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Nonno Angelo nella ruota degli esposti del Ricovero di Casale...

Domenica 18 graphic novel

Ogni vita meriterebbe di essere raccontata, bisogna solo trovare le parole giuste. Umberto Ghiron, nel suo libro “Angiolin ed la Roncaja”, presentato domenica alla Comunità Ebraica di Casale Monferrato, ha scelto di raccontare la storia di suo nonno Angelo e ci ha riversato dentro tutto l'affetto per questo personaggio, punto di riferimento della sua identità.

“Personaggio” più che persona, perché, per usare le parole dell'autore: “la prima fonte sono stati i ricordi, poi la documentazione che sono riuscito a recuperare e dove non è stato possibile... ho immaginato”.  Un mix di ricordi, documenti e ipotesi crea proprio la scena con cui si apre il libro, dove si ricostruisce quel 9 gennaio del 1888 in cui Angelo fu trovato nella ruota degli esposti del ricovero di Casale. 

Una ricostruzione resa possibile dal lavoro dell'archivista casalese Manuela Meni che ha rintracciato la documentazione dell'istituto casalese.  “La sensazione che avevo mentre aspettavo che mi portasse il registro era paragonabile a quella della nascita di un figlio”, confessa Ghiron.  Il documento racconta anche l'altra parte della storia di quel bimbo, che anni dopo verrà riconosciuto della madre e di conseguenza scoprirà anche di essere di famiglia ebraica.  

“Il risultato è un libro che si legge facilmente” come ha sottolineato Giuseppe Labanca, professore di Filosofia che ha introdotto il volume, ma sopratutto è ricco di colpi di scena, perchè la vita dell'Angiolin, come sarà chiamato alla frazione  Roncaglia dove cresce insieme ai genitori adottivi, è tutto un susseguirsi di alti e bassi attraverso il Nord Italia, spesso incrociando personaggi famosi  come il conte Callori (ramo della Roncaglia). Prima finanziere sul lago di Garda, poi al lavoro nella municipalizzata di Torino. Nel 1938 riesce a schivare le leggi razziali, ma nel 1944 devi nascondersi ad Aramengo. Nel frattempo due matrimoni (la prima moglie muore di spagnola) e una famiglia che pian piano arriva fino ai giorni nostri. Un'opera che è un elogio alla memoria e che ci esorta a stare tutti un po' più attenti al racconti dei nostri nonni.

La presentazione è stata impreziosita dalle letture di Geny Macrì e Ezio Beccaria della Compagnia del “Teatro Instabile delle gambe sotto il tavolo” di Torino. Ottima prova considerando che non sono professionisti del palcoscenico, ma dello stetoscopio: internista lei, cardiologo lui, ma del resto anche Ghiron è un chirurgo.

 

La prossima settimana si parla invece di graphic novel, una forma di comunicazione sempre più attuale per raccontare la società contemporanea. Domenica 18 marzo, alle ore 15,30, in Sala Carmi si inaugura la mostra “emozionare, conoscere, educare attraverso le immagini” con Maurizio Quarello e Noemi Agosti in cui si espongono le illustrazioni pubblicate dagli autori per Orecchio Acerbo e da Rapsodia Edizioni. A seguire la presentazione Libraria di “Fuori dal Campo” (Rapsodia Edizioni) di Serenella Quarello e Noemi Agosti con la professoressa Elisabetta Massera a introdurre gli autori.

 

Alberto Angelino