Notizia »

Il ricordo di Lorenzo Magrassi

A Mombello

Siamo tanti oggi a festeggiare il dono di umanità, cultura, musica, poesia e amore che Lorenzo hai elargito magnanimo al cuore delle genti , al tuo paese e ai tuoi laboriosi studi. Sei stato per noi stagioni fertili, ci hai insegnato la bontà e l’umiltà dentro ad una nobile ricchezza. I tuoi versi resteranno respiro, le tue parole ci daranno vita e un po’ di te”.

Così ha aperto il pomeriggio "Cheur e Pais" la dicitrice Annita Dellavalle, ad un anno dalla dipartita del cultore della letteratura e cantore della lingua piemontese, nonché maestro di corale e poeta, il mombellese e, soprattutto monferrino, a pieni titoli dall’età di 5 anni Lorenzo Magrassi. Il pomeriggio, organizzato domenica scorsa dal Comune di Mombello presso il tempietto di San Martino (XVI sec restaurato nel 2011 per iniziativa del Lions Club Valcerrina con il prezioso contributo della Fondazione Crt) ha trovato il consenso di numerosi ascoltatori giunti per ricordare il poeta mombellese tra i più delicati, garbati e profondi del patrimonio monferrino.

Dalle liriche recitate, ora in lingua italiana, ora monferrina, con tanto di introduzione da parte della dicitrice, è emersa tutta la profondità del sentire di cui Lorenzo era capace. Tra i temi a lui più cari: la famiglia, fatta di una madre dalle mani imbiancate di farina e di un padre dalle mani stanche e belle che hanno risalito i gradini della vita; la vita contadina, semplice e autentica; il suo paese, che è stato la sua terra e la sua fonte; le “cadenze” del cuore, quei virtuosismi e assoli inaspettati nell’anima che, come nella parte conclusiva di un’aria d’opera, rappresentano quel magico e improvviso passaggio melodico, che respira oltre l’immediato e che si ritrova oltre le barriere, andando a “bussare” alle porte del cuore.

Nessuna banalità, niente di scontato o palese tra le righe dei suoi versi, anche quando si parla di cose semplici e di sentimenti, ma la ricchezza e la profondità capaci di dare un peso specifico e un valore ad ogni elemento naturale o emozionale che abiti il Monferrato, il lavoro dell’uomo, la sua anima e i valori più belli nella melodiosa sinfonia, che colora la natura durante tutte le sue stagioni. A ricreare il pathos più forte, l’interpretazione di Annita intimamente toccata dalla bellezza data dalla profondità di spirito e dalla delicatezza relazionale di Lorenzo. Le liriche proposte sono state tratte dalle raccolte: Cheur e Pais, Cadenze del cuore e Brasche e Valospe. A queste si sono aggiunti alcuni inediti ritrovati dalla Dellavalle. Tra i contributi proposti invece, quelli degli amici Mario Ronco, Pier Giuseppe Bosco e Roberto Botto. Melodia nella melodia, è stato poi l’ascolto dei siparietti musicali proposti dal polistrumentista Silvano Carazzino alla fisarmonica e al flauto traverso. Così il sindaco Maria Rosa Dughera: “per me questo è l’ultimo anno che svolgo l’attività di sindaco, ma confido nella sensibilità della futura amministrazione affinché venga rinnovata la memoria più bella del nostro compianto Lorenzo”.  

Tra i presenti, oltre la moglie Gabriella e gli amici, anche alcune studentesse dell’Unitre di Casale, dove Lorenzo teneva lezioni dei letteratura piemontese.  

Chiara Cane