Notizia »

Tomografia sugli animali nell’Antico Egitto

A cura del Mummy Project, diretto dall’archeologa casalese Sabina Malgora

Un nuovo caso di indagine per il Mummy Project, diretto dall’archeologa casalese Sabina Malgora: sette gatti, due falchi, un cane, due coccodrilli e due rettili, mummie egizie del Museo Civico delle Scienze Naturali di Brescia sono state sottoposte a TC (Tomografia Computerizzata) al Fatebenefratelli di Milano.

Casalese anche l’organizzazione dell’evento, curato da Vittoria Oglietti di Smov.



L’analisi è stata eseguita dall’équipe multidisciplinare del Mummy Project,,centro di ricerca e sviluppo progetti di fama internazionale, in collaborazione con il direttore del museo bresciano Paolo Schirolli, con il team di radiologi del prof. A. Oliva e dei medici del prof. Luca Bernardo, Direttore Dipartimento Materno Infantile, il prof. Antonio Curci, archeozoologo, Professore associato di Metodologie della Ricerca Archeologica del Dipartimento di Storia Culture Civiltà dell’Università di Bologna, Francesca Motta, archeoantropologa, Mauro Di Giancamillo Pprofessore Ordinario di-Clinica Chirurgica Veterinaria dell’Università di Milano e tre collaboratori, Eleonora Gandin e Andrea Gobbato, fisici, casalesi e docenti alla scuola Dante e Elena Lancetti, bresciana che ha accompagnato come specialista i reperti nel viaggio.



L’esame è stato effettuato oltre l’orario della normale diagnotica medica, in modo da non interferire con la regolare attività dell’ospedale. I medici hanno operato quindi al di fuori del loro orario di lavoro, come volontari.

 

L’indagine fa parte di un progetto più ampio sui reperti bresciani che prevede anche analisi molecolari e studi approfonditi. Tale progetto è stato ideato nel 2012 dal Mummy Project Research (www.mummyproject.it), in collaborazione con Paolo Schirolli, direttore del Museo Civico delle Scienze Naturali di Brescia, al fine di realizzare un’esposizione all’interno del museo stesso intitolata “Camera delle Meraviglie”.

 

Il Mummy Project è il solo centro ricerche con sede a Milano, specializzato, riconosciuto a livello internazionale, finalizzato allo studio approfondito dei reperti organici, in particolare mummie umane e di animali attraverso analisi effettuate con le più moderne tecniche di indagine medica ed investigativa, eseguite da un’équipe multidisciplinare, in grado di recuperare tutte le informazioni disponibili e di confrontarle nel panorama scientifico di riferimento, nel più completo rispetto della integrità e della conservazione dei reperti. Restituisce un’identità, il più possibile esaustiva alle mummie oggetto di indagine, completando il quadro storico e culturale da cui provengono. Collabora con università, musei, fondazioni ed istituzioni culturali. Innumerevoli i progetti di studio seguiti dal Mummy Project, presentati in convegni scientifici negli Stati Uniti, ma anche tramite documentari e attività divulgative. Infatti nella mission non vi è solo la ricerca, ma anche la formazione, rivolta in particolare alle menti del futuro. Sono infatti i bambini, anche quelli meno fortunati e che sono curati magistralmente dell’èquipe di Luca Bernardo, ad essere coinvolti in primis.

 

Gli animali nell’Antico Egitto sono sacri in quanto considerati manifestazione degli dei. Ogni divinità era associata ad una o più specie. Alcuni esemplari erano allevati con tutti gli onori nei templi, in quanto rappresentavano gli dei sulla terra. Così il coccodrillo è sacro a Sobek, dio delle acque, della fertilità, della potenza militare e associato al Nilo e al faraone; il gatto a Bastet, dea della casa, della femminilità, della fertilità e delle nascite; il falco ad Horus, uno degli dei più complessi del pantheon egizio, figlio di Iside e Osiride, legato al trono, in quanto il faraone è considerato il dio Horus vivente. Alla loro morte, tali esemplari erano mummificati e sepolti in apposite necropoli. In Epoca Tarda, dal 650 a.C. in avanti, si diffonde nel credo religioso l’abitudine di dedicare agli dei mummie di animali come ex-voto. Per questo motivo sono state ritrovate molte necropoli di mummie di animali stipate all’inverosimile.

Ogni essere vivente che viene mummificato si identifica nel dio Osiride, dio della rigenerazione e dio dell’Oltretomba e con lui condivide il destino di vita eterna.

In Egitto però gli animali erano amati per le loro caratteristiche ed abilità, esattamente come oggi. Cani e gatti vivevano in casa a fianco dei loro padroni e ne condividevano anche il destino eterno dell’aldilà, poichè erano mummificati alla morte e sepolti nelle tombe di famiglia. La Pet Therapy, fiore all’occhiello del Fatebenefratelli era in un certo senso già nota agli Egizi, infatti vi sono raffigurazioni di scene domestiche con animali da compagnia.

 

"Le indagini oggi svolte -dice Sabina Malgora - ci hanno permesso di vedere al di sotto delle bende, con una sorta di autopsia virtuale. Abbiamo così potuto visualizzare nella maggior parte dei casi i corpi degli animali. Ad esempio due bellissimi esemplari di falco, due splendidi cuccioli di coccodrillo, un serpente con le spire attorcigliate, ed alcuni magnifici gatti. È stato interessante scoprire una falsa mummia creata forse dai sacerdoti egizi per soddisfare la grande richiesta di mummie come doni votivi. Infatti sotto le bende non vi era il presunto cane, ma alcune ossa e bende arrotolate".

Nelle prossime settimane proseguiranno gli studi e le analisi