Notizia »

Mostra a la “Nisolina Art Space''

 A Lu Monferrato è stata inaugurata con il patrocinio del Comune di Lu e Cuccaro Monferrato presso la “Nisolina Art Space”, la mostra “Maestro Alfred” di Alfred ASZKIELOWICZ a cura di Magdalena Kacperska e Silvio Pozzati

Il sindaco Franco Alessio accompagnato dal consigliere Elisabetta Quartero,dal prof. Pio Barola che segue sempre con attenzione le nostre proposte artistiche, Sara Demartini vice sindaco di Conzano e i curatori della mostra, hanno salutato i presenti con una piacevole conversazione seguita da un brindisi al “Maestro Alfred”

Con questa mostra si accendono i riflettori sulla figura di un importante artista poliedrico, che vive intensamente un lungo periodo della storia del suo tempo, testimoniandone i passaggi con le sue opere in modo magistrale e cogliendo le opportunità per favorire il dialogo tra le culture e le differenti espressioni artistiche.

Alfred Aszkiełowicz nasce nel 1936 vicino a Vilnius, nell’attuale Lituania, a suo tempo parte dei territori polacchi occupati dalla Russia tre anni più tardi e cresce durante il secondo dopoguerra, nella Polonia che farà parte del blocco sovietico fino alla fine degli anni ‘80. 

Il giovane Alfred si laurea presso l’Accademia di Belle Arti di Toruń. Le prime opere che possiamo ammirare sono fortemente caratterizzate dall’imprinting accademico, rigorosamente figurativo ed aulico.

La sua produzione artistica si sviluppa a partire da ex libris e piccole grafiche a bulino e mezzotinta, in aggiunta a linografie e acquaforti. Opere raffinatissime per precisione e nitore tecnico oltre ad essere, al contempo, sensibilmente espressive.

I suoi ex libris sono dediche ideali alle persone o ai luoghi ma rappresentano anche esperimenti di contatto e di fusione tra gli elementi naturali, i paesaggi e le sensazioni più intime che riconducono ai destinatari, tentando di coglierne le peculiarità.

I protagonisti dei suoi lavori sono personaggi e ambientazioni che ci raccontano storie calate nel secondo dopoguerra. Ci parlano di una Polonia riunita ma lacerata, ferita ancora una volta dagli strappi delle ideologie, condannata a essere, suo malgrado, uno stato cuscinetto.

I paesaggi astratti e rarefatti, le atmosfere scure, quasi tetre rievocano i periodi bui al termine del modello di società di allora, tra le costrizioni del regime e l’anelito di una espressione artistica pienamente libera.

Possiamo assistere ad una sorta di transizione nei suoi lavori dei primi anni novanta: le forme si definiscono e il contesto, seppure ancora nebuloso, va a schiarirsi, suggerendo immagini sognanti.

Chi conosce la sua produzione artistica sa che, per analogia, altri soggetti e altri temi ricorrenti accompagnano la transizione dell’artista anche se permane il ricordo, la memoria.

Le costruzioni continuano a essere rappresentate in modo statico, senza scorci prospettici che permettano di valutarne la profondità, come istantanee di persone in attesa, evocative di significati quotidiani oppure tristemente famosi.

I suoi corvi si parlano tra recinzioni e steccati, reali o metaforici. In essi troviamo la sua espressione autentica, soggetti apparentemente distaccati ma curiosi, testimoni intelligenti del loro tempo.

I corvi, attentamente osservati nel suo quotidiano mentre si posano sul davanzale o sui campi attorno  a casa. Saranno una costante, simboleggiando la forza, l’indipendenza e il concetto stesso di libertà.

Le sue opere trasudano della voglia di vivere intensamente passioni e relazioni, con ironia e sensualità.

Dalle sue opere traspare un’educata riservatezza, un senso profondo di umanità e di rispetto per le persone.

Un senso di consapevolezza e di compiutezza pervade i suoi lavori.

Ma non è tutto … progressivamente, nell’ultimo trentennio il linguaggio espressivo si arricchisce di colori e significati a cui si aggiunge un ulteriore soggetto.

La rappresentazione di elementi simbolici raffiguranti la quarta dimensione. Il tempo dialoga, con sempre maggiore incisività, insieme ai suoi personaggi.

La pittura invade lo spazio monocromatico della grafica, prima integrandola per poi sostituirla. 

I corvi si colorano e assumono posture ed espressioni improbabili, ai confini dell’astrazione e, talvolta, anche oltre.

Ultimamente realizza dipinti di formato medio-grande. Sono un concentrato di espressioni concettuali, contengono sequenze di lettere e numeri. Tuttavia sono asemici e si interpretano con altre chiavi di lettura, più sofisticate ma anche più impercettibilmente sensoriali.

A tutto questo si accompagna la ricerca sul colore, talvolta in gradazione, spesso in contrasto, stimolando la ricerca delle contraddizioni dentro e fuori l’opera.

I suoi lavori ci Invitano a stabilire altri tipi di relazioni, più indefinibili e personali.

 

La mostra sarà visitabile tutti i giorni con appuntamento al n. 3387507298 fino al 16 maggio 2024.