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Nel Tempio Renkõji di Cereseto

Dell'Unione Buddhista Italiana
Sulle colline del Monferrato, nel caratteristico paese di Cereseto, che prende il nome dai boschi di ciliegi selvatici e coltivati che lo circondano, nel 2010 si è stabilito il Tempio Renkõji del reverendo Shōryō Tarabini dove viene esercitato l'insegnamento religioso-filosofico della Scuola Buddhista giapponese della Nichiren Shū, fondata dal Grande Maestro Nichiren Daishõnin nel 1253. La Scuola, che contempla una cultura interdisciplinare tra arte, letteratura, musica, medicina e scienza, ha scelto il fiore di loto a simbolo di fragilità, caducità dell'esistenza umana e rinascita come espressa nell'arte figurativa delle splendide opere di Hiroshige e Hokusai, trasformata in pitture e incisioni su matrici di legno di ciliegio.
Qualunque ne sia la credenza religiosa, si viene accolti in un clima di bellezza, spiritualità e rispetto del prossimo dal reverendo Shōryō che ci offre la sua saggezza senza imposizioni e ci svela i motivi del suo percorso meditativo e ricerca della sconfitta del dolore.
Egli è riuscito a realizzare il proprio sogno in cui il Venerabile Nichiren gli indicava una collina densa di ciliegi in fiore con un grande edificio sulla sommità rivelatasi in Cereseto. Il Tempio, oltre a quelli edificati a Londra e in Germania, rappresenta in Europa meridionale la Scuola fondata da Nichiren stesso, con radici trasmesse dall'india alla Cina, dalla Corea al Giappone. Al centro della sala, sull'altare insieme ai candelabri istoriati a fiori di loto e il braciere per l'incenso, é posta una particolare statua del Buddha Nichiren Daishõnin con il copricapo di cotone, posto nell'anniversario della sua persecuzione e tolto prima della nascita del Buddha Sãkyamuni.
Sulla parete retrostante l'altare, una pergamena è oggetto di meditativa concentrazione e venerazione in forma di Mandala calligrafica anziché pittoriale. Una statua del Buddha cinese, in legno policromo, invita con la mano destra alla calma poiché il cammino verso l'illuminazione è meditativo, osservando le quattro nobili virtù formulate dal Siddhãrtha Gautama ossia la verità del dolore, la verità dell'origine del dolore, la verità della cessazione del dolore e la verità della via per il raggiungimento del Nirvãna. I tre fiori di ciliegio dello stemma rappresentano i tre tesori fondamentali del Tempio ossia il Buddha, il Dharma o insegnamento del Nichiren e il Sangha, comunità dei monaci e credenti laici giapponesi che seguono la pratica del Nichiren.
I tre fiori di ciliegio sono inseriti in gusci esagonali di tartaruga che rappresentano la terra del Giappone e il loro fondatore. Nel giardino del Tempio Renkõji di Cereseto sarà eretta l'importante statua di Nichiren Daishõnin donata dai monaci, inviata dall'arcivescovo reverendo Nichiyū Mochida a ricordo dell'ingresso di Nichiren nel Tempio principale Kuõnji nella prefettura di Yamanashi in Giappone. Il giorno 15-2-2023 nella sala Zuccari del Senato della Repubblica Italiana con la presenza del reverendo Shōryō Tarabini, è stata conferita all'Unione Buddhista Italiana la piena libertà di svolgere la propria missione spirituale, educativa e umanitaria a dieci anni dell'intesa con lo Stato Italiano.