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Aramengo: il Museo ARA, un futuro vanto per il Monferrato

Per il grande Presepe di Anna Rosa Nicola e altre preziosità

Nel periodo natalizio all’Abbazia di Vezzolano, nel cuore del Monferrato Astigiano, le code esterne annunciavano il grande successo di pubblico per il Presepe realizzato da Anna Rosa Nicola, la scorsa edizione i visitatori furono quasi sedici mila attratti dall’unicità e dal valore artistico dell’opera: 350 personaggi in miniatura che animano un centinaio di scene e illustrano i mestieri della storia del territorio. 

Detto questo si è fatto sempre più lungo e rischioso il montaggio e lo smontaggio del grande Presepe per riportarlo ad Aramengo (al laboratorio Nicola restauri) di qui l’idea di una esposizione permanente che accolga oltre al Presepe e le sue 'botteghe' altre opere, magari a rotazione, della Nicola, di qui il recupero di un grande edificio (conosciuto come ‘Ca’ di Giulio’) in via Mazzini 15-17 ad Aramengo di Anna Rosa Nicola e del marito Nicola Pisano che viene ceduto in comodato d’uso gratuito alla Fondazione ARA (sigla che da una parte è l’iniziale di Aramengo e dall’altra significa Anna Rosa Arte).C’è un progetto, che abbiamo il piacere di vedere, redatto da  un tris di professionisti partito da Beatrice Coda Negozio (dice Anna Rosa: “un vulcano di idee geniali”) che fa aggiungere Roberto Fraternali  e Carlo Ostorero.  Progetto che battezziamo "Museo ARA, presepe e mirabilia", oppure "Museo ARA.Pensare con le mani"...

In sintesi  si recuperano tre piani per un utilizzo al pubblico di circa quattrocento metri quadrati; dal piano interrato parte l’allestimento del grande Presepe (ecco la Grotta della Natività in un ambiente in tufo, siamo nel Seicento) che proseguirà nei locali al piano terreno dotati di uno spazio di accoglienza e biglietteria con accesso pedonale dedicato all’interno dell’androne per prevenire l’affollamento da via Mazzini , via che, con la sua cortina murale storica, caratterizza l’asse viario a valle del centro. Al primo piano nella manica prospiciente  via Mazzini, saranno esposti altri lavori artistici creati da Anna Rosa Nicola (pensiamo alle miniature in ceroplastica e ai fiori di carta).

Il progetto, preceduto da un’accurata analisi ambientale, prevede la valorizzazione degli elementi e materiali caratterizzanti l’architettura degli insediamenti locali.

Il complesso  sarà dotato di apposita area workshop/laboratorio didattico per attività dedicata alle scuole, alla collaborazione con le biblioteche civiche monferrine e altre istituzioni. L’area workshop sarà accessibile anche ad adulti, anziani e disabili per dimostrazioni e corsi sulle tecniche manuali. 

La disponibilità di una nuova sede permanente con attigui laboratori e spazi espositivi, caffetteria (nella panoramica corte interna con travoni di recupero) offre una fruizione continua del bene innescando un ciclo turistico a beneficio del territorio (ed è un vanto per un paese di 568 abitanti...). C’è un ostacolo che, conoscendo Anna Rosa, non mancherà di essere superato, il preventivo di 700 mila euro… Ma pure per il famoso, grande, laboratorio di restauro che è poco più avanti si era partiti da zero… Non facciamo auguri per  scaramanzia ma di solito i  sogni, quelli belli e giusti, si avverano...

                                            Luigi Angelino 

FOTO. Aramengo, nel cerchio il Museo ARA