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Carlo Vidua rinasce nella sua villa di Conzano
Il sindaco Demaria: si è avverato un sogno.
Da sabato il Monferrato ha una attrattiva in più storico turistica di livello altissimo: Villa Vidua a Conzano è stata trasformata in un casa museo con un percorso multimediale che utilizza tutto il piano terreno e la saletta cinese. Curatori lo studioso (e nostro collaboratore) Roberto Coaloa ed Elena Borgi che ha dato il supporto scientifico come Accademia delle Scienze di Torino.
Il lavoro presenta in un modo nuovo e accattivante, con una prospettiva immersiva e di inclusione, Carlo Vidua conte di Conzano e i viaggi che lo hanno reso celebre. Il tutto (soldi ben spesi) grazie a 98 mila euro del San Paolo e 33 mila euro del Comune conzanese.
In sintesi si trova un tutto Vidua in maniera “nuova”: dalla nascita avvenuta a Casale Monferrato nel 1785, ai suoi viaggi che lo portarono nei cinque continenti, fino all’estremo Oriente dove -finito in una solfatara- morì nel 1830.
Uno studioso e collezionista (forse anche un esule, non condivideva la reazione sabauda in corso), che si trova sempre nel luogo giusto al momento giusto: tra il 1819 e il 1820 è in Egitto, in un momento cruciale, e convince Drovetti a vendere la sua collezione ai Savoia (è facilitato dal padre ministro dell’interno, ma nasce l’Egiszio di Torino...); nel 1821 è tra i primi testimoni della rivoluzione in Grecia; negli Stati Uniti nel 1825 incontra cinque presidenti americani, tra Monticello e Boston; nel 1829, in Cina (periodo off limits agli europei) acquista un’intera “biblioteca cinese”. Il percorso permette inoltre, vista la collocazione, la visita alla dimora che fu il principale buon ritiro di Carlo (e fati cento metri di arrivare alla torre panoramica).
Inaugurazione
Torniamo a sabato a Villa Vidua: la cerimonia si è aperta col saluto del sindaco Emanuele Demaria invitando alla collaborazione, invito raccolto dal presidente della Provincia Enrico Bussalino (anche sindaco di Borghetto Borbera) e dall’assessore alla cultura di Casale Gigliola Fracchia (“col potenziamento del Museo Civico si darà spazio a Vidua”). Poi la parola a Coaloa, alla Borgi a Michele Bossio (progettista) e Davide Borra regista delle parti multimediali compresi i filmati dove il conte è interpretato da Giacomo Capra e il padre da Fabio Fazi.
Infine il taglio del nastro all’ingresso della Villa (foto) ad opera della Borgi con a fianco da una parte il sindaco e dall’altra... Carlo Vidua (una sagoma a grandezza naturale creata dall’artista casalese Mauro Galfrè...). Io sarei anche andato a mettere un fiore sulla tomba del ‘Viaggiatore’ a San Maurizio.
Ora via alle visite (ci vuole un’ora che scorre tranquillamente anche per le scolaresche) per ora calendarizzate alla domenica pomeriggio ma a Conzano sono disponbili a gruppi in altri giorni su prenotazione.
l.a.
COMMENTO PERSONALE
Il mio primo incontro con Vidua risale (ho una età certa) a molti anni fa quando al piano terreno di palazzo Langosco andai a inciampare contro un kayak e mi dissero che l’aveva spedito Vidua dai suoi viaggi... Di qui l’interessamento accresciuto dalle prime mostre a Casale (eccezionale quella delle stampe dei cento giorni napoleonici) e a Conzano avendo come mentore Roberto Coaloa che a un certo punto si era quasi identificato con il nostro protagonista da usare la penna d’oca per scrivermi (conservo le sue buste tipo arrivate direttamente dall'Ottocento). Del resto a un certo punto sabato Elena Borgi chiamava il conte Vidua “Carletto”... In ogni caso (citazione dal sindaco Demaria) si è avverato un sogno (anche per noi).
Luigi Angelino