Notizia »
Echos: borse di studio Mario Patrucco
Consegna venerdì alla Accademia Filarmonica ad Anita Maiocco e Chiara Sorce giovani soprano del Vivaldi
E’ una serata densa di ricordi, suggestioni ed evocazioni la tappa della rassegna Echos 2025 alla Accademia Filarmonica di Casale, venerdì 16 maggio. Il programma ha visto il concerto di due giovani soprano del Conservatorio Vivaldi di Alessandria: Anita Maiocco e Chiara Sorce, accompagnate dal pianoforte di Leonardo Nicassio, ma, oltre alla musica, è il contesto a essere stato pregnante. Le cantanti erano le destinatarie della Borsa di Studio intitolata a Mario Patrucco, compianto critico musicale su queste stesse pagine, ma anche a lungo direttore artistico dell’Accademia casalese, premiarle proprio in queste sale ha permesso di riattivare anche un’istituzione come il “Premio Filarmonica” che un tempo veniva attribuito ai migliori allievi diplomati al Conservatorio di Alessandria. Ed ecco perché tra il pubblico c’era il suo direttore: il maestro Marco Santi, oltre che l’Assessore Gigliola Fracchia a rappresentare il Comune di Casale. Un altro segnale che l’istituzione musicale di Palazzo Treville sta tornando agli antichi fasti sotto la direzione di Sergio Marchegiani.
Quindi una prima parte della serata è stata dedicata al futuro della musica con la consegna degli assegni che permetteranno alle giovani di continuare la loro carriera da parte della Presidente dell’Accademia, Serena Monina, e di Erika Patrucco. Poi, un viaggio nel tempo con un programma che si annunciava come una specie di sfida tra il “soprano coloratura”, genere a cui è stata ascritta Anita Maiocco, e quello “lirico”, caratteristica di Chiara Sorce. Una scelta di brani fatta per esaltare le differenze, ma che si è trasformata in un tributo alla passione vissuta con giovanile entusiasmo da queste ragazze. Non importa quale sia l’agilità vocale richiesta, o l’eroina da incarnare, ci si diverte con la musica, anche grazie anche alla verve di Nicassio che ci ricorda come al conservatorio di Alessandria collaborino tanti giovani, magari anche di paesi in guerra tra loro, ma “La pace si fa attraverso la cultura”.
Può darsi che la tecnica debba ancora essere rifinita, ma l’espressività di queste cantati e la loro sicurezza le fa già pronte per il palcoscenico. Anita Maiocco riesce a essere civettuola come una cocotte gozzaniana, ne “Il Bacio” di Arditi, figuriamoci quando è alle prese con i personaggi mozartiani, o nella sfacciata Adele del Fledermaus di Johan Strauss. Chiara Sorce, quando intona l’aria di Micaela “Je dis que rien ne m’épouvante” dalla Carmen potrebbe davvero riuscire a convincere Don Josè a tornarsene a casa, ma il suo pezzo di bravura arriva con “Non so le tetre immagini” del Corsaro di Verdi che mette in evidenza il magnifico legato con cui attraversa delicatamente i registri. E poi insieme sono davvero affiatate nel celeberrimo Duo des fleurs di Delibes e nel “Duetto Buffo dei due gatti” attribuito a Rossini, con cui mandano il pubblico in sollucchero, miagolando e sbuffando, anche grazie al pianista che si intromette…abbaiando. Anche il meritato bis è vezzoso un duetto “Sull’aria che soave zaffiretto” dalle nozze di Figaro di Mozart: un trionfo verve giovanile di cui abbiamo bisogno
(a.a.)
(fFOTO: consegna 'borse Patrucco' da parte di Erika Patrucco e Serena Monina, presenta Marchegiani, foto Luigi Angelino).






