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Giornata Europea della Cultura Ebraica

Il libro di Claudia De Benedetti

 “Re David suonerà la Cetra” a Casale Monferrato, per la precisione in vicolo Salomone Olper, dove da oltre 400 anni sorge la Sinagoga (e oggi il famoso Museo Ebraico, ndr= della città. Ma non un re David qualsiasi: il monarca è quello dipinto da Chagall tra il 1949 e il 1952 e sarà il punto focale della Giornata Europea della Cultura Ebraica che a Casale si svolgerà tra il 14 e il 15 settembre (come è noto il giorno ebraico va dal tramonto al tramonto del giorno seguente). Un appuntamento molto sentito in Monferrato, dato che Casale fu, nel 1999, la prima città Italiana a ospitare la manifestazione Europea. Un anniversario che, insieme ai festeggiamenti per i 50 anni dal restauro della Sinagoga, rende ancora più ricco il programma di eventi culturali della comunità.   

 

Il tema di questa edizione della Giornata della Cultura Ebraica è “I sogni, una scala verso il cielo” Un titolo che definisce bene anche lo stile sognante del pittore russo come evidenzia anche Elio Carmi, vicepresidente della Comunità casalese; “Chagall. il mondo ebraico, l'asino, la musica, i colore, re David, l’Angelo, Mosè, le Tavole. Una sintesi allegorica che va oltre il Sogno. Tutto questo a Casale per un giorno di festa locale, italiana e europea, nella cornice della formidabile sinagoga barocca della nostra Città che dal 1969 è un luogo aperto a tutti, deputato alla memoria e a tramandare una cultura condivisa”.

 

“Re David” sarà visibile già dalle 21.30 di sabato 14 in Sala Carmi in prologo dedicato al pittore russo dal titolo “Ho sognato Chagall”. È un’ opera pittorica su carta dipinta, diafana e parsimoniosa nell’uso del colore e del tratto, che trova nell’essenzialità esecutiva un mezzo perfetto per sintetizzare la narrazione onirica. Chagall di famiglia ebraica definì la Torah come “la più grande fonte di poesia di tutti i tempi” e anche come “l’alfabeto colorato in cui ho intinto i miei pennelli”. In questo caso la scena del dipinto mostra Re David che suona e canta per il popolo ebraico in marcia. Un percorso in cui non mancano accenni alla ruralità dell’infanzia, espressa con forza attraverso scorci intimi di maternità. L'opera, gentilmente prestata da una collezione privata in Milano, con la collaborazione di Studio Guastalla Arte Moderna e Contemporanea di Milano, sarà visibile per tutta la giornata successiva a partire dall'apertura del complesso alle ore 10. .  

 

Domenica 15 settembre alle ore 10,30 anche una piccola cerimonia sancirà l'apertura della Giornata con gli interventi del sindaco di Casale Monferrato, Federico Riboldi e il sSindaco di Moncalvo, Christian Orecchia. 

PRESENTAZIONE LIBRARIA

Si prosegue alle ore 16.30 nel Cortile delle Api con “Il sogno di una storia di famiglia, proiezione di fotografie inedite dal volume di Claudia De Benedetti dal titolo “Non fuorvierà, una storia di famiglia”. La stessa autrice spiega il significato della presentazione dell'opera in questo contesto. “Sognare per raccontare i propri antenati, sognare per tramandare nomi e storie di vita personale, sognare ad occhi aperti catturando dalle fotografie d’epoca sguardi e sentimenti, ecco il perché della presentazione di ‘Non fuorvierà’ a Casale in occasione della Giornata della Cultura Ebraica Europea: sognare il passato è il modo per sognare il futuro”. 

“Non fuorvierà” è strutturato come un albero genealogico: un archivio di famiglia che contiene i documenti di sei generazioni di antenati. Cinque famiglie ebraiche dell’Italia settentrionale fra l’apertura dei ghetti e le leggi razziali. Una storia affascinante che racconta l’integrazione degli ebrei nella comunità nazionale, la loro partecipazione al Risorgimento, le iniziative economiche e sociali a favore della società cui appartenevano; ma anche la loro capacità di mantenere un’identità autonoma, la fierezza delle loro origini.  

Gli antenati sono quelli della madre di Claudia: Isa Corinaldi De Benedetti (1936-2013) e vi troviamo i grandi mercati e armatori Trevese de Bonfili di Venezia, i banchieri Wollemborg di Padova e Pavia di Casale Monferrato, quei Corinaldi di origini toscane che ricevettero da Vittorio Emanuele II il titolo di conti per il loro contributo al Risorgimento. Ma in filigrana vi si legge un momento di storia significativo: come l’Italia, prima del fascismo, seppe accettare i suoi ebrei in una maniera completa e convinta come nessun altro paese in Europa e come questi riuscirono a inserirsi pienamente nella vita sociale conservando tradizioni e appartenenza religiosa. Il motto che dà il titolo al libro, scelto da Michele Corinaldi al momento della sua elezione comitale parla proprio di questo: “non fuorvierà” è una citazione da un versetto del Deuteronomio, in cui si chiede agli ebrei di non distaccarsi dalle regole della Legge. Per un’eminente famiglia ebraica riprenderlo nel momento in cui la nazione italiana in via di formazione la onorava con un titolo nobiliare significò l’impegno a non tradire la propria identità e la propria etica, a servire l’Italia in quanto ebrei. Un secolo e mezzo è passato da allora, con il trauma terribile della Shoah, ma quell’impegno non è cambiato.

a.a.

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FOTO. Dal libro della De Benedetti Margherita e Adolfo Corinaldi