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Giovanni Tamburelli: Arca di Noè a Montemagno

Duecento opere tra la Casa del Portone e i «voltoni sino al 2 giugno sabato 15,00/18,30 e domenica 10,00-12,30/15,00-18,30

 

Sabato si è inaugurata negli spazi espositivi della Casa sul Portone di Montemagno, la personale «Il ladro di sogni: il volo magico» di Giovanni Tamburelli.

La mostra è stata presentata dal sindaco Sandra Contino, dal presidente del Mac Paolo Rosso, dai curatori Claudio Cerrato e Romina Rosso e dal maestro regista Fredo Valla che con Tamburelli hanno anche presentato il nuovo progetto di un film documentario .

La mostra è allestita tra la Casa del Portone e i «voltoni» di Montemagno, Duecento opere tra manifesti e sculture. La magia della creatività visiva dell’artista Saluggiese riesce ad esplodere quasi incontrollata nella fantastica cripta della chiesa della Natività di Maria Vergine a Montemagno, dove Tamburelli riesce a spiazzarci, tra gli archi che salgono e scendono fra arcate che sanno di storia e spiritualità, ed ecco che all’improvviso spuntano dai muri come danzatori acrobati, pesci , uccelli, rane, mucche, dalle forme reinventate, che dialogano con esseri marini che volano in alto, enormi gufi che ci controllano con il loro sguardo, gatti esoterici che ridono di noi, ci rendiamo conto quindi di essere nel sogno di un artista che coinvolge ogni nostro senso nella giostra dell’onirico, dove il reale è solo una sconcertante apparenza per accompagnarci nella sua dimensione tra vita e morte, luce e buio, per incontrare in questa ipotetica Arca di Noè, una metamorfosi fisica e spirituale tra bene e male dove come sempre in questo mondo Tamburelliano l’uomo è stato neutralizzato dal suo ego e la sua assenza raccontata in una favola ormai antica. In questo scenario denso di poesia ed armonia ma anche di crudele realtà ci confrontiamo anche con un installazione affascinante “la pelle della luna” di circa sei metri dedicata alla luce più poetica del mondo , a cui fanno da guardiani un centinaio di silenziosi gufi di bronzo controllati da un super gallo isolato metafora di un umanità che non sa più dialogare con la poesia e con la bellezza .

Come rileva il regista Valla che interpreta il suo lavoro creativo nel docu; Tamburelli trasforma con il fuoco un alchimia che genera dei contrari: principio di distruzione e di creazione in una trasmutazione della materia grezza (il ferro) a forme sensibili . Noi in questa libera follia post-umana ci troviamo perfettamente a dialogare di leggera bellezza in una metamorfosi ancestrale che ricorda anche i suoi grandi amici e maestri artisti Enrico Colombotto Rosso e Aldo Mondino ma anche la poetica di un novecento onirico e simbolico quello di Ghagall , Franz Marc , Max Ernst e tutto quel surrealismo libero che ha regalato da sempre la libertà del sogno.

La mostra prosegue sino al 2 giugno sabato 15,00/18,30 e domenica 10,00-12,30/15,00-18,30

Piergiorgio Panelli