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La Brigata Casale

La sua storia da una ricerca di Aldo Timossi

Anche nel 1925 prosegue, cadenzato, il rientro delle salme dei militari caduti durante la prima guerra, e già sepolti nei tanti cimiteri delle località coinvolge nel conflitto. I tristi cortei iniziano già in gennaio, e “Il Monferrato” non manca di citare nomi e gradi, talvolta la paternità perché tra tanti Caduti possono esserci omonimie: “Boarino Alessandro, magg. 54° regg. fanteria; Doria Umberto fu Giovanni, ten. 57° regg. fanteria; Barbesino Pietro, serg. 1° regg. artigl. da montagna; Segre Alessandro di Giacomo, serg. 2° regg. artigl.; Costa Riccardo, cap. magg. 10° regg. artigl. da fortezza; Angelino Luigi di Giovanni, 2° regg. genio; Bernardone Francesco, 36° reparto d’assalto; Carretto Luigi, 208° regg. Fanteria. Dal cimitero di guerra di Sandrigo, giunge la salma del casalese sergente maggiore Vincenzo Brignano, Pilota Aviatore, caduto in combattimento aereo, decorato al valore. E non ci sono solo vittime dell’Isonzo o del Grappa; a fine anno arriva il feretro del carabiniere Carlo Lavagno di Altavilla, decorato di medaglia di bronzo al valor militare, proveniente dal cimitero di Clomò-Argirocastro, Albania meridionale.

Tra le manifestazioni di contorno ai riti esequiali, la Città di Casale organizza, a fine Maggio ’23, solenni onoranze alla “Brigata Casale”, attiva nel conflitto sui fronti del Podgora, dell’Isonzo e di Asiago, fino allo scontro finale di Vittorio Veneto. Storia gloriosa quella del reparto ribattezzato come “Gialli del Calvario”. La definizione nasce da uno dei più cruenti episodi del conflitto. Nell’Agosto del ’16 - si legge nella motivazione della medaglia d’oro al valor militare - “con mirabile valore e saldezza esemplare irruppero in sette linee di trincee nemiche sul Podgora (Gorizia), resistettero con indomita energia a violenti e rinnovati contrattacchi e ne conquistarono saldamente le pendici occidentali, raggiungendo la dorsale del Calvario”, Kalvarija in sloveno, dopo aver travolto la 58ª divisione austro-ungarica che presidiava la zona, a ridosso dell’Isonzo. Il comportamento eroico degli uomini della Casale, caratterizzati da mostrine gialle, procurò quel soprannome, più avanti talvolta enfatizzato in “Diavoli gialli del Calvario”.

La storia del reparto viene celebrata a fine Maggio 1923, durante una grande manifestazione al Teatro Politeama, presente il neo-comandante, Maggior generale Cesare Luzzatto (di origini ebraiche, nell'agosto del 1944 sarà arrestato insieme alla moglie Elisa Popper; entrambi deportati ed uccisi ad Auschwitz). La cronaca - come tutte quelle del Ventennio – è satura di enfasi: “Teatro imponente, esecuzione accurata. Quando il Generale comandante la Brigata, con gli Ufficiali entrarono nella barcaccia appositamente ornata dal tricolore, tutto il pubblico sorse in piedi, con un cordiale, spontaneo opportuno applauso. L’orchestra intonò la Marcia Reale”, quindi le note di Cavalleria Rusticana e Pagliacci.

Cerimonia religiosa, il giorno successivo, nei giardini pubblici. Il vescovo Albino Pella sottolinea “l’indissolubilità degli amori della Religione e della Patria”, la “signora Marchino offre le drappelle, opera pregevole del torinese Giovanni Tarditi su disegno dell’ingegner Piero Marchino”. Non manca il “sontuoso banchetto al Leon d’Oro servito con insuperabile maestria dal sig. Negri, cui partecipano autorità e rappresentanze”!

Durante l’intervento ai giardini, è il sindaco Edoardo Oddone a raccontare la storia della “Casale”, la cui nascita si può datare addirittura al 1619, allorché viene costituito il reggimento du Cheynez, dal nome del suo primo comandante e di fatto proprietario; è uno dei primi reparti della fanteria d’ordinanza nazionale. Cambia varie denominazioni tratte dai nomi dei comandanti - principe di Boydamid, marchese di Pianezza, signore de La Loubère, marchese di Livorno, signore du Coudray - e incorpora savoiardi e francesi che vengono poi, man mano, sostituiti dai piemontesi. Dal 22 giugno 1664 diventa Reggimento del Monferrato. Con i reggimenti di Saluzzo e di Alessandria forma nel dicembre 1798 la 2.a Mezza Brigata di Linea che viene sciolta appena pochi mesi più tardi.

Si ricostituisce nel luglio 1814 ed il 1° novembre 1815, rimanendo sempre articolato su due battaglioni in pace e quattro in guerra, prende il nome di Brigata di Monferrato. Incorpora successivamente il Reggimento di Novara ed il Battaglione di Casale. Il 31 maggio 1821, in seguito agli avvenimenti politici di quell’anno (Carlo Alberto concede lo Statuto, ma deve abdicare e il fratello Carlo Felice chiama gli Austriaci che reprimono i moti liberali e sconfiggono le truppe lealiste piemontesi nella battaglia di Novara), la brigata viene sciolta ed il suo personale forma il I Battaglione Provvisorio di Linea. Rinasce a fine anno, con la denominazione di Brigata Casale. Altre trasformazioni, con etichette diverse ma sempre legate al casalese: 1° Reggimento (Brigata “Casale”), 11° Reggimento Fanteria (Brigata “Casale”), 11° Reggimento Fanteria “Casale”!

Sciolto l’8 settembre 1943 a seguito di eventi bellici, rinasce il 1° luglio 1958 quale 11° Reggimento Fanteria “Casale” – CAR (Centro Addestramento Reclute). Quel giorno è grande festa in città, che ospita ben tre battaglioni, dislocati il primo presso la caserma Nino Bixio, il “casermone”, il secondo e il terzo alle “casermette” Pietro Mazza del Valentino. Con la riforma del 1975 che abolisce il livello reggimentale, è riconfigurato in battaglione, con la denominazione di “11º Battaglione CAR Casale, passando alle dipendenze della Divisione "Mantova" inquadrata tra i supporti divisionali. Eredita comunque bandiera e tradizioni dell’antico reggimento. E reggimento torna nel 1992, passando cinque anni dopo alle dipendenze del 1º COMFOD (1º Comando Forze Difesa) di Vittorio Veneto, inquadrato nei Supporti Tattici e Logistici di Corpo d'armata.

aldo timossi (2 - continua)