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Sartirana: “Dell’elmo di Scipio s’è cinta la testa”

Presentazione de “Amedeo Duca d’Aosta - il principe aviatore” di Dino Ramella

C’è una interessante tradizione a Sartirana Lomellina: quella di dedicare un evento culturale alle forze armate a ridosso del 4 novembre. Un appuntamento che nel tempo è diventato una rassegna dal titolo “Dell’elmo di Scipio s’è cinta la testa”, quest’anno reso più significativo da una serie di fortunate coincidenze. Sono i 100 anni dell’Aeronautica Militare e destino ha voluto che Dino Ramella torinese, studioso di Casa Savoia abbia appena pubblicato per Priuli&Verlucca il volume “Amedeo Duca d’Aosta - il principe aviatore” incentrato sulla passione aeronautica dell’illustre personaggio. Un testo perfetto da presentare fianco del suo discendente diretto da parte di madre, Sua altezza imperiale Martino D’Austria D’este, titolo che rivela anche il peso storico dell’altro ramo riconducibile al nonno: l’imperatore Carlo d’Austria (beato, sepolto a Madeira, ndr) il cui terzogenito Roberto sposò Margherita la primogenita di Amadeo. Un gotha che non impressiona più di tanto i Sartiranesi per i quali Sua Altezza è soprattutto un amabile concittadino di una famiglia che vive qui da tre generazioni.

Così eccoli qui fianco a fianco: lo scrittore e l’Arciduca, il 3 novembre nelle sale di Villa Buzzoni messa a disposizione dall’Accademia di San Pietro. Un gioiello che sarebbe da visitare integralmente, ma intanto fino al 19 novembre si può accedere alle quattro stanze dove è allestita una mostra storica curata dal Luogotenente di Carabinieri Domenico Cortellino e che raccoglie diversi cimeli proveniente dal museo strico Aldo Rossini di Novara. Una sala è dedicata all’Esercito, una alla Marina, una all’Arma dei Carabinieri e una all’Aeronautica, dove tra i memorabilia troviamo il ricorda dei piloti lomellini: Pietro Leva, Felice Sozzi, Angelo Achille Tondi e del capitano Cesare Capra, pilota valenzano scomparso nel 1994.

Luogo perfetto per l’affollata presentazione del volume. “Il principe aviatore” introdotta dal consigliere Gianluca Cominetti. Sostanzialmente una dettagliata biografia del duca d’Aosta con una dimensione in più: quella verticale.

Ramella ricorda le prime esperienze di Amedeo sul campo volo di Collegno, sotto la guida di Arturo Ferrarin e dedica ampio spazio al ruolo del Principe come comandante del 4° Stormo, che negli anni 30 faceva base a Gorizia, poco distante dal castello di Miramare dove Amedeo viveva. Una passione che conserverà quando, da Vicerè d’Etiopia, piloterà personalmente l’aereo destinato a tutti i suoi spostamenti in Africa Orientale.

Martino d’Austria ricorda l’altro aspetto del nonno che ritroviamo nel volume: quello di un imprenditore agricolo illuminato: “Era molto legato a Sartirana, riformò completamente il lavoro nelle sue cascine e lasciò opere pubbliche come l’asilo infantile. Nel libro vediamo mio nonno sotto l’aspetto più umano, in una serie di fotografie di cui neanche io ero a conoscenza”.

In effetti il grandissimo numero di illustrazioni (proveniente dall’archivio di Giambattista Volpini, suo aiutante di campo) è tra le cose notevoli del volume e mostra la grandissima varietà di velivoli (anche sperimentali) pilotati dal Duca. Alcune ritraggono persino la piccola Margherita in aereo con il padre. Oggi quel volo è atterrato anche in Lomellina.

Alberto Angelino

FOTO. Gruppo finale, secondo da sinistra l'Arciduca Martino d'Austria