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Famiglie nobili monferrine di Armano L. Gozzano
I Leardi, spicca la contessa Clara Leardi Angelieri di Terzo
Nella cultura monferrina del XIX secolo si distinse la contessa Clara Leardi (1782-1854), gentildonna di alto rango figlia del marchese Gian Giacomo Coconito Montiglio di Montiglio e di Vittoria Maria Gaspardone.
Nel 1803 Clara si unì in matrimonio al conte Giulio Cesare Leardi (1765-1839), tenente colonnello al servizio di Sua Maestà il re di Sardegna, rimasto vedovo nel 1788 di Teresa Gambera, cugina di primo grado di Clara tramite la madre Paola Caterina Gaspardone, sorella di Vittoria Maria. Fabrizio Gambera, padre di Teresa, conte di Mirabello, decurione e grande viaggiatore, aveva giurato fedeltà nel passaggio del Ducato di Monferrato ai Savoia unitamente al marchese Dalla Valle, entrambi residenti a Casale.
Nel 1750 la giurisdizione annuale del territorio di Mirabello era suddivisa in 5 mesi per il feudo comitale e in 7 mesi per il feudo marchionale, parte ceduta nel 1775 da Gambera a Dalla Valle.
Dopo il trattato di Aquisgrana del 1748 che espandeva i confini dei Savoia fino al Ticino, la potente famiglia Leardi, originaria della Lomellina residente a Pieve del Cairo e non ancora investita di titoli nobiliari, contraeva affari generando nuove parentele con le nobili e ricche casate del Monferrato. Diego Giuseppe Leardi, padre di Giulio Cesare, residente a Casale e sposato con la damigella astigiana Isabella Angelieri di Incisa, nel 1780 fu investito da Vittorio Amedeo del feudo di Terzo a tre km ad ovest di Acqui, aggiungendo il nuovo cognome e la proprietà al titolo paterno e costruendo a Casale il palazzo di famiglia nel 1785.
La freschezza intellettuale della nobildonna Claretta, diventata contessa Clara Leardi Angelieri di Terzo, e la conoscenza artistica del marito portarono molti benefici a Casale, lasciando in eredità cospicue donazioni agli istituti di beneficenza, le raccolte librarie del figlio collezionista d'arte Luigi e del cugino viaggiatore Carlo Vidua conte di Conzano, scomparsi prematuramente.
Dal testamento di Clara stilato nel 1854, la città ricevette in legato il palazzo di famiglia per fondare un istituto con convitto per impartire lezioni di economia, commercio e diritto privato e per stabilire la sede del primo museo civico della città, un capitale da gestire stimato in 220 mila lire.
Nel 1858, nel palazzo Leardi situato nella omonima via a loro dedicata, fu inaugurato il primo istituto tecnico in assoluto nella storia d'Italia da Filippo Mellana, sindaco e deputato del collegio di Casale.
Il conte di Conzano senatore Pio Gerolamo Vidua e Marianna, sorella di Teresa Gambera, erano i genitori di Carlo, il coraggioso cugino di secondo grado di Clara da lui chiamata affettuosamente Clarine.
Nel 1834, quattro anni dopo la morte di Carlo Vidua, l'amico conte Cesare Balbo ne pubblicò a Torino la vita in quattro volumi. Pio Gerolamo Vidua, sopravissuto a Carlo, donò alla Reale Accademia delle Scienze di Torino libri, stampe, documenti e rari oggetti raccolti durante i viaggi del figlio, accompagnato dai Gozzani. Se Torino possiede la preziosa e unica raccolta di antichità egizie si deve in gran parte a Carlo Vidua e, per riconoscenza, la città gli ha dedicato una via in zona San Donato. Fondamentale la genealogia primordiale dei conti Gambera del XVII secolo, origine dei consortili familiari dei marchesi Ricci di Cereseto e Fassati di Balzola, conti Pico Gonzaga di Uviglie, Avellani di Cuccaro, Callori di Vignale, Langosco di Langosco, Sordi di Torcello, Sannazzaro di Giarole e Gozzani di San Giorgio, ancora privi del titolo marchionale.
Il marchese Giovanni Gozzani, edificatore dello splendido palazzo Treville di Casale con la moglie Lucrezia Gambera, rappresenta la continuità familiare dei cugini di secondo grado conte Pio Gerolamo Vidua e conte Giulio Cesare Leardi.
La cappella gentilizia con lo stemma dei nobili Leardi è situata accanto a quelle dei cugini Scozia, Gozzani, Sordi e Langosco nel cimitero di Casale.
Armano Luigi Gozzano
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