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Conferenza di mons. Pacomio

Dibattito vivace con l’illustre ospite.

Sempre nel pomeriggio di sabato, in occasione dell’ultima apertura straordinaria della Biblioteca Civica di Casale prima della pausa estiva, si è tenuto un incontro particolarmente gradito e importante: l’attesa conferenza di mons. Luciano Pacomio su “I libri e la vita. Leggere, scrivere pensare”, organizzata in collaborazione con “Cantiere Speranza”.

Il tema, in perfetta sintonia con la premiazione dei lettori forti, è stato affidato, come ha ricordato in apertura il responsabile dell’Archivio Storico Luigi Mantovani, ad una figura di riferimento per una intera generazione di studenti casalesi, vescovo emerito di Mondovì, già Rettore dell’Almo Collegio Capranica di Roma, collaboratore delle case editrici Marietti e Piemme, autore di un centinaio di libri, tra cui “Buona attesa”, pubblicato da Cittadella Editrice. Per mons. Pacomio, come per Gustave Flaubert, “leggere è vivere”, vale a dire accettare la dialettica della vita, una cosa faticosa, ma che può diventare un’esperienza piena di significato, come quella del “signore dei libri”: il netturbino José Alberto Gutiérrez, che in Colombia ha riempito scuole e biblioteche di libri recuperati dalla spazzatura.

Del resto, come ha ricordato in un bell’articolo Lisa Ginzburg, la cura della dilagante depressione è nel cuore, nell’anima, da recuperare secondo l’antica ricetta di Socrate e Platone, secondo cui solo conoscendo se stessi si incontra il prossimo e troviamo noi stessi incontrando gli altri.

Di qui la necessità di un diverso modo di guardare le cose e le persone, con un quadruplice sguardo verso noi e gli altri, perché conoscersi sempre meglio ci imparenta sempre più con gli altri. Ma occorre anche rivolgere lo sguardo attorno, tenendo il discorso aperto su un orizzonte allargato, mai definitivo, e oltre la storia e la vita fattuale in cui siamo immersi, che apre un orizzonte non definito da noi. Il pubblico ha partecipato con interesse all’incontro, che è stato animato da un dibattito vivace con l’illustre ospite.

Dionigi Roggero

Foto. Il pubblico