di una vostra lettura di questo articolo dopo pranzo vi risparmiamo i dettagli e vi diciamo solo che il nome è abbastanza evocativo dei contenuti. Ma c'è un uomo che non ha paura ad entrarvi, anzi, per lui un putridarium o una qualsiasi sepoltura costituisce un'importante scoperta storica o scientifica da analizzare nei dettagli. Quest'uomo è Luigi Bavagnoli (foto), un ragazzone vercellese che divide il suo tempo tra gli archivi storici e l'attrezzatura da speleologo: è infatti fondatore e presidente di Teses, associazione che si occupa dello studio delle cavità artificiali, disciplina che prende anche il nome di “Archeologia del Sottosuolo”. Bavagnoli è stato ospite venerdì 1 dicembre alla rassegna di eventi culturali legati alla mostra “Tentacoli”, in corso a Palazzo Paleologo di Trino, per una conferenza che ha esplorato un aspetto peculiare della sua attività dal titolo “Archeologia della morte”.

In effetti una parte delle imprese di Teses (le trovate tutte su www.teses.net) si imbatte regolarmente in resti umani. Niente di straordinario visto che prima dell'Editto Napoleonico di Saint Cloud del 1804 (e spesso anche dopo) le sepolture avvenivano regolarmente nelle cripte delle chiese e per giunta le epidemie lavoravano all'ingrosso. Si resta però colpiti dalla competenza sfoggiata da Bavagnoli tra antropologia, storia delle religioni, paleografia, archeologia e anatomo-patologia. Tutte materie che restituiscono in un certo senso la vita a quelle ossa. Per di più la curiosità dell'uditore è stimolata dalla leggende che forniscono la base dell'indagine. Come quella che a Cagliari permette di ritrovare una necropoli paleocristiana con centinaia di sepolture strisciando per oltre un chilometro sotto l'ospedale cittadino o, per rimanere più vicino a noi, il “fiume d'ossa” che un povero sacrista avrebbe visto scorrere sotto la cripta di Santa Maria Maggiore a Vercelli e che ha permesso a Bavagnoli e colleghi di ritrovare due vaste camere sepolcrali sotto la chiesa.

E visto che siamo a Trino come non parlare dei “misteri” di Lucedio, sempre mettendo le leggende al vaglio di una rigorosa analisi scientifica. Qui entra in gioco appunto il putridarium: Bavagnoli ne ha ritrovato uno sotto San Bernardino alle Ossa di Milano, avendo come indizio una vecchia cartolina. Probabilmente una stanza simile, dove erano lasciati esposti a decomporsi i cadaveri di importanti religiosi, è quella che ha originato il mito degli abati mummificati seduti sotto l'abbazia vercellese. Bavagnoli ha ipotizzato anche la collocazione della camera e che i corpi siano stati probabilmente traslati a metà del '900 da un'apertura sotterranea successivamente murata. Non resterebbe che andare a verificare. Per il momento ci accontentiamo delle ipotesi, anche perchè la visione di molteplici teschi all'interno di una mostra dedicata al maestro dell'horror Lovecraft è abbastanza inquietante di suo.

Vale comunque la pena di fare un viaggio a Trino per vedere la manica lunga del palazzo con le opere di questi autori raccolti dall'associazione “Note di Colore”. Si tratta di Mirko Andreoli, Æno, Marinella Bertaggia, Federico Bollo, Paola Brancato, Crisi Plastica, El Euro, Frida Ghiozzi, Isabella Orlando a cui si è aggiunta da questa settimana Bianca Maria Costa Barbè.

La mostra è aperta tutte le domeniche dalle 16 alle 18 fino al prossimo 7 gennaio, visitabile su prenotazione in altri orari chiamando il 328 0762237 oppure durante gli altri appuntamenti culturali in cartellone. Il prossimo sarà venerdì 15 dicembre alle 21.15 con un argomento in cui gli scheletri saranno solo su carta, dal titolo “Comics da paura: un secolo di horor a fumetti”.

(a.angelino)