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Assunzione della Vergine, uno splendido "Moncalvo"

Il grande quadro, restaurato, inserito nella mostra di Palatium Vetus

 

Lo stavamo aspettando e da giovedì uno splendido dipinto, restaurato, completa  la mostra Il Moncalvo e la sua bottega. Movimento e sentimento nella Controriforma allestita a Palatium Vetus nel centro di Alessandria fino al 21 dicembre.

 

Si tratta dell’Assunzione della Vergine opera di Guglielmo Caccia detto "Il Moncalvo" che appunto  alle 17 di giovedì  è stata presentata al pubblico al termine di un lungo e delicato intervento di restauro reso possibile grazie alla Consulta per la valorizzazione dei beni artistici dell’Alessandrino e alla Fondazione Cassa di Risparmio di Alessandria.

Taglio del nastro inaugurale verso la mostra affidato al vescovo della Diocesi di Casale Monferrato, Gianni Sacchi, in quanto il grande dipinto proviene dalla chiesa di Santa Maria della Pace e San Rocco di Castelletto Monferrato, paese che appartiene appunto alla sua Diocesi.

"Siamo molto soddisfatti dell’intervento di restauro conservativo effettuato su questa pala – dichiara il presidente della Fondazione Cassa di risparmio di Alessandria, notaio Luciano Marianoin quanto ci ha permesso di recuperare un’altra importante opera del Moncalvo e di inserirla nella mostra in corso a Palatium Vetus. Un tassello che si aggiunge all’impegno che abbiamo assunto, insieme ai nostri partner, la Consulta e la Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per le province di Alessandria, Asti e Cuneo, di valorizzare questo artista, tra i più apprezzati del Seicento piemontese e, al contempo, contribuire alla tutela del patrimonio artistico della nostra provincia".

 

"La Consulta cura da molti anni l’opera di Guglielmo Caccia, il Moncalvo, in particolare guardando al ricco nucleo di dipinti conservati in Cattedrale ad Alessandria – dichiara il Dr. Alberto Zaio, Presidente della Consulta per la valorizzazione dei beni artistici dell’Alessandrino. - Il Caccia, infatti, è un artista che ebbe grande fortuna tra i suoi contemporanei, ma che continua a trasmettere emozioni e sentimenti di pietas anche a noi che ne celebriamo le glorie a quattro secoli di distanza.

Per questa ragione abbiamo sostenuto fin dall’inizio il progetto della Fondazione CRAL di dedicare una mostra all’artista monferrino, facendoci carico del restauro del Tobiolo e l’Arcangelo Raffaele, del Moncalvo, conservato in Cattedrale ad Alessandria, e concorrendo insieme alla Fondazione al restauro dell’Assunzione di Maria della chiesa della Madonna della Pace e San Rocco a Castelletto Monferrato.

Impegnarci a servizio della crescita culturale del territorio per tutelare ogni forma di espressione artistica elaborata lungo i secoli costituisce da ventotto anni lo scopo sociale della nostra associazione. Per cogliere questo obiettivo è fondamentale non restare mai da soli e desidero rivolgere in questo senso un ringraziamento particolare alla Fondazione bancaria e al suo presidente che operano con tanta sensibilità su questo fronte". 

"L'intervento conservativo operato sulla pala dell'Assunzione della Vergine di Castelletto Monferrato conferma quanto già più volte evidenziato, circa le innumerevoli e benefiche ricadute che la mostra su Guglielmo Caccia, detto il Moncalvo,  ha saputo - e voluto - generare, ponendosi sin da principio come centro propulsore, capace di innescare - ben oltre i circoscritti confini fisici dell'evento espositivo stesso - plurime attività di conoscenza, tutela, valorizzazione fruitiva della cospicua produzione dell'artista sul territorio alessandrino – sottolinea il Soprintendente di Archeologia Belle Arti e Paesaggio per le Province di Alessandria, Asti e Cuneo, l’Arch. Lisa Accurti -. Questo restauro 'd'occasione' induce inoltre a riconoscere, ancora una volta, nella banale 'notorietà' (intesa come consapevolezza dell'esistenza) del bene culturale il presupposto della sua tutela, confermando come gettare nuova luce su opere d'arte a rischio di oblio si riveli azione efficacissima e fondamentale (nonchè spesso sottovalutata), per far convergere sulla salvaguardia delle medesime tutte le risorse intellettuali e concrete disponibili".

 

"Sono molto contento di questo restauro che ci ha restituito un capolavoro di arte e di fede – afferma il Vescovo della Diocesi di Casale Monferrato Mons. Gianni Sacchi -. Le antiche icone orientali della “Dormitio Mariae” lasciano il posto alla rappresentazione classica in occidente, su cui anche Guglielmo Caccia si è cimentato. La raffigurazione pittorica del mistero dell’Assunzione di Maria è una delle più alte espressioni visive della fede cristiana. Il Moncalvo, nel rappresentare Maria assunta in cielo, ha cercato di tradurre in colore e luce ciò che la teologia afferma: la piena glorificazione della Madre del Signore, partecipazione anticipata alla risurrezione promessa a tutti i credenti. Il tratto più comune — Maria sollevata da una nube e sostenuta dagli angeli, con lo sguardo rivolto verso l’alto o aperto in atteggiamento di accoglienza — non è semplice trionfalismo: è la proclamazione che l’umiltà è stata innalzata, che la creatura totalmente disponibile a Dio è stata trasfigurata. Le mani aperte e il manto spiegato richiamano la sua maternità universale: colei che è stata consegnata al mondo da Dio ora viene consegnata al cielo con l’umanità nel cuore. La parte inferiore della scena, occupata dagli apostoli attorno al sepolcro vuoto, crea un ponte tra terra e cielo. Il loro stupore è anche il nostro: davanti a Maria assunta contempliamo non solo la gloria di lei, ma il destino promesso a noi. Così l’arte diventa catechesi: nell’Assunzione si riflette la vocazione di ogni battezzato, chiamato a passare dalla fiducia al compimento, dalla fede alla visione di Dio. La Pasqua di Maria sarà anche la nostra Pasqua".

 

L'opera rappresenta uno straordinario esempio di pittura cacciana ascrivibile al primo decennio del Seicento e sebbene sia stata realizzata a olio su tela, il Moncalvo dimostra una profonda conoscenza e padronanza di tecniche artistiche diverse, mettendo a frutto la capacità disegnativa, la pittura a calce e l'acquarello.

La grande pala (4 mt. di altezza x 2,3 metri di larghezza) che versava in uno stato conservativo precario, è ritornata all'antico splendore dopo un lungo restauro che ha restituito la luminosità dei colori e il movimento dei personaggi conducendo lo spettatore in un racconto sacro.

L’Assunzione della Vergine è un tema ricorrente nella produzione del Moncalvo – altri esempi si possono ammirare a Casale Monferrato, Nizza Monferrato e Carmagnola -, ma la grande tela appena restaurata rappresenta sicuramente uno dei momenti più proficui della sua pittura. 

 

Nei giorni scorsi è stato, inoltre, presentato il catalogo della mostra a cura di Mariateresa Cairo, Vittoria Oneto e Liliana Rey Varela, frutto del lungo lavoro di ricerca e studio realizzato in questi mesi.

L’opera resterà esposta (temporaneamente) al pubblico, una volta conclusasi la Mostra, sino al 29 marzo 2026. 

Da aggiungere che Casale ad Alessandria era rappresentata anche dal direttore dell'ufficio beni culturali Raffaella Rolfo che ha anticipato che il dipinto al ritorno dalla mostra alessandrina farà tappa a Casale in attesa della giusta sistemazione (climatizzazione) a Castelletto dove verranno organizzati turni di volontari per la visita. Ci sembra giusto citare  lle restauratrici Simona Lauro e Bianca Ferrarato di Novara.

 

l.a.

 

ORARI

Palatium Vetus sarà aperto al pubblico fino al 23 DICEMBRE (la mostra ripetiamo, chiude il 21), incluso LUNEDÌ 8 DICEMBRE

dal lunedì al venerdì ore 16.00-19.30

sabato 9-13 e 15-19.30

domenica 9-13 e 15-19

 

Visite guidate gratuite su prenotazione

Per informazioni: www.fondazionecralessandria.it didattica.fondazionecral@gmail.com