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Elisabetta Fava

In casa a Casale con Schumann e Bach
Nel ciclo di personaggi della cultura all'epoca del corona virus entra oggi Elisabetta Fava, a cura di Alberto Angelino. Questo l'inizio e la fine dell'articolo che sarà di spalla di cultura sul cartaceo dii venerdì:

Tra gli incontri che hanno cambiato radicalmente la mia vita posso annoverare quello avvenuto in un pomeriggio del 1991 quando il destino mi ha messo a fianco di Elisabetta Fava a bordo di un pullman Torino - Casale. In un'ora di viaggio mi magnificò il corso di Storia della Musica all'Università di Torino tenuto dal prof Giorgio Pestelli, convincendomi così a mollare la facoltà di ingegneria per seguirlo. Se non avessi preso quel pullman starei ancora cercando di laurearmi al Politecnico e Il Monferrato non avrebbe le mie recensioni (scegliete voi cosa è peggio). Purtroppo non posso invece vantare alcun merito nella carriera di Elisabetta, oggi docente di Storia della Musica all'Università di Torino (il posto che fu di Massimo Mila per intenderci), con al suo attivo un numero impressionante di pubblicazioni, per lo più scritte mentre è in giro ad ascoltare e scrivere di musica tra Germania, Francia e Russia. Almeno fino a quando non è arrivato il Covid19. Sgrunt – esordisce Elisabetta che ha la caratteristica di parlare per onomatopee mixando Goethe a Topolino - Avevo dei biglietti magnifici per il festival di Aix-en-Provence: Incoronazione di Poppea, Wozzek, Il galletto d'oro... poi a Monaco mi aspettava l'ottava di Mahler diretta da Petrenko, per fortuna mi hanno restituito il costo dei biglietti”. Di fronte a Mahler sembra brutto ricordare che io dovevo vedere quello che rimane dei Queen a Bologna, ma nessuno mi ha restituito i soldi (varranno per il tour 2021).  “Sì da noi, il decreto salva-Italia ha imposto questa prassi, ma anche la gestione degli spettacoli nel nostro paese durante la pandemia non è stata esattamente quella del resto d'Europa. Ad esempio uno degli aspetti positivi della quarantena è stato assistere in live streaming ai concerti proposti da orchestre e teatri di tutto il mondo. I Berliner Philharmoniker hanno realizzato persino una stagione con contenuti in diretta riservati agli abbonati. In Italia invece ancora oggi c'è molta incertezza ....

...Diplomata in pianoforte a Venezia, si è formata alla scuola di Giorgio Pestelli, laureandosi con una tesi sulle ballate di Carl Loewe (ed De-Sono-Paravia). Ha insegnato Storia della musica nell'università di Genova dal 2004 al 2009, e dal 2009 insegna la stessa materia nell'università di Torino, dove è professore associato. Tra le sue pubblicazioni Paesaggi dell'anima. I Lieder di Hugo Wolf (2000) e Voci di un mondo perduto. Mahler e Il corno magico del fanciullo (2012). Ha lavorato molto nell'ambito dell'opera tedesca, su cui ha scritto la monografia Ondine vampiri e cavalieri (2006); ha studiato la ricezione di Palestrina nell'Ottocento, in particolare attraverso la figura di Justus Thibaut di cui ha studiato e tradotto Über Reinheit der Tonkunst in un volume apparso da Olschki nel 2018. Oggi conduce ricerche sul fantastico in musica, argomento a cui ha dedicato la tesi di dottorato discussa a Berna nell'autunno 2017.

a.a.

Questi gli ultimi servizi del ciclo (con alcuni pre-lanci in internet):  Carolina Ogliaro (digital influencer ed editor),Sergio Marchegiani (pianista, organizzatore di eventi), Enrico Deregibus (musicologo), Francesco Ghiaccio (regista), Federica di Meo (la più famosa mangaka italiana), Claudia De Benedetti (direttore del Museo Ebraico di Casale), Massimiliano Limonetti (musicista), Iris Devasini (artista poliedrica, poetessa), Sabina Malgora (egittologa), Mattia Pasciutti (tatuaggi, 12 maggio), Anna Rosa Nicola (restauratrice ad Aramengo, 15 maggio)