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Cantiere Speranza

Stanislao Calati, pastore della Chiesa vercellese, mercoledì 24 gennaio, alle ore 21, in Sala Cavalla
L'Ottavario di Preghiera per l' Unità dei Cristiani è dedicato quest'anno ad un passo del vangelo di Luca al capitolo 10 : "Amerai il Signore Dio e il tuo prossimo come te stesso "
Come già avvenuto in passato la Chiesa Cattolica casalese ha invitato un rappresentante della Chiesa Valdese, ottimo esperto dell'Antico Testamento, ad introdurre una riflessione ispirata alla traccia indicata.
Il dottor Stanislao Calati, pastore della Chiesa vercellese che parlerà mercoledì 24 gennaio, alle ore 21, in Sala Cavalla, ha proposto come testo di riferimento per una riflessione sui temi dell'accoglienza e dell'amore del prossimo l'esegesi del libro di Rut.
Si tratta di un testo biblico che è stato studiato ampiamente proprio dal docente ospite.
Il libro di Rut nel canone ebraico è compreso tra gli Scritti, la terza sezione, dopo la Torah e i Profeti, ed è uno dei Cinque Rotoli, che secondo la tradizione ebraica si leggono in determinate festività: Rut si legge in occasione della Festa delle Settimane, cioè della Pentecoste, celebrata sette settimane dopo la Pasqua, legata alla fine del ciclo della mietitura (maggio-giugno).
La vicenda è ambientata al tempo dei Giudici, non è certa l’epoca della composizione: le ipotesi vanno dal IX/X sec. a.C. al III sec. a.C.
Il libro di Rut può essere letto da diverse prospettive e dà luogo ad interpretazioni diverse.
Può essere letto come una bella storia d’amore, colorato con delicate tinte pastello, senza
romanticismo né passione, nella quale non mancano le durezze che la vita non risparmia: la morte di persone care, il bisogno, il lavoro duro per sopravvivere.
Può essere letto come una bella storia di integrazione e accoglienza: la protagonista è una straniera, una giovane donna moabita, che viene accolta con rispetto e affetto dai betlemiti, alla quale i nuovi compaesani augurano di essere come Rachele e Lea, le mogli di Giacobbe, le antenate di Israele; un racconto in controtendenza con l’idea di separazione dagli altri popoli, che Dio vorrebbe da Israele.
Può essere letto come una bella storia di affetto familiare e di reciproca fedeltà tra una suocera e una nuora, le quali, restando unite e sostenendosi reciprocamente, riescono a ritagliarsi un’opportunità di vita.
Può essere letto come la storia di una donna di valore e di carattere, che si dà da fare e riesce a garantire la sopravvivenza del suo pur piccolo nucleo familiare e infine a cambiare la sua condizione. Non a caso la tradizione ebraica identifica implicitamente Rut con la donna virtuosa che ci viene descritta nell’ultimo capitolo del libro dei Proverbi (Prov 31,10 e seg.), facendo seguire ai Proverbi il libro di Rut.
Il credente troverà in questo bel racconto la prova che Dio accoglie tutti coloro che vengono a rifugiarsi “sotto le sue ali” ( Rut 2:12 ), dando a tutti coloro che a lui si affidano, senza discriminazioni, protezione, aiuto e sostegno al di là di ogni più rosea speranza.
Rut sceglie la vita. Proprio quando tutto sembra perduto e non sembra esserci alcuna via di uscita, invece di chiudersi in un’amarezza senza costrutto, in un sordo risentimento nei confronti di Dio, come fa all’inizio Noemi, Rut si apre alla vita, si dà da fare, per procurarsi ciò che è essenziale per la vita, il cibo. Questa decisione le farà incontrare Rut e la porterà a cambiare radicalmente la sua condizione fino a poter gioire per la nascita di un figlio, che sarà per Noemi la consolazione della sua vecchiaia. L’agire di Dio è, nel libro di Rut, discreto, quasi nascosto, sotto traccia, ma è lui che guida le piccole storie individuali e la grande storia: Rut sarà la bisnonna di Davide, il grande re di Israele.
Ognuno troverà nel libro di Rut qualcosa che risponde in modo particolare alla sua sensibilità, alle sue esperienze di vita, ai suoi bisogni spirituali in ogni caso sarà una lettura piacevole ed edificante, che, ne siamo convinti, saprà riconciliare il lettore con la vita e con la bellezza del testo biblico come lettura unificante dei credenti di tutte le fedi cristiane.
Giuseppe Stanislao Calati (foto),pastore della Chiesa Evangelica Medodista di Vercelli e Vintebbio, è studioso di Greco Biblico, Ebraico, Aramaico,Siriaco e Letteratura Biblica. Ha al suo attivo numerose pubblicazioni di esegesi Antico-Testamentarie.
E’ stato docente di scuola media superiore oltrechè animatore di numerosi corsi biblici.