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Mostra dedicata a Giorgio Piacenza Dassu

(c.g.) – Si rinnova l’allestimento artistico collocato al piano superiore del Museo Civico dove nello scorso weekend sono giunti gli ultimi visitatori della mostra personale di Renata Guga Zunino che ha riscosso ampi apprezzamenti per via dell’abbinamento fra opere artistiche e scritti ad essere collegati, frutto dell’estro eclettico dell’artista, e per il prorompente Fascino femminile che emerge dai volti rappresentati. Da un’artista che ha vissuto appieno l’effervescente clima artistico della Albissola frequentata dai grandi di arte e letteratura mondiale della seconda metà del secolo scorso, si passerà, già in questi giorni all’inaugurazione della seconda mostra temporanea del 2017, studiata da Aleramo onlus con la collaborazione della direzione del Museo Civico di Moncalvo, creando così nuovo spunti per la visita.
Venerdì 9 giugno, il Museo accoglierà autorità e giornalisti per la presentazione esclusiva, alle ore 17, della nuova esposizione dedicata a Giorgio Piacenza Dassu che da domani, sabato 10 giugno, sarà ufficialmente aperta a tutto il pubblico. Aleramo onlus intende così proporre “un omaggio all’artista e industriale che ha contribuito notevolmente al benessere e al lavoro di Moncalvo e del territorio, avendo a cuore la comunità e valorizzandone l’arte e la cultura”. Con il fratello Gino e con la partecipazione di alcuni importanti industriali tessili, Giorgio Piacenza fondò a Torino nel 1938 l'A.M.S.A. (Abbigliamento Manifatture Società per Azioni). Nel 1942 lo stabilimento fu distrutto in un bombardamento e quanto fu possibile salvare venne trasferito, non senza varie peripezie, a Moncalvo. L'A.M.S.A. occupò i locali della ex filanda di Pozzo Nuovo e terminato il conflitto i fratelli Piacenza decisero di cambiare totalmente produzione, passando a confezionare camicie di alta qualità. Nel 1946-'47, con grande lungimiranza imprenditoriale, Giorgio e Gino Piacenza coinvolsero in questo progetto di rinnovamento un gruppo di Suore Salesiane, le cui capacità organizzative furono determinanti per il raggiungimento dell'obiettivo prefisso. Questo fu il percorso che l'azienda, divenuta nel frattempo T.T. (Trasformazioni Tessili), seguì per tanti anni, coltivando un vivaio di forze nuove che dopo un corso professionale della durata di quattro anni andava ad integrare la produttività di oltre 300 operaie di ormai collaudata capacità. Questo il contributo economico che Giorgio Piacenza diede a Moncalvo. Ma Piacenza, nato a Torino nel 1910, operò anche nell’arte. Frequentò lo studio dell’amico e pittore Giulio da Milano che gli insegnò a dipingere e a vedere forme e colori. Seguirono altri incontri artistici come quello del 1960 con lo scultore Franco Garelli, ad Albissola, il quale lo introdusse nell’ambiente dell’arte astratta dove conobbe il critico parigino Michel Tapié e pittori del calibro di Franco Assetto, Lucio Fontana, Pinot Gallizio, Wilhelm e Irmgard Wessel. Sperimentando tecniche nuove giunse ad utilizzare materie plastiche su tela che parteciparono all’esposizione collettiva avvenuta nel 1964 a Lima, in Perù. Il Piacenza si presentò con lo pseudonimo di “Dassu” (che deriva da Superga, luogo dove viveva): con questo suo pseudonimo fece poi una personale a Genova e così fu presentato da Tapié a Milano e nel mondo. Per vent’anni nel suo studio di Superga condusse una ricerca, partendo dalle vinilpitture (materie a base vinilica) arrivando poi a tecniche sempre più complesse e negli anni Sessanta produsse opere assai elaborate da lui definite “décollages”. Invitò a Torino il Gruppo Gutai, movimento fondato a Osaka nel 1954 dal pioniere dell’arte astratta JiroYoshihara, ed organizzò una grande mostra di Sofu Teshigahara nel suo giardino di Superga. Il suo profilo appare quello di un personaggio mondano, ma di un artista schivo, il quale non voleva esporre e per questo restò totalmente libero nella sua produzione ed esterno al mercato. Tra i critici che hanno scritto dell’artista si possono citare: Luigi Carluccio, Angelo Dragone, Pippo Pozzi, Renzo Guasco e Giancarlo Vigorelli. “Dassu” fu inoltre direttore responsabile della rivista “Club” in cui collaborò il noto cartellonista parigino René Gruau. Scomparve poi prematuramente, nel 1969, nella sua città natale La presentazione di oggi vedrà intervenire Giuliana Romano Bussola, Maria Rita Mottola, Franco Piacenza e Angela Strona in una presentazione artistica dell’esposizione ma anche nel ricordo di quanto Giorgio Piacenza Dassu ha dato alla comunità locale in tanti anni di occupazione e formazione a vantaggio del territorio e del suo sviluppo economico e sociale.