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Vignale in Danza

I fili intrecciati della Compagnia Prendashanseaux

VIGNALE MONFERRATO

 

 Un “castello” di fili intrecciati, luci e colori fluo, al chiaro di luna, chiude il palinsesto “principale” degli spettacoli di Vignale in Danza. Sei giorni dopo l’itinerante e immersiva “La timidezza del Lupo” di Tommaso Monza e Natiscalzi_DT, la kermesse promossa da Stabilimento delle Arti ha ricondotto sabato sera il pubblico nelle stanze di Palazzo Callori con una seconda proposta emozionale, “on the go” e interattiva, affidata alla Compagnia Prendashanseaux e concepita durante lo stop imposto dall’emergenza pandemica da COVID-19.

Il collettivo sardo ha “intrecciato” nella corte interna l’installazione performativa “Plumarius”: una struttura, ideata da Antonio Bissiri, Fabio Sau e Lucia Baldini, risultato dell’incontro di un’opera scultorea e dall’azione del performer al suo interno. Si tratta di una trama di fili intrecciati nello spazio composta da vuoti e densità, che generano un ambiente attraversabile. Il soggetto si muove in questo spazio come in un rito di passaggio – spiega Prendashanseaux - Il suo corpo non ha caratteristiche umane: è un corpo in divenire, un essere composto di terra, argilla e pietre. Lentamente, attraverso un movimento consapevole e attento, il corpo avanza nelle trame della struttura sotto il peso delle pietre adagiate sulla sua schiena. 

La qualità del movimento dipende dalla sua capacità di mantenere in equilibrio le pietre. 

Attraversando la struttura, il soggetto si libera gradualmente dal peso delle pietre fino a rimanere nudo. 

Se il calendario di spettacoli prettamente “vignalese” è giunto al capolinea, il Festival concederà altre tre tappe “esterne”. Giovedì 18 settembre, nella Casa di Riposo di Mirabello, andrà in scena “Giocando con Vignale in Danza”, mentre tre giorni dopo, domenica 21, Stabilimento delle Arti uscirà dai confini provinciali e approderà a Tonco con il multisensoriale “Le Spezie”. Sarà, invece, la Fondazione Cassa di Risparmio di Alessandria a ospitare mercoledì 15 ottobre la performance finale, Le Quattro Stagioni di Antonio Vivaldi coreografate da Michela Tartaglia. Il weekend di Ognissanti, definitivo sipario di tutto il programma 2025, coinciderà con un bis di proposte formative. Farà ritorno sabato 1° novembre l’Etoile scaligera Oriella Dorella, reduce dal Concorso Internazionale dove ha raggiunto i colleghi Michele Olivieri e Oliviero Bifulco al tavolo della giuria, con una masterclass dedicata all’insegnamento, seguita il giorno dopo dal workshop “Di tutte le cose visibili e invisibili” con Francesca Cola.

Paolo Giorcelli