Notizia »

“Je n’nai pas vu le temps passer”  

Al Castello la personale di Piero Olliaro

 

Je n’nai pas vu le temps passer”  è il titolo della mostra inaugurata venerdì nella  cappella del Castello del casalese  Piero Olliaro.

La mostra è stata presentata dal sindaco Emanuele Capra e   e dall'archiettetto   Roberto Carpani, professore di storia dell’arte di Olliaro (in una "Mitica terza B del Classico...", ndr)

Una mostra particolare, colta, raffinata, profonda che porta Olliaro medico ed attualmente dopo un importante curriculum docente ad Oxford di malattie infettive della povertà, ad allestire la sua prima personale proprio nella sua città natale.

Una mostra nata inizialmente solo per condividerla con i compagni di classe della terza B  del liceo classico, allievi anche del prof. Abbate che sono sparsi per il mondo ed ora si ritrovano uniti per festeggiare un percorso anche creativo del loro compagno , quindi poi ne è nata una mostra pubblica con il patrocinio del Comune di Casale M. e la curatela dello stesso Carpani e Camilla Bertolino.

Certamente non è il primo caso nella storia dell’arte dove lo studio della scienza si accompagna ad un altrettanto impegno di ricerca artistica ricordiamo il grande legame tra scienza ed arte dal periodo della Grecia classica al Rinascimento , ma anche nel contemporaneo ricordiamo l’importanza per Burri di essere stato un chirurgo.

La mostra di Olliaro è allestita in un percorso a temi che attraversa il tempo attraverso un filo conduttore quello della propria consapevolezza verso il porre l’attenzione al vuoto umanistico ed antropologico che può coinvolgere sia la scienza che la bellezza. Nascono cosi tele dagli sfondi monocromi con figure a volte sofferenti, ombre erranti, visi nascosti, mani che curano e cercano qualcosa nel nulla, camici abbandonati in una visione espressionista quasi Giacomettiana dove l’uomo è schiacciato dal suo essere , ed in questo caso non subentra la deformazione formale ma il vuoto, l’assenza.

Onirici i momenti citazionismi di Paolo Uccello ma a anche concettuali le ultime tele del percorso dove l’autore attraverso le sue mani dipinte tiene fili del tempo come non dovessero essere mai abbandonati ma sapientemente tessuti in una tela metaforica dove il filo della vita non venga mai interrotto e lanciato verso il futuro dove la vita ha una sua priorità avvolta nel filo della conoscenza e della bellezza.

Sino al 27 luglio sabato e domenica 10/13 15/19.

Piergiorgio Panelli

FOTO.Inaugurazione (f.ellea)