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“Sergio Floriani. Le geografie dell’io"
Cento opere al Castello
Nelle Sale “Chagall”al Secondo Piano del Castello del Monferrato, è stata inaugurata sabato la mostra antologica “Sergio Floriani. Le geografie dell’io”, curata da Emiliana Mongiat e accompagnata dal testo critico di Elena Pontiggia.
Alla vernice erano presenti il sindaco Emanuele Capra, Emiliana Moggiat che ha descritto il percorso visivo del progetto, la storica dell’arte Elena Pontiggia che ha elogiato la perfetta simbiosi tra lo spazio e la mostra e l’artista Sergio Floriani che con molta semplicità ha illustrato
il percorso dell’allestimento è nato anche nella contestualizzazione delle sale del Castello con le sue nuove opere con quelle storiche.
Una mostra che palesa subito una perfezione estetica ed etica nel suo essere studiata e pensata ,la quale presenta circa cento opere, proponendo un excursus incentrato sulla riflessione del Maestro sull’interiorità e sulla spiritualità dell’uomo, grazie a un percorso espositivo che si articola basandosi su due sezioni principali.
La prima sezione propone sculture, opere bidimensionali e installazioni dedicate al tema del rispecchiamento, connesso all’appartenenza di Floriani al Gruppo Narciso Arte. Tra i lavori principali “Lo stagno”, “Identità complessa”, “Lux Mundi”, “Sagome” e le quattro “Porte nere”. In questa parte della mostra il pubblico può scoprire come l’artista utilizzi l’impronta e le superfici specchianti per rappresentare la trasformazione della realtà in arte, l’ombra delle porte viene contrapposta alla luce delle impronte giganti, in un equilibrio plastico fra spazio e forma. In sagoma R del 2017 troviamo come ci suggerisce la curatrice un dialogo fra la forma dell’impronta gigantesca ed ipotetiche galassie disposte simmetricamente nella ricerca di un armonia nello spazio.
La seconda sezione, prosegue con lavori in metallo e installazioni come “Columna exagona”, che introducono il colore come elemento ulteriore di percezione e trasformazione. Sono opere nelle quali l’artista ricercava la purezza dei materiali cercando segrete relazioni fra le superfici e i loro fondi. ricordiamo anche i 21 acquerelli del “Sillabario”, i “Cerchi d’acqua” e gli acrilici su carta “Alterno” e “Diagonale 2”.
Il percorso si completa con opere ispirate al Lago d’Orta degli anni 80, nelle quali acqua e luce diventano elementi costanti della produzione e della ricerca artistica di Floriani. Di grande fascino formale la serie L’io allo specchio del 2024 dove l’artista reinterpreta una propria geografia umana dove esula il cromatismo lasciato al riflesso dell’”Io”.
A corredo della mostra è stato pubblicato un catalogo edito da Martelli Art, di 120 pagine a colori, con i testi di Emiliana Mongiat ed Elena Pontiggia.
La mostra sarà visitabile gratuitamente fino al 1° febbraio 2026 .
Piergiorgio Panelli






