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“Metamorfosi lenta”

Ad Asti, Giorgio Grosso e Piergiorgio Panelli, da sabato 17 ex Way Assauto in via Lamarmora
Sabato 17 ottobre alle ore 17 ad Asti, presso i capannoni della ex Way Assauto in via Lamarmora 15, si inaugurerà la mostra d’arte contemporanea degli artisti Giorgio Grosso e Piergiorgio Panelli, dal titolo “Metamorfosi lenta”.
La mostra raccoglie negli storici spazi di archeologia industriale le opere di Giorgio Grosso, scultore astigiano che propone una nuova serie di lavori creati con il recupero di plastica ed altri materiali riciclati visti in una dimensione neosurreale, e una recente raccolta di ultimi lavori pittorici di Piergiorgio Panelli, artista monferrino che presenta grandi tele dagli squillanti cromatismi e dall’astrattismo lirico. Per l’occasione sarà inaugurata una grande scultura di Giorgio Grosso nel giardino intitolata “Insieme per aiutare”, opera dedicata alle vittime del covid 19 e all’impegno delle associazioni di volontariato nell’aiutare i più fragili e bisognosi. All’interno della mostra saranno anche esposte fotografie dei periodi storici della Way Assauto e delle mutazioni nel corso degli anni della struttura cara ai ricordi degli astigiani ed in esclusiva le immagini dei pedali e catena della bicicletta usata dal grande Bartali e costruiti ad Asti.
Biografie degli artisti
Giorgio Grosso
Astigiano, 65 anni, Giorgio Grosso dopo gli studi artistici ha lavorato nel settore della grafica e della stampa serigrafica d'arte. Per circa vent’anni ha seguito l'immagine dei punti vendita di un gruppo commerciale per poi intraprendere l'attività indipendente nel settore pubblicitario e del design. Attualmente segue una linea artistica improntata sul riciclo di materiali plastici, dopo aver seguito un po’ tutti i campi dell'arte, dal figurativo all’informale fino alla scultura, ormai predominante nei suoi lavori.
Piergiorgio Panelli artista e critico d’arte, nato a Casale Monferrato nel 1961. Si specializza alla Facoltà di Magistero a Torino in storia dell’arte contemporanea. Nel 1982 viene presentato con alcune opere da Albino Galvano alla Promotrice Belle Arti di Torino, nel 1988 conosce e frequenta Bruno Munari. Nel 1987 inizia a collaborare come critico con il “Monferrato”. Dal 1995 è ideatore e curatore di “Arteinfiera” a Casale Monferrato. Dal 1997 è legato da una profonda amicizia e stima con il maestro Enrico Colombotto Rosso e nel 2003 è stato curatore del museo delle opere del maestro nel palazzo comunale di Pontestura (AL). Dal 2010 ha fatto parte ed esposto con il gruppo d’arte Artmoleto. Le sue opere sono in collezioni pubbliche e private. Il suo lavoro dopo una prima parentesi figurativa spazia dalla pittura di visione espressionista astratta ad installazioni dove recupera un quotidiano abbandonato, sempre in una visione esistenziale per sottolineare un nuovo rapporto uomo-natura. Negli ultimi lavori è affascinato dal tema della lentezza.