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Sugli organi storici...

Domenica 19 ottobre alle ore 15.30 nella chiesa di San Carlo a Castellazzo si conclude la quarantaseiesima Stagione -Il problema dei contributi
Domenica 19 ottobre alle ore 15.30 nella chiesa di San Carlo a Castellazzo si conclude la quarantaseiesima Stagione sugli organi storici -direttore Letizia Romiti - con un concerto delle note artiste RAFFAELLA MAZZELLA, soprano e DANIELA SCAVIO, organo. In programma brani di Bach, Vivaldi, Haendel, Mozart, Bellini e di altri autori.
Gli Amici dell'Organo cologono l'occasione per ringraziare tutti gli Enti sostenitori, in particolare la Fondazione CRAL per il prezioso sostegno che ha permesso di poter organizzare ancora una volta il consueto ciclo concertistico volto a far conoscere ed ascoltare i migliori strumenti conservati sul territorio provinciale, che quest'anno è stato particolarmente ricco: diciassette concerti in molti Comuni dell'Alessandrino più due a Varzi ed a Rivanazzano alla scoperta di nuovi preziosissimi strumenti.
"Oltre alla consueta parata di grandi solisti italiani e stranieri - dicono gli organizzatori - abbiamo avuto organici diversi, proposte inconsuete come la sonorizzazione di un film muto e soprattutto la riproposizione del notevole organo dell'Abbazia di Santa Croce a Bosco Marengo, alla fine di un lunghissimo restauro che si è protratto in varie fasi dilazionate nel tempo. Due ulteriori strumenti affronteranno presto le operazioni di ripristino e l'obiettivo sarebbe quello di farli riascoltare fra uno o due anni, una volta riportati alla perfetta efficienza. Dipenderà dalla situazione finanziaria che ci si prospetterà il prossimo anno perché questa volta, grazie ad un'importante ed imprevista riduzione dei contributi, siamo a malapena riusciti ad onorare gli impegni presi.
E ancora: "E' stato un grande conforto vedere come alcuni appassionati, a conoscenza della situazione, si siano prodigati con donazioni alla nostra Associazione nel tentativo di assicurare una continuità ai nostri concerti, li ringraziamo calorosamente e lo prendiamo come un segno concreto di gradimento ed un appello a non mollare. Confidiamo nella stessa sensibilità da parte degli Enti, senza i quali purtroppo cicli articolati ed impegnativi come il nostro sono inesorabilmente condannati a morte. Da parte nostra abbiamo comunque già alcune richieste in sedi interessanti ed un progetto di visite guidate agli strumenti più importanti ed alle chiese, a volte assai prestigiose, che li contengono".
Raffaella Mazzella,soprano, contemporaneamente al conseguimento del Diploma di pianoforte si è dedicata allo studio del Canto lirico, sotto la guida dal soprano Marika Rizzo, diplomandosi con merito presso il Conservatorio S. Giacomantonio di Cosenza.
Ha proseguito gli studi a Roma con il soprano iraniano Hagint Vartanian, per il repertorio d’opera e con il mezzosoprano Gloria Banditelli ad Acquasparta per il repertorio cameristico, con particolare riferimento a quello liederistico in lingua tedesca e a quello francese.
Ha seguito altresì i Corsi dell’Accademia rossiniana di Pesaro, coordinati dal M° Alberto Zedda.
Svolge attività artistica, interpretando ruoli del repertorio antico (Clarice nel Gioco del quadriglio di A. Caldara), ruoli oratoriali (l’Estate nelle Quattro stagioni di D. Scarlatti), ruoli del repertorio novecentesco (Rowan nel The little sweep di B. Britten), ruoli del repertorio sacro (Te Deum di Charpentier; Maria nelle Laudes Evagelii tratte dal Laudario di Cortona, revisione Bucchi) diretta da Josè Luis Basso, Ioseph Grima, Enrico Volpe.
Da anni si dedica a recital cameristici, effettuando anche prime esecuzioni assolute del compositore genovese Roberto Tagliamacco (Sakurà e Taci, anima mia, su testo di Sbarbaro, per Soprano clarinetto e pianoforte a 4 mani) presso il GAM ed il Museo Luzzati di Genova.
Ha partecipato, sempre a Genova, alle Giornate europee del Patrimonio, presso il Museo Chiossone e alle Manifestazioni per l’Expo nel 2001, organizzate in Alessandria.
Ha affrontato, altresì, i repertori cameristici per voce-chitarra e voce-arpa e ha collaborato, in ensemble, con la clarinettista Cheryl Growden Piana e con il duo pianistico Bucciarelli-Cuomo.
Con il pianista Lucio Cuomo forma un duo stabile, producendosi in numerose Liederabend; affronta, al tempo stesso, il repertorio sacro e profano per soprano e organo.
La sua attività musicale si è concretizzata in Concerti in tutta Italia (Asti -Palazzo Ottolenghi, Palermo, Sorrento, Napoli, Salerno, Alessandria, Genova).
È docente di Canto presso il Liceo musicale “Umberto Eco” di Alessandria.
Daniela Scavio ha compiuto gli studi presso il Conservatorio «Antonio Vivaldi» di Alessandria, conseguendo i diplomi in Pianoforte, Organo e Composizione Organistica, e la laurea di secondo livello in Organo Concertistico, sotto la guida di Letizia Romiti. Consegue inoltre il corso triennale di formazione in Musicoterapia, frequentando corsi pedagogici dedicati al trattamento dei disturbi specifici dell’apprendimento (DSA) tramite le attività musicali.
Ha frequentato corsi di Didattica Musicale sul Metodo Orff e di Propedeutica e Direzione corale presso la Società Italiana di Educazione Musicale.
Ha studiato clavicembalo con Andrea Coen e Francesca Lanfranco ed ha seguito corsi di perfezionamento in vari ambiti, con Giovanni Acciai, Luigi Ferdinando Tagliavini, Gustav Leohnardt, Bob Van Asperen, Christopher Kent.
Viene invitata ad esibirsi in varie rassegne concertistiche, quali «Stagione Internazionale di concerti sugli organi storici della provincia di Alessandria”,«Scatola Sonora»,«La Musica e il Sacro», «Festival Internazionale d’Organo» di Aosta, «Mozart Nacht und Tag», «Organalia» di Torino, «Festival Organistico Internazionale» di Rapallo,«Antichi Organi » Piacenza.
È autrice di musiche originali per documentari naturalistici e storici promossi dalle Regioni Piemonte e Liguria.
Ha partecipato in qualità di assistente di produzione e di organista aggiunto alla produzione discografica Opere Sacre del compositore Pellegrino Santucci (TC.921980 – Ed. Tactus, Bologna, 2017).
Ha partecipato al progetto “Vivaldi93” ideato da Mono Guitar di Roma dando il proprio contributo suonando la parte solistica del concerto per liuto, due violini e basso continuo di Antonio Vivaldi RV 93 partecipando insieme ad altri 30 artisti di tutto il mondo.
Ha insegnato organo al “corso per adulti” presso il Conservatorio A. Vivaldi di Alessandria e pianoforte presso Istituti comprensivi ad indirizzo musicale e Licei musicali.
E’ pianista accompagnatore per la danza presso Liceo coreutico “Umberto Eco” di Alessandria.
IL LUOGO
La chiesa dei SS. Carlo e Anna di Castellazzo venne costruita nel centro dell’abitato di Castellazzo Bormida per volontà testamentarie di Maddalena Trotti e la prima pietra fu posata nel 1631. Gli eventi bellici del tempo obbligarono a ripetute interruzioni nella costruzione e le fasi edilizie che hanno plasmato il complesso architettonico, facendogli assumere l’aspetto attuale, sono tre. La prima è quella che ha visto la realizzazione dell’abside e terminò nel 1665, la seconda è quella che ha permesso il compimento del corpo della chiesa con la conclusione della facciata in stile barocco piemontese nel 1714. La terza e ultima fase è stata caratterizzata dalla sopraelevazione della torre campanaria nel 1892.
Lo schema planimetrico della chiesa è ad aula unica con abside poligonale, divisa in tre campate su cui si aprono tre cappelle per lato. L’aula è coperta da volta una volta a botte lunettata in corrispondenza delle finestre, irrigidita da costoloni in muratura a cui all’esterno corrispondono dei contrafforti. La copertura lignea si articola su diversi livelli: ha un’orditura alla piemontese sulle cappelle laterali, e alla lombarda sull’aula centrale e sull’abside, mentre il manto di copertura è in coppi.
La torre campanaria fu sopraelevata su progetto dell’Ingegner Crescentino Caselli (1849-1932, lo stesso edificatore della chiesa di Camagna Monferrato) che nel 1893 la portò a 44,64 metri di altezza. Il risultato è un campanile snello coronato da una serie di mensoloni sorreggenti una balconata e terminante in una copertura a padiglione con un manto in lose policrome.